Una partnership tra aziende e cooperativa sociale fa “rinascere” la Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio con un progetto di inclusione sociale

Exergy International e Solidarietà e Servizi, con la partecipazione di Fratelli Tognella, lanciano il progetto per la catalogazione e digitalizzazione del patrimonio librario della parrocchia di San Giovanni Battista

Il patrimonio della Biblioteca Capitolare della parrocchia San Giovanni Battista di Busto Arsizio si apre al futuro e si fa esempio di inclusione sociale. Con il progetto di catalogazione e digitalizzazione dei suoi preziosi volumi, aziende ed enti diversi sul territorio hanno collaborato per dare lavoro a persone con disabilità, avendo come obiettivo finale il bene comune. Si tratta di  un progetto “sociale al quadrato”, elaborato dalla cooperativa Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio assieme a due aziende del territorio, Exergy International srl di Olgiate Olona e la Fratelli Tognella Spa di Somma Lombardo, sotto il coordinamento della Provincia di Varese, che renderà maggiormente fruibili i 15 mila volumi custoditi dall’ultracentenaria istituzione (ha più di 500 anni). Tra questi spiccano incunaboli e manoscritti, e l’Evangelario del IX secolo su pergamena, conosciuto come “Codice di Busto”, che costituisce la più antica testimonianza liturgica riguardante il rito Ambrosiano.

L’iniziativa nasce dalla necessità delle aziende di assumere persone con disabilità attraverso un percorso lavorativo mirato e gratificante. «Il decreto attuativo della legge Biagi permette alle aziende che non possono per vari motivi assumere direttamente le persone con disabilità, di adempiere comunque ai loro obblighi previsti dalla legge 68/99, affidando commesse di lavoro a cooperative sociali che assumono lavoratori disabili, nell’ambito di una convenzione ex art. 14 del decreto», spiega Francesco Maresca, responsabile del settore Lavoro della Provincia di Varese. «Con questo progetto è stata data la possibilità all’azienda di affidare una commessa che non riguarda nello specifico attività legate al proprio business, ma attività con finalità sociali e di interesse collettivo. Una modalità che abbiamo già sperimentato in passato con MedicAir e Naturcoop per la manutenzione della pista ciclabile del Lago di Varese e che adesso viene applicata alla Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio. Una best practice che si diffonde nel nostro territorio ma che è stata presa a modello anche a livello regionale». 

In questo caso, Exergy International e Fratelli Tognella hanno deciso di sostenere i costi del servizio per la digitalizzazione e catalogazione del patrimonio librario. Tre le persone con disabilità che, assunte da Solidarietà e Servizi, potranno dedicarsi a questo lavoro per i prossimi due anni coordinati da un capo progetto con Master in Formazione e gestione degli archivi digitali e da un archivista senior. Le attività includeranno la consulenza nella selezione di un software per la gestione bibliotecaria, la catalogazione dei volumi moderni e la digitalizzazione del fondo antico, il patrimonio di volumi più antichi.

Spiega Andrea Canali, Chief People Officer di Exergy International srl, fornitore globale di tecnologie per la produzione di energia elettrica a zero emissioni: «La sfida per aziende che operano in un settore ingegneristico e altamente specializzato come il nostro è legata alla difficoltà di poter offrire a persone con disabilità un percorso lavorativo di valore e con il giusto supporto».  Continua Canali: «Un anno prima di incorrere nell’obbligo normativo di inserire nuove persone disabili in Exergy, abbiamo ragionato su quale potesse essere una modalità gratificante per le persone stesse e rilevante per il nostro territorio. Abbiamo trovato in Solidarietà e Servizi il partner perfetto e qualificato per costruire un progetto ed insieme ci siamo impegnati per mesi per individuare l’ambito di intervento adatto a valorizzare i talenti delle persone. Siamo orgogliosi di quanto siamo riusciti a fare. Creare valore e relazioni con le Istituzioni e le comunità locali è una nostra responsabilità, nella quale investiamo molta attenzione ed energia ed ancora di più ne investiremo in futuro».

