Solidarietà e Servizi è anche ente di formazione

Accreditata nel mese di aprile come Ente di Formazione presso Regione Lombardia, la Cooperativa è pronta ad erogare corsi che vanno dall’informatica alla comunicazione ad altro ancora  

Un corso di formazione in Solidarietà e Servizi

Hai bisogno di un corso di informatica o vuoi avere una nuova competenza in ambito amministrativo da spendere sul lavoro? Dalle prossime settimane sarà possibile con il catalogo corsi di Solidarietà e Servizi. È di questi giorni la notizia che la cooperativa di Busto Arsizio si è accreditata come Ente di Formazione presso Regione Lombardia.  

«Dal 2015 siamo accreditati come Servizio al Lavoro con sedi a Busto Arsizio, Venegono Inferiore e Buscate» – racconta Sara Silvestri, responsabile servizi accreditati alla formazione e al lavoro. «Accompagnando le persone a definire il proprio progetto professionale, ci siamo accorti di un grande bisogno formativo. Un’esigenza che finora veniva soddisfatta cercando tra le proposte del territorio. Ma perché non essere noi direttamente a rispondere anche a questo bisogno? Da qui l’idea di diventare Ente di Formazione per poter offrire un percorso completo alle persone che accedono ai nostri servizi.»  

UN PACCHETTO INTEGRATO DI SERVIZI PER LE PERSONE 

«Il primo bacino di utenti sarà il nostro, quello del nostro Servizio al Lavoro – prosegue Sara – ma non ci fermeremo qui. Vorremmo offrire  un servizio in più sul territorio, intercettando diverse persone che arrivano anche dagli altri servizi al lavoro, dai Centri per l’Impiego, dagli InformaLavoro e dagli InformaGiovani... Per ogni persona potremo proporre corsi ad hoc rispetto alle sue esigenze specifiche oppure dare la possibilità di scegliere un corso tra quelli a catalogo che stiamo predisponendo.»  

UN’OFFERTA DI CORSI A CATALOGO  

Ci saranno corsi per acquisire e/o migliorare le competenze informatiche, amministrative, di segreteria e contabilità. Ma anche per allenare le competenze organizzative, relazionali e comunicative, quelle che hanno a che fare con le famose soft skills, sempre più richieste per inserirsi nel mondo del lavoro. «Un vero e proprio catalogo corsi, dunque, per rispondere a un preciso bisogno che arriva dal territorio e dal nostro lavoro sul campo: innanzitutto quello di persone disoccupate che desiderano rimettersi in gioco con qualche competenza in più. All’inizio quindi ci tareremo sulla nostra utenza, rappresentata soprattutto da persone svantaggiate e con bassa scolarizzazione, con corsi perlopiù gratuiti, in grado di trasmettere competenze tecniche e pratiche, immediatamente spendibili.» Al termine del percorso formativo le persone avranno in mano un attestato di competenza legato al Quadro Regionale degli Standard Professionali di Regione Lombardia. I primi corsi partiranno già nel mese di maggio e saranno quello di informatica base e di addetto mensa

UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTA LA COOPERATIVA 

«Essere diventati Ente Formativo Accreditato è un’ottima opportunità per il nostro Servizio al Lavoro, ma anche per le oltre 500 persone che lavorano in Cooperativa. Penso alla collaborazione che potremo mettere in campo nell’ambito degli inserimenti lavorativi di persone disabili e svantaggiate. Potremo formare le persone rispetto a delle singole competenze che via via si renderanno necessarie, proprio al nostro interno: da un approfondimento su excel a una competenza sulla rigenesi di apparati, dal coding alla gestione di un call center, fino al patentino per la guida di un muletto… »   

APERTURA ALLE AZIENDE 

D’altra parte, Solidarietà e Servizi da sempre è molto attenta alla formazione, sia come formazione permanente dei propri dipendenti, sia come collaborazione con altri enti. «Con l’accreditamento formalizziamo qualcosa che nella pratica già ci appartiene» – sottolinea Giorgia Piana, HR specialist e responsabile attività formative in Solidarietà e Servizi. «Lo faremo in modo più strutturato, aprendoci a diversi target. Per noi potrà essere un’ottima possibilità per far conoscere il nostro lavoro e la nostra mission, anche in ambienti diversi dai soliti. Ci piacerebbe ad esempio, proporci come ente di formazione alle aziende. Inizialmente quelle che collaborano con noi per l’inserimento lavorativo di persone disabili: potremmo organizzare una formazione a loro dedicata sulle opportunità di collaborazione tra profit e non profit, partendo dagli aspetti più normativi (legge 68/99 e convenzioni ex art. 14 legge Biagi) fino alle best practices di welfare aziendale, volontariato di impresa e social procurement.  

