Solidarietà e Servizi presenta il Piano d’Impresa Sociale 2021-2024. Venerdì 24 settembre all’Università Cattolica

Un luogo prestigioso per un appuntamento importante: la cooperativa sociale vuole rafforzare le partnership e aprire nuove collaborazioni per costruire il suo nuovo futuro

Un luogo prestigioso per un nuovo futuro. Sarà la sala Cinquecentine dell’Università Cattolica di Milano a ospitare venerdì 24 settembre (ore 18) la presentazione del Piano d’Impresa Sociale 2021 -2024 di Solidarietà e Servizi. Un appuntamento importante che non solamente vuole rafforzare la partnership con le realtà che sono impegnate insieme con la cooperativa nell’inserimento lavorativo di persone disabili, fragili e svantaggiate, ma vuole aprire a nuove collaborazioni con l’obiettivo di dare un maggiore impulso a un impegno condiviso che contraddistingue Solidarietà e Servizi. Il luogo scelto ha una valenza e una testimonianza in più: la Sala Cinquecentine, custodisce una preziosa collezione di circa 2.000 volumi stampati nel XVI secolo. E proprio nel preservare e valorizzare del patrimonio del Fondo Gemelli si incentra la collaborazione tra Solidarietà e Servizi e l’Istituto milanese: la cooperativa da tempo infatti è impegnata nell’attività di archiviazione con il proprio settore Documentale che garantisce elevate specializzazioni e professionalità, e che è sottoposto a un rigoroso controllo.

L’incontro vuole essere l’occasione per conoscere gli obiettivi che guideranno l’azione della Cooperativa nei prossimi anni, nell’ottica di rafforzare il proprio impegno nella presa in carico di persone in difficoltà. Il Piano d’Impresa Sociale infatti delinea una nuova organizzazione, sulla base però di uno stesso spirito e di una passione che sono immutati da oltre 40 anni.

All’incontro sono previsti gli interventi di Paolo Fumagalli e Domenico Pietrantonio, rispettivamente Presidente del Consiglio di Sorveglianza e Presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Paolo Nusiner Direttore generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e di Mario Gatti, Direttore di sede della Cattolica di Milano. Accanto a loro, porterà la testimonianza anche Paola Coltri, Head of Delivery Operations di EOLO, realtà di primo piano nel mondo delle telecomunicazioni con la quale la cooperativa ha attivato da tempo un rapporto crescente di collaborazione per il raggiungimento di specifici obiettivi, dove l’inserimento lavorativo di persone disabili diventa un valore aggiunto. 

L’incontro ha inizio alle 18 di venerdì 24 settembre. È possibile partecipare in presenza (posti limitati) oppure seguirlo in streaming. Per ragioni organizzative è necessario effettuare la registrazione sul sito della cooperativa www.solidarietaeservizi.it/piano-triennale/

«Grazie Pino, sei stato un collega, un amico e un fratello»

Solidarietà e Servizi ricorda Giuseppe Casamassima, per 11 anni impegnato nelle attività della cooperativa

Una grande composizione di fotografie per ricordare un collega, ma soprattutto un amico, un compagno di avventura e per alcuni perfino “un fratello”. Così l’Area Inserimento lavorativo di Solidarietà e Servizi in particolare ha voluto ricordare Giuseppe Casamassima (per tutti Pino). I suoi colleghi hanno raccolto le vecchie foto che ritraevano ciascuno di loro insieme con lui per comporre un quadro che non vuole essere commemorativo, ma vuole testimoniarne la presenza.

Assunto da Solidarietà e Servizi come lavoratore svantaggiato, per via di alcune problematiche di salute insorte nel tempo e che lo avevano costretto a lasciare il suo precedente lavoro, Pino è stato portato via da un male incurabile a soli 51 anni, dopo una vita fatta di tante fatiche, nella quale però non ha mai rinunciato alla sua spiccata personalità. Una colonna portante della cooperativa che ha trascorso 11 anni con Solidarietà e Servizi, iniziando a lavorare tra le mille difficoltà del capannone di Olgiate Olona, per poi passare per il capannone di via Cà Bianca e approdare infine alla nuova e moderna sede di viale Toscana a Busto Arsizio.