Aggiunge Fabio Tognella, Presidente di Fratelli Tognella Spa, azienda di Somma Lombardo leader nella produzione di valvole: «Il rapporto consolidato che abbiamo con Solidarietà e Servizi ci ha portato a creare iniziative per dare sostegno non solo alla cooperativa stessa, ma anche al territorio. La nostra azienda è infatti convinta che sia giusto e necessario dare sostegno a iniziative che possono far crescere attività capaci di creare benessere sociale. E il “lavoro” per una persona con disabilità è uno strumento importante per la sua crescita e per la sua vita».

Alessia Accardo, Responsabile Area Previdenza e Welfare di Confindustria Varese, sottolinea: «Si parla molto dell’indispensabile transizione verso un’economia e sistemi produttivi più sostenibili. Il riferimento va inevitabilmente molto spesso alla transizione ambientale. Ma c’è un’altra transizione che vede protagoniste sempre più imprese: è quella che potremmo definire transizione sociale. Il progetto delle nostre aziende associate Exergy International Srl e Fratelli Tognella Spa rappresenta un esempio evidente dell’impegno sempre più diffuso delle imprese nel creare benessere a vantaggio delle proprie comunità di riferimento con progetti in grado di creare valore sociale, non solo economico, sul territorio».

Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio, che attraverso la propria area inserimento lavorativo impiega 65 persone fragili e disabili, per due anni dedicherà tre persone alla modernizzazione del patrimonio della Biblioteca Capitolare. «Il tema del lavoro è fondamentale nel nostro approccio», premette Domenico Pietrantonio, Presidente del Consiglio di Gestione della cooperativa sociale. «Nella nostra visione parliamo di “lavoro vero”, ovvero occasione di crescita per la persona attraverso la valorizzazione delle sue capacità e crescita della sua autonomia, ma anche “vero” in quanto rispondente a precise esigenze di qualità. Solidarietà e Servizi ha un proprio reparto “documentale” dotato di moderne attrezzature per gestire anche volumi delicati come quelli della Biblioteca Capitolare».

Dopo aver festeggiato i primi 500 anni lo scorso 2012, la Biblioteca Capitolare trova una nuova modernità. «Ringrazio per il risveglio di interesse che emerge nei confronti della Biblioteca Capitolare», dice Monsignor Severino Pagani, Prevosto della parrocchia di San Giovanni Battista. «La Biblioteca Capitolare è un’istituzione storica molto significativa e preziosa della Parrocchia e riveste molta importanza anche per tutta la città. In questi ultimi decenni anche per merito di persone dedite e competenti, la Capitolare ha ripreso vita e proprio in questi ultimi mesi si è provveduto ad un restauro che ancora è in atto. La riorganizzazione della Biblioteca secondo le nuove tecnologia digitali è la prospettiva che ora stiamo intraprendendo per renderla maggiormente fruibile alla comunità cristiana e a tutta la cittadinanza».

Il patrimonio della Biblioteca è di grande valore storico e culturale. Nata come istituzione pubblica, con un fondo librario di partenza di impronta umanistico-filosofica, custodisce testi e documenti  di pregio. «Oggi conserva sia l’archivio storico, con documenti antecedenti al 1400, che un patrimonio di incunaboli, manoscritti, seicentine, settecentine, ottocentine, oltre a circa 15.000 libri stampati nel Novecento», spiega Salvatore Bollina Marcora, Direttore della Biblioteca Capitolare. «Essendo questa una biblioteca di conservazione, i libri provengono da donazioni, principalmente dai canonici e prevosti succedutesi. Per quanto riguarda l’archivio storico, questo è importante non solo per la città di Busto, ma presenta connessioni con tutte le parrocchie dell’antica pieve di Busto Arsizio che merita di essere valorizzata».