Essere accreditati ci permetterà anche di erogare formazione in sedi diverse dalla nostra, utilizzando le cosiddette sedi temporanee: questo favorirà un approccio agile nell’organizzare percorsi su misura presso servizi o aziende lontani dalla nostra sede principale.»   

Davvero una grande opportunità, che supporta ulteriormente la crescita della cooperativa e della capacità di prendersi cura delle persone. 

Web Radio…che passione!

Una delegazione delle redazioni di “Esco di Radio” di alcuni Centri Diurni Disabili ha trascorso due giorni ad Ascoli Piceno per partecipare a “Dire, Fare, Ascoltare – Incontri di radio e podcast”, il festival italiano dedicato alla comunicazione audio 

Il momento in cui le redazioni di Esco di Radio (Pavia e Cermenate) sono state intervistate

Si chiama “Esco di Radio” ed è la web radio di Solidarietà e Servizi. Due anni fa l’inizio, grazie al desiderio di Michi, un ospite del Centro Diurno Disabili di Cermenate, che si divertiva a fare il deejay in un’attività del venerdì pomeriggio. Tutto sarebbe rimasto immutato, se un suo educatore non l’avesse preso sul serio. E così da un desiderio, unito alla passione degli educatori, alla voglia di mettersi in gioco dei ragazzi, insieme alle competenze tecniche dell’ufficio ICT (Information Communication Technology) di Solidarietà e Servizi e al sostegno dell’Azienda Speciale Consortile Galliano è nato qualcosa di unico. La passione, poi, si sa, è sempre contagiosa e un anno dopo si sono coinvolti anche i tre Centri Diurni Disabili di Pavia. Oggi, Esco di Radio è un progetto che coinvolge due redazioni ed è presente con due giornate di diretta live, il mercoledì da Cermenate e il giovedì da Pavia.  

UNA PASSIONE CHE APRE VERSO LE NOVITÀ

La passione poi, per sua natura, chiama curiosità e apertura verso il nuovo e questa primavera ne è stata la prova. Poteva bastare l’esperienza della “Como Lake Inclusion” a metà marzo, la giornata di confronto sul tema della disabilità e dell’inclusione organizzata dal Ministero per la Disabilità, nella quale Esco di Radio era presente per trasmettere l’evento in diretta live. Invece no. Una mattina, inaspettatamente è arrivata una mail: «Vi scrivo a nome di Radio Incredibile»citava. «Stiamo organizzando “Dire Fare Ascoltare”, il primo grande festival dedicato al mondo della radio e del podcast. Ci piacerebbe avervi come speaker e testimoni all’interno di un incontro dedicato alle esperienze di radio per l’inclusione sociale, per raccontare come la radio possa essere un potente strumento di connessione e cambiamento.  Sarebbe un onore ascoltare la vostra storia e dare spazio alla vostra esperienza in un contesto di portata nazionale». 

DUE GIORNI DI INCONTRI AD ASCOLI PICENO

E così, dopo aver valutato opportunità e fattibilità della proposta, sabato 5 e domenica 6 aprile, due delegazioni della web radio, una del Centro Diurno Disabili di Cermenate e l’altra dei 3 Centri Diurni Disabili di  Pavia, sono partite. Direzione Ascoli Piceno. Un pullmino con 7 persone a bordo:  3 educatori, 3 speaker e la responsabile della comunicazione. Flavio, Sandra e Alessandra come educatori e tra gli speaker Sergio dalla redazione di Pavia, dove tiene la rubrica di storie di paura, Cinzia, famosa per il  Cinziettario, la rubrica di ricette del giovedì e Stefano, tecnico del suono della redazione di Cermenate. «Inizialmente – racconta Silvio Pagliaro, coordinatore del centro diurno disabili di Cermenate –  avevo ritenuto di inviare solo la nostra brava educatrice, poi ho pensato alla possibile presenza di Stefano, considerata la sua grande curiosità e attenzione verso tutte le proposte operative, soprattutto quelle dal sapore tecnologico. È risultata un’esperienza gradevole e proficua. Entrambi hanno avuto modo di allacciare nuovi rapporti, di ascoltare esperienze e contributi innovativi, di arricchirsi entrando in contatto con realtà differenti, e anche di divertirsi.» 