Praticamente “socio fondatore ad honorem”, Pino è stato più di un collaboratore per i colleghi di reparto e i suoi responsabili, diventando un punto fermo nella crescita della cooperativa. Dal reparto di Rigenesi dove ha iniziato a lavorare, al Documentale, per poi tornare di nuovo alla Rigenesi, la sua non è mai stata una presenza banale: gli bastava poco – un paio di occhiali da sole o un megafono – per creare gruppo e alleggerire quelle tensioni che in un posto di lavoro talvolta si acuiscono. Fedele al lavoro e serio nel suo impegno, Pino si è stretto a Solidarietà e Servizi quanto la cooperativa si è stretta attorno a lui, dando vita a una seconda famiglia dove le fatiche, la malattia, le speranze e le attese sono state vissute insieme.

All’ultimo saluto, che si è svolto venerdì 17 settembre a Magnago, c’erano tutti. Familiari, amici, colleghi ed ex colleghi, tutti a salutare una persona unica, che nonostante le sue fragilità, ha dimostrato che nulla è impossibile perché insieme ci riusciamo.    

Alla moglie Daniela, alla mamma Giacoma e al fratello Graziano le condoglianze di Solidarietà e Servizi e il ringraziamento perché, anche nel suo ultimo saluto, Pino si è ricordato della cooperativa: non ha voluto fiori, ma un gesto affinché il lavoro di Solidarietà e Servizi possa continuare.

Ripartire insieme perché “insieme ci riusciamo”

Solidarietà e Servizi ha superato i duri mesi dell’emergenza sanitaria anche grazie al contributo di Fondazione Cariplo

Sembra un momento lontano. Eppure è passato poco più di un anno dai mesi del lockdown che hanno costretto a rivedere programmazioni e modalità di erogazione dei servizi, ma soprattutto a riprogettare quel prendersi cura delle persone che contraddistingue Solidarietà e Servizi da oltre 40 anni. Da allora è stato un continuo adeguarsi al nuovo contesto e, in particolare, alle normative e ai protocolli che hanno cercato di contenerla diffusione del virus. Un lungo, faticoso e lento viaggio che sta portando la cooperativa sociale adesso a una “quasi” normalità. Questo percorso non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato anche l’aiuto particolare di alcuni soggetti esterni alla cooperativa. Solidarietà e Servizi ha infatti partecipato al bando Let’s Go di Fondazione Cariplo, un’iniziativa esplicitamente messa in campo con lo scopo di “preservare i servizi resi dagli enti di terzo settore (ETS) negli ambiti di intervento delle Aree Servizi alla Persona, Arte e Cultura e Ambiente”, come si legge nel bando stesso. Con l’obiettivo di “mitigare la situazione di difficoltà (organizzativa ed economico finanziaria) degli ETS, contribuendo a rigenerare valore per le nostre comunità, preservando i servizi fondamentali per il benessere delle persone e favorendo una ripresa più rapida, inclusiva e sostenibile dei territori”.

Quel “mai più soli … insieme ci riusciamo” ancora una volta ha dimostrato concretamente come solo l’unione delle forze e il fare rete permettano di dare continuità a una programmazione. Solidarietà e Servizi ha affrontato l’emergenza sanitaria con responsabilità e attenzione, sospendendo servizi quando necessario, rimodulando le attività e adeguando progetti dove possibile, ma senza mai interrompere quel “prendersi cura” delle persone fragili e con disabilità; anzi, in alcune occasioni potenziando le risposte ai bisogni. Affrontare l’imprevedibile ha comportato un sacrificio importante per la cooperativa sociale, anche dal punto di vista economico. Basti pensare che solamente nel 2020 per garantire i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) a personale e ospiti è stata sostenuta una spesa di oltre 170 mila euro.

«Anche in una situazione emergenziale la cooperativa sociale ha proseguito l’attività – osserva il presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Domenico Pietrantonio -. L’abbiamo necessariamente riprogettata e rimodulata, senza però mai perdere di intensità e di passione, anzi. E questo è stato possibile grazie anche agli aiuti ricevuti, come quello da Fondazione Cariplo. Con l’autunno stiamo riportando i servizi al massimo delle possibilità consentite in questo momento. Cosa abbiamo imparato da questa emergenza? Che il nostro “mai più soli … insieme ci riusciamo” non ha mai perso la sua forza e la sua attualità».