Attualmente la biblioteca è aperta al pubblico ma non consente il prestito. Con la catalogazione si avrà un dettaglio preciso di tutto il suo patrimonio, questo ne faciliterà la possibilità di fruizione. Inoltre, la digitalizzazione dei documenti più antichi e delicati garantirà la conservazione dell’originale, preservandoli nel tempo, consentirà una consultazione più agevole, e una maggiore diffusione dei contenuti.

Partnership tra aziende e Solidarietà e Servizi per catalogare e digitalizzare la Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio

Un progetto sociale “al quadrato” quello avviato dalla cooperativa sociale con Exergy International e Fratelli Tognella che dà lavoro vero a persone con disabilità e restituisce ai cittadini di Busto Arsizio, e non solo, un importante patrimonio culturale

Il patrimonio della Biblioteca Capitolare della parrocchia San Giovanni Battista di Busto Arsizio si apre al futuro e diventa esempio di inclusione sociale. Con il progetto elaborato dalla cooperativa sociale Solidarietà e Servizi assieme a due aziende, Exergy International srl di Olgiate Olona e Fratelli Tognella Spa di Somma Lombardo, sotto il coordinamento della Provincia di Varese, saranno catalogati e digitalizzati i 15 mila volumi custoditi dall’ultracentenaria istituzione (ha più di 500 anni), dando lavoro a tre persone con disabilità. È un progetto “sociale al quadrato” quello che è stato presentato in conferenza stampa giovedì 30 novembre; un progetto che guarda all’inclusione sociale attraverso il lavoro vero e al bene comune e con la maggiore fruibilità del patrimonio librario della biblioteca.

«È un progetto che ci fa pensare alla speranza per almeno tre motivi», ha detto il presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Domenico Pietrantonio. «Innanzitutto perché tre persone con disabilità lavoreranno nel nostro reparto di Gestione Documentale: accetteranno la sfida del lavoro vero, quello che non fa sconti, che ci chiedono i clienti, e permette alle persone di realizzarsi. Sono tre persone che vanno ad aggiungersi alle 68 che già lavorano con noi. Secondo, il beneficio che ne avrà la comunità tutta. Non ultima la collaborazione e la partnership che ha permesso di avviare questo progetto e che vede la presenza di aziende, enti pubblici, la Parrocchia e la nostra cooperativa sociale con la propria mission: valorizzare i talenti delle persone disabili».

L’iniziativa nasce dalla necessità delle aziende di assumere persone con disabilità attraverso un percorso lavorativo mirato e gratificante. «Il decreto attuativo della legge Biagi permette alle aziende che non possono per vari motivi assumere direttamente le persone con disabilità, di adempiere comunque ai loro obblighi previsti dalla legge 68/99, affidando commesse di lavoro a cooperative sociali che assumono lavoratori disabili, nell’ambito di una convenzione ex art. 14 del decreto», ha spiegato Francesco Maresca, responsabile del settore Lavoro della Provincia di Varese. «Con questo progetto viene data la possibilità all’azienda di affidare una commessa che non riguarda nello specifico attività legate al proprio business, ma attività con finalità sociali e di interesse collettivo». 

Tre le persone con disabilità che, assunte da Solidarietà e Servizi e grazie anche ad un percorso formativo, potranno dedicarsi a questo lavoro coordinati da un capo progetto con Master in Formazione e gestione degli archivi digitali e da un archivista senior. Le attività includeranno la consulenza nella selezione di un software per la gestione bibliotecaria, la catalogazione dei volumi moderni e la digitalizzazione del fondo antico, il patrimonio di volumi più antichi.

A sostenere il progetto ci sono Exergy International e Fratelli Tognella. «Un anno prima di incorrere nell’obbligo normativo di inserire nuove persone disabili in Exergy, abbiamo ragionato su quale potesse essere una modalità gratificante per le persone stesse e rilevante per il nostro territorio», ha spiegato Andrea Canali, Chief People Officer di Exergy International srl, fornitore globale di tecnologie per la produzione di energia elettrica a zero emissioni. «Abbiamo trovato in Solidarietà e Servizi il partner perfetto e qualificato per costruire un progetto ed insieme ci siamo impegnati per mesi per individuare l’ambito di intervento adatto a valorizzare i talenti delle persone. Siamo orgogliosi di quanto siamo riusciti a fare. Creare valore e relazioni con le Istituzioni e le comunità locali è una nostra responsabilità, nella quale investiamo molta attenzione ed energia ed ancora di più ne investiremo in futuro».