«Un’esperienza davvero unica» – testimonia il team. Molti gli incontri fatti, le occasioni di ascolto, di confronto e di apertura. A partire dal workshop Da Grande Voglio Fare il Podcaster (E magari pagarci le bollette!)” con gli esperti di Spreaker «che ci ha aperto un mondo attraverso il racconto di come cresce un podcast e delle possibili connessioni con le webradio» – testimonia Alessandra Civelli, educatrice responsabile del progetto per la redazione del Centro Diurno Disabili di Cermenate.   

RADIO E INCLUSIONE SOCIALE

Il momento più toccante? «Quello della domenica mattina con “Radio e Inclusione Sociale”» evidenzia Flavio Petix, educatore della redazione dei Centri Diurni Disabili di Pavia. Un workshop dedicato al potenziale inclusivo della radio nel terzo settore. Un’occasione per scoprire come la radio possa essere strumento di dialogo e integrazione.  
«Innanzitutto – continua – abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare storie di successo italiane differenti dalla nostra. Altre web radio che danno voce a chi non ha voce, valorizzando le persone, chi gli adolescenti all’interno di una scuola in un quartiere difficile, chi gli anziani in una casa di riposo, chi ancora le persone con disabilità come noi… Da parte nostra, abbiamo portato la nostra esperienza di radio in un contesto di persone con disabilità e la nostra speaker  Cinzia  ha colto l’occasione per farsi raccontare in diretta la vera ricetta delle olive ascolane per la puntata del “Cinziettario” del giovedì successivo.» 

Alessandra Civelli, educatrice responsabile del progetto per la redazione del Centro Diurno Disabili di Cermenate

Un weekend molto apprezzato da tutti:  «mi è piaciuto molto sentire le esperienze delle altre associazioni» – dice Sergio, della redazione di Pavia. «A me è piaciuto vedere la città di Ascoli Piceno» – racconta Stefano. 

UN’ESPERIENZA DI CONDIVISIONE

«La parola  condividere riassume bene la bellezza della nostra esperienza» – evidenzia Sandra, un’educatrice di Pavia. Condividere workshop, incontri, ma anche momenti di svago e divertimento, come passeggiare per il centro di Ascoli Piceno, mangiare insieme le olive ascolane oppure partecipare alla serata organizzata dal festival con il “live show feat De Core podcast” un live podcast show, dove tutti i partecipanti hanno avuto l’opportunità di salire sul palco e condividere idee, nella magnifica cornice del palazzo dei Capitani del Popolo, una delle perle architettoniche della città.  

UN BILANCIO CHE È TUTTO POSITIVO

E ora, dopo la splendida esperienza, si tirano le somme, per un bilancio che è tutto positivo.  Positivo perché ha rafforzato i legami tra le due redazioni di Esco di Radio,  che adesso stanno già pensando di operare ancora più insieme. Positivo per gli incontri fatti e gli stimoli ricevuti. E poi, come sempre, “da cosa nasce cosa”, «siamo già stati contattati da una radio di condominio in un contesto di housing sociale a Milano che vorrebbe incontrarci per conoscerci. Con un’altra realtà conosciuta durante il festival che si occupa come noi, di disabilità, abbiamo parlato di una possibilità di collaborazione…». Insomma,  nei prossimi mesi, si vedranno i frutti.  

A proposito di  frutti, «possiamo dire che quest’esperienza ci ha motivato ancora di più in quella che è una nostra passione e stiamo già pensando ai prossimi passi per la nostra web radio» – conclude Sandra. «Ci piacerebbe ampliare questo progetto, aumentare gli ascolti e coprire anche gli altri giorni della settimana, proponendo anche agli altri centri della cooperativa il progetto della web radio.» 

«Due giorni meravigliosi, È stato fantastico, grazie ragazzi». – con queste parole si salutano i sette operatori della web radio scesi dal pullmino la domenica sera, ormai amici.   
Per ascoltare Esco di Radio, basta andare sul  sito www.escodiradio.it: la diretta è  tutti i mercoledì, dalle ore 9:00 alle ore 16:00, dalla redazione di Cermenate e tutti i giovedì, dalle ore 10:00 alle ore 12:00 dalla redazione di Pavia.