Ha aggiunto Fabio Tognella, Presidente di Fratelli Tognella Spa, azienda di Somma Lombardo leader nella produzione di valvole: «Il rapporto consolidato che abbiamo con Solidarietà e Servizi ci ha portato a creare iniziative per dare sostegno non solo alla cooperativa stessa, ma anche al territorio. La nostra azienda è infatti convinta che sia giusto e necessario dare sostegno a iniziative che possono far crescere attività capaci di creare benessere sociale. E il “lavoro” per una persona con disabilità è uno strumento importante per la sua crescita e per la sua vita».

Dopo aver festeggiato i primi 500 anni lo scorso 2012, la Biblioteca Capitolare si prepara a una nuova modernità. «Ringrazio per il risveglio di interesse che emerge nei confronti della Biblioteca Capitolare», ha detto Monsignor Severino Pagani, Prevosto della parrocchia di San Giovanni Battista. «La Biblioteca Capitolare è un’istituzione storica molto significativa e preziosa della Parrocchia e riveste molta importanza anche per tutta la città. In questi ultimi decenni anche per merito di persone dedite e competenti, la Capitolare ha ripreso vita e proprio in questi ultimi mesi si è provveduto ad un restauro che ancora è in atto. La riorganizzazione della Biblioteca secondo le nuove tecnologia digitali è la prospettiva che ora stiamo intraprendendo per renderla maggiormente fruibile alla comunità cristiana e a tutta la cittadinanza».

Il patrimonio della Biblioteca è di grande valore storico e culturale. Nata come istituzione pubblica, con un fondo librario di partenza di impronta umanistico-filosofica, custodisce testi e documenti di pregio. «Oggi conserva sia l’archivio storico, con documenti antecedenti al 1400 tra i quali l’Evangelario del IX secolo su pergamena, conosciuto come “Codice di Busto”, che costituisce la più antica testimonianza liturgica riguardante il rito Ambrosiano, sia un patrimonio di incunaboli, manoscritti, seicentine, settecentine, ottocentine, oltre a circa 15.000 libri stampati nel Novecento», ha spiegato Salvatore Bollina Marcora, Direttore della Biblioteca Capitolare. «Essendo questa una biblioteca di conservazione, i libri provengono da donazioni, principalmente dai canonici e prevosti succedutesi. Per quanto riguarda l’archivio storico, questo è importante non solo per la città di Busto, ma presenta connessioni con tutte le parrocchie dell’antica pieve di Busto Arsizio che merita di essere valorizzata».

Il plauso è arrivato anche dal Comune di Busto Arsizio. «È questa un’operazione di carattere sociale e culturale insieme», ha sottolineato Manuela Maffioli, vicesindaco e assessore alla Cultura. «La rete creata porta a un importante obiettivo: c’è l’aspetto dell’inclusione sociale, del lavoro a persone con disabilità e c’è l’aspetto della valorizzazione del patrimonio librario, un patrimonio importante che è vanto per Busto Arsizio. È un grande regalo che viene fatto alla città». E ha aggiunto Maria Paola Reguzzoni, assessore all’Inclusione sociale: «La forza di questo progetto è anche nel dare un’opportunità a persone con disabilità medio grave per le quali non è facile trovare una collocazione nel mondo del lavoro. Non si tratta di una scorciatoia per le aziende, ma di un percorso che crea valore per la comunità e per le stesse persone coinvolte».

Attualmente la biblioteca è aperta al pubblico ma non consente il prestito. Con la catalogazione si avrà un dettaglio preciso di tutto il suo patrimonio, questo ne faciliterà la possibilità di fruizione. Inoltre, la digitalizzazione dei documenti più antichi e delicati garantirà la conservazione dell’originale, preservandoli nel tempo, consentirà una consultazione più agevole, e una maggiore diffusione dei contenuti.

Domotica e autonomia delle persone con disabilità. Il 5 dicembre Solidarietà e Servizi alla LIUC

Appuntamento che rilancia il progetto di ricerca e collaborazione tra la cooperativa sociale e l’università di Castellanza (VA) per lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche per le persone disabili

«Da quando vivo in questa casa non ho più il problema di ricordarmi le chiavi». Basterebbero queste poche parole, pronunciate da Susanna che abita nella casa San Benedetto di Solidarietà e Servizi a Legnano, per descrivere l’importanza del ricorso alla tecnologia per sviluppare l’autonomia delle persone con disabilità.

E alla domotica applicata allo sviluppo delle autonomie delle persone con disabilità è dedicato il convegno che Solidarietà e Servizi e LIUC – Università Cattaneo organizzano martedì 5 dicembre (ore 17.30) nell’auditorium dell’ateneo a Castellanza (VA). L’evento rilancia il progetto che, avviato nell’ambito della collaborazione con Confcooperative Insubria, attraverso un assegno di ricerca ha visto un neolaureato della LIUC in Ingegneria Gestionale sviluppare e testare nuove soluzioni domotiche e tecnologiche a partire dalle case dove vivono persone con disabilità. L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto delle attività e dei percorsi finalizzati alla crescita dell’autonomia delle persone disabili delle quali Solidarietà e Servizi si prende cura.

«La domotica è un tema al quale Solidarietà e Servizi crede profondamente fin dal 2016 e che ha dato il via al progetto pionieristico di CasaLab a Fagnano Olona (VA), nel tentativo di mettere la tecnologia al servizio delle persone con disabilità psichica», spiega Giacomo Borghi, responsabile Area Residenziale e Domotica di Solidarietà e Servizi. «Oggi, con la collaborazione dell’università LIUC e con le aziende del settore che stanno credendo nel progetto, abbiamo sistematizzato il processo di domotizzazione delle nostre case. Analisi del bisogno attraverso interviste a chi vive e lavora nelle case, scouting dei prodotti e dispositivi presenti sul mercato europeo e non solo e definizione degli standard di sicurezza contribuiscono a dare vita a una domotica, al servizio delle autonomie delle persone con disabilità, che non si sostituisce a esse ma che permetta loro di colmare il gap che le obbliga a dipendere da altri».

Il progetto ha anche una valenza in termini di metodo. Come premette il rettore della LIUC – Università Cattaneo, Federico Visconti: «Non capita tutti i giorni che una realtà non profit dedichi delle risorse proprie per un assegno di ricerca, per lo studio e lo sviluppo di nuove soluzioni. Solidarietà e Servizi lo ha fatto dando vita a una collaborazione che evidenzia un metodo a due vie, dove il collegamento tra università e territorio esiste e va ben oltre la creazione di ricadute economiche».

L’esito della collaborazione sarà presentato nel convegno “Domotica e autonomia delle persone con disabilità” al quale sono attesi gli interventi di Paolo Colli, pedagogista e già collaboratore dell’Università Cattolica di Milano; Giovanni Pirovano, docente a contratto di Impianti Industriali Meccanici e coordinatore dell’i-FAB, LIUC – Università Cattaneo e Giacomo Borghi, responsabile Area Residenziali e Domotica di Solidarietà e Servizi. L’introduzione dei lavori è affidata a Federico Visconti, rettore della LIUC – Università Cattaneo, mentre Domenico Pietrantonio, Presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, sarà il moderatore dell’incontro.