Da Madrid a Busto Arsizio: tre ragazze in “Erasmus +”

Per tre mesi  tre studentesse del Colegio Edith Stein di Madrid saranno nei centri di Solidarietà e Servizi  per fare esperienza sul campo 

Alicia e Silvia durante un laboratorio di cucina al Centro Socio Educativo Oltre di Busto Arsizio

È mattino a Busto Arsizio e anche per Nuria, Alicia e Silvia comincia una nuova giornata. Escono dall’appartamento in zona Ospedale a piedi, o in sella alla loro bicicletta e si dirigono verso il centro cittadino, per iniziare le loro attività. Sono tre ragazze spagnole tra i 17 e i 18 anni e arrivano tutte dalla stessa scuola di Madrid, il Colegio Edith Stein, dove stanno frequentando un corso professionale che le sta formando per lavorare in ambito socio sanitario. Ma non le accomuna solamente la provenienza, l’età e la formazione. Anche il desiderio di sperimentarsi in qualcosa di veramente nuovo. Ne sono la testimonianza questi mesi che hanno scelto di trascorrere all’estero, partecipando al programma Erasmus +” per i giovani studenti europei. Da marzo affiancano le educatrici e gli educatori di Solidarietà e Servizi nelle loro attività, Alicia e Silvia al Centro Socio Educativo “Oltre” e Nuria al Centro Diurno Disabili “Manzoni”.  

IL PROGETTO “ERASMUS +” 

«Sono ormai diversi anni che collaboriamo con l’Istituto Edith Stein – racconta Giorgia Piana, HR  Specialist in Solidarietà e Servizi –  ed è la seconda volta che accogliamo dei ragazzi con il programma “Erasmus +”.» Di cosa si tratta? Una sorta di alternanza scuola lavoro dal sapore internazionale…  «Erasmus+ – si legge sul sito del collegio spagnolo – si propone di migliorare la qualità della formazione professionale in Europa offrendo agli studenti iscritti ai corsi di formazione professionale intermedi e avanzati opportunità di mobilità internazionale per studio e tirocini all’estero. Nel complesso, contribuirà a migliorare le opportunità di occupazione e le competenze personali, stimolando così la competitività dell’economia europea.» 

«Concretamente, già da settembre dello scorso anno – prosegue Giorgia – abbiamo cominciato a lavorare alla convenzione e abbiamo messo in campo diverse risorse per far vivere agli studenti la miglior esperienza possibile. Per l’alloggio abbiamo trovato una sistemazione vicino alla nostra sede e abbiamo dotato le ragazze di una bicicletta per far sì che possano essere autonome negli spostamenti. Così dal 12 marzo per tre mesi – fino al 12 giugno – Nuria, Alicia e Silvia potranno fare esperienza di cosa significa vivere la vita dei nostri centri, nel contesto particolare dei servizi che si prendono cura delle persone con disabilità.» 

Nuria al Centro Diurno Disabili Manzoni di Busto Arsizio

UN’ESPERIENZA MOLTO POSITIVA… 

L’esperienza è positiva anche quest’anno. Le ragazze si sono ben integrate nella vita del centro, hanno imparato a conoscere e a relazionarsi con bambini, ragazzi e con gli operatori, partecipando attivamente alle attività proposte. «L’impatto con il nostro centro non è dei più semplici» – testimonia Elisa Aracu, coordinatrice del CDD Manzoni. «Spesso abbiamo minori con situazioni complesse e il contraccolpo iniziale può essere a tratti faticoso. Anche per Nuria è stato così, ma oggi  è perfettamente integrata, partecipa a tutte le attività e i bambini la riconoscono come figura educativa.» 

Esperienza confermata anche da Mariolina Caputo, responsabile del CSE “Oltre”. «Silvia e Alicia sono una presenza positiva per noi. Serene e sempre sorridenti, si sono buttate, fin da subito, con intraprendenza. Giocano con i ragazzi, partecipano a tutte le attività, dimostrando sempre un grande rispetto per le persone del nostro centro. Da parte nostra, cerchiamo di farle partecipare ai diversi momenti che organizziamo sia in sede, sia fuori. E così “hai un posto in macchina?” è la nostra frase. Sono con noi a Milano durante i laboratori al City Camp Milano di Dynamo Camp, alle lezioni di scherma con la Pro Patria Scherma, al laboratorio di cucina, alle attività del “verde pulito” nei quartieri di Busto Arsizio o a quelle in appartamento per favorire l’autonomia, fino a quelle di collaborazione con il Banco Alimentare La Luna.»  