La partecipazione è libera previa iscrizione al link: https://w3.liuc.it/iscrizioni/f.php?f=3667

L’esperienza di Nethesis: «La Solidarietà e Servizi: un partner strategico sotto il profilo tecnico e umano»

La collaborazione tra l’azienda informatica marchigiana e la cooperativa sociale ha dato vita alla condivisione dei valori centrati sul “lavoro vero”

Quando tribù e community si incontrano mettendo al centro le persone, il risultato non può essere che win-win, ovvero vincono tutti.

È quanto avvenuto tra Nethesis e Solidarietà e Servizi: la prima, voluta come una community dove le decisioni vengono prese insieme; la seconda vissuta come una comunità di lavoro, una “tribù” dove non viene lasciato indietro nessuno. Due realtà apparentemente lontane – Software House la prima, cooperativa sociale la seconda – che hanno trovato nel tema del “lavoro vero” un valore comune per poter collaborare e crescere insieme. Il rapporto, nato ormai sette anni fa, ha fatto sì che l’azienda informatica marchigiana, uno dei principali player italiani di soluzioni ICT Open Source per le imprese con 30mila clienti e 550 partner, ha voluto ospitare sul palco della convention annuale Solidarietà e Servizi.

Una testimonianza per ribadire non solamente una condivisione di valori, ma anche la particolare tipologia di rapporto che si è creata: «Oggi per noi Solidarietà e Servizi è un partner tecnicamente e umanamente strategico», dice Cristian Manoni, cofondatore e CEO di Nethesis. «È una storia che ci lega dal 2016; nata come nostra esigenza tecnologica e commerciale, si è ampliata alla parte umana a partire dalla scoperta di condividere una certa concezione del lavoro». Ricorda: «Nella nostra attività distribuiamo ai partner apparati elettronici, centraline, firewall e sistemi di sicurezza. Cercavamo qualcuno che potesse gestire la parte logistica e parte tecnica di assemblaggio con la preparazione degli hardware. Siamo entrati in contatto con Solidarietà e Servizi scoprendo il reparto di Rigenesi che lavora con apparati simili per forma e tecnologia». Da una chiacchierata è nato il sopralluogo. «Accanto alla parte tecnica, con personale adeguato e competente per il servizio richiesto, si è aperto tutto il tema umano. Il lavoro non era solamente avvitare delle viti, ma diventava momento di crescita, di soddisfazione personale, di orgoglio». È il “lavoro vero”, quello che viene fatto bene e che fa bene. Prosegue Manoni: «Affidarsi a una realtà che opera con persone fragili e disabili non è stata una questione di pietismo, ma di condivisione di valori, senza rinunciare alla qualità del servizio». C’è un’immagine che potrebbe riassumere tutto questo: «Ho conosciuto Egidio, la persona che primariamente svolge il lavoro di assemblaggio e configurazione delle box. Man mano che passavano le settimane, capivo che riusciva a fare sempre qualcosa di più: dalle viti allo slot di memoria, fino al prodotto completo. E quando sono andato a trovarlo mi ha accolto in maniera incredibile: per lui la nostra commessa è una sfida importante, vista anche la complessità del nostro prodotto. Si è sempre dimostrato molto fiero di produrre qualcosa che ha come destinazione le aziende e ha componenti tecnologicamente avanzate. Si sente parte del progetto. In lui ho visto l’orgoglio di un traguardo conquistato con fatica e passione. Ho visto il vero senso del lavoro che non è solamente performance, ma strumento per affermare la propria dignità, sentirsi partecipi di qualcosa di più grande: noi la chiamiamo Community… E questa capacità di poter contribuire al mondo la si legge negli occhi, ha un valore terapeutico».

Un valore che crea valore in ottica win-win. Conclude il CEO di Nethesis: «La partnership con Solidarietà e Servizi, che era partita in corrispondenza di una precisa esigenza, ci ha permesso di affidare altri servizi alla cooperativa sociale. Abbiamo esteso la logistica e integrato il nostro e-commerce ampliando così anche il nostro business».

Aggiunge Filippo Oldrini, responsabile Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi che è salito sul palco della convention di Nethesis: «Grazie a questa preziosa collaborazione anche noi siamo cresciuti: abbiamo sviluppato ulteriore know-how in ambito logistico, nuove competenze che hanno aperto altre possibilità di lavoro e di crescita per le nostre persone. È questo il valore del “lavoro vero”: un lavoro fatto bene e che fa bene a tutti». Ad oggi Solidarietà e Servizi dà lavoro a 65 persone disabili, anche grazie alla partnership di aziende come Nethesis.

Sport e mondo imprenditoriale a confronto: una buona impresa ha al centro le persone

Solidarietà e Servizi e CDO Insubria hanno proposto l’incontro con l’allenatore del Sassuolo Alessio Dionisi e l’imprenditore Fabio Tognella per “Far bene l’impresa” 

L’azienda come lo sport: per arrivare al risultato, occorre mettere al centro le persone. Solidarietà e Servizi e CDO Insubria hanno proposto l’incontro dal titolo “Far bene «l’impresa»” mettendo a confronto l’esperienza nella serie A calcistica di Alessio Dionisi, allenatore del Sassuolo, e Fabio Tognella, seconda generazione di una famiglia di imprenditori alla guida della Tognella spa di Somma Lombardo, leader nella produzione di valvole oleodinamiche. Nella sede della cooperativa sociale di viale Toscana a Busto Arsizio, i due relatori, moderati da Angela Poggi dello Studio Legale Poggi e da Gabriele Scampini responsabile commerciale di Solidarietà e Servizi, si sono confrontati sulla necessità di un cambio di paradigma per “fare l’impresa”, dove il termine impresa è stato volutamente proposto nella sua doppia accezione: da una parte, attività economica, dall’altra il progetto, l’opera, il risultato. Due accezioni che condividono il cuore di partenza: a fare la differenza sono le persone inserite in una squadra che condividono un obiettivo. Ma come si fa a creare una squadra?  Per quanto Tognella abbia ereditato una struttura avviata, «è importante in una squadra riconoscere le caratteristiche di ciascuno per potergli assegnare il ruolo corretto». Fare squadra però nella sua storia aziendale ha significato anche condividere, «essere famiglia». Ha infatti ricordato che quando da piccolo andava a trovare il padre in officina, «non era infrequente che anche gli operai, con mogli e figli, partecipassero ai pranzi di famiglia». La squadra non è solamente la formazione che scende in campo, ma quella composta da tutti: dai giocatori allo staff tecnico. Ha spiegato Dionisi: «All’interno di un gruppo è importante responsabilizzare ogni singola persona, in modo tale da prendere decisioni e perseguire obiettivi comuni. Per creare una squadra è necessario valutare non solo le capacità ma la persona nel suo complesso, creando relazioni».

A tenere unita una squadra è l’obiettivo. Si parla quindi di motivazione, «convogliando gli obiettivi individuali e spostando l’obiettivo dal singolo alla squadra», ha detto l’allenatore del Sassuolo. Le difficoltà, gli errori, le cadute sono solamente dei passaggi. «Non serve giudicare, ma bisogna rilanciare sull’obiettivo successivo», ha sottolineato Dionisi. E ha aggiunto Tognella: «Gli sbagli non sono da demonizzare: non esiste errore zero e non bisogna cercare chi ha fatto l’errore, bensì individuare cosa è andato male all’interno del processo, perché l’errore non è del singolo ma del metodo. È importante pensare al domani e non fossilizzarsi sui risultati (positivi o negativi) del presente».

Il tema della condivisione è però sempre al centro. Non solamente obiettivi e sconfitte, ma anche valorizzazione dei talenti e cambiamenti. «Per far crescere il talento è necessario lavorare su quello che si ha già, senza sottolineare quello che manca», ha rilevato Dionisi. Il tutto all’interno di una “visione” comune. «Condividere sogni, farli diventare sogni collettivi è il segreto per fare di un gruppo una buona squadra», ha concluso Tognella.