UN’OCCASIONE DI CRESCITA PER GLI OSPITI… 

«Al CSE Oltre – prosegue Mariolina – siamo aperti a questo genere di esperienze formative. Spesso abbiamo tirocinanti, ragazzi del servizio civile universale, ragazzi in alternanza scuola lavoro (PCTO) e oggi ragazze in Erasmus. Insomma, potrebbe sembrare disorientante per le persone di cui ci prendiamo cura. In realtà, per noi questa è una grande occasione educativa, uno strumento per fare un lavoro con loro sulla flessibilità e sulla capacità di adattamento. Cerchiamo di aprirli al nuovo, sia attraverso nuove persone che vengono da noi, sia attraverso la proposta di attività sul territorio. E così, anche piccoli cambiamenti vengono vissuti in modo positivo, con accoglienza e senza essere spaventati. Poi comunque ci siamo noi, io, Paolo, Francesca, Giulia – il gruppo educatori, loro vero punto di riferimento – che è sempre stabile e questa per loro rimane una sicurezza.»  

… E PER GLI EDUCATORI, PER “NON DARE NIENTE PER SCONTATO” 

Un’esperienza molto positiva – quella di “Erasmus +” – proprio per loro, l’équipe educatori. «Stando solo tra di noi il rischio è sempre quello dell’assestamento, naturale processo di equilibrio e di comfort zone. Il diverso, con la sua carica di novità, è un’opportunità per mettersi in cammino e questo per me è molto positivo. Concretamente, la presenza di Alicia e Silvia ci costringe a spiegare perché facciamo le cose di tutti i giorni, quali sono i nostri obiettivi. E per noi, che rischiamo a volte di lavorare con inserito il “pilota automatico”, questo è preziosissimo: a volte ci conferma in quello che stiamo facendo, altre volte ci induce a porci delle domande per cambiare qualcosa e per aggiornare il pensiero che c’è alla base delle nostre attività quotidiane.»  

Alleanza: «Cooperative baluardo della parità di genere»

Fonte Confcooperative.it

«L’impresa cooperativa, con un tasso di occupazione femminile del 60% e con una presenza nella governance del 26%, in entrambi i casi ben oltre il 10% rispetto alla media delle altre imprese, conferma di essere un baluardo della parità di genere e uno strumento a disposizione delle politiche attive per la rimozione del gender gap nel sistema economico del nostro paese». Lo dice Maurizio Gardini, presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane anche a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone.

I diritti delle donne sono un patrimonio di conquiste tanto da tutelare quanto da incentivare e sostenere. La cooperazione è al fianco delle donne in questo percorso che ci auguriamo porti ad un cambio di cultura, all’empowerment e alle pari opportunità.

Nella funzione sociale che ci viene riconosciuta dalla costituzione all’art 45 non possiamo che sentirci responsabili di testimoniare concretamente la promozione delle pari opportunità sia all’interno del nostro movimento che nelle comunità di cui siamo espressione.

«L’8 marzo è un appuntamento annuale per misurare i passi avanti fatti nella conquista dei diritti delle donne, ma anche l’occasione per proseguire, perseverare, prendere nuovi impegni per continuare a promuovere una cultura della parità volta alla tutela, all’empowerment e alla non discriminazione dalle donne» sottolinea Anna Manca, presidente della Commissione Donne e Parità dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, anche a nome delle co-presidenti Annalisa Casino e Alessia Stabile.

L’occupazione femminile è oggi la leva fondamentale delle politiche attive per le pari opportunità: infrastrutture sociali diffuse ed accessibili in ogni parte del paese, senza trascurare periferie e aree interne, lotta al gender pay gap attraverso una seria promozione di azioni positive capaci di valorizzare competenze e professionalità del capitale umano senza discriminazioni di genere, misure efficaci di accompagnamento e supporto all’autoimprenditorialità sono dossier strategici su cui operiamo da anni, e ne sono testimonianza gli indicatori di occupazione femminile e di governance.

La pandemia ha fatto emergere il ruolo fondamentale delle donne impegnate in prima linea su più fronti e al contempo la loro vulnerabilità.

Non possiamo non ricordare in questo particolare 8 marzo il dramma della guerra che forse ci appare più vicina proprio per la presenza di tante donne ucraine nel nostro paese che facilitano il nostro impegno lavorativo prendendosi cura dei nostri cari.

Le immagini e le testimonianze che ci giungono non possono che farci gridare a gran voce il nostro ripudio della guerra e la richiesta accorata che la diplomazia faccia l’impossibile per far cessare le armi.

Quest’anno quindi la ricorrenza dell’8 marzo si tinge di blu e giallo. Il mondo della cooperazione tutto è accanto alle donne ed ai bambini ucraini.

La ricerca (e i casi concreti) per agevolare la collaborazione profit-non profit

Agevolare la collaborazione tra imprese profit e non profit è uno degli obiettivi della ricerca-azione del Camera di Commercio di Varese

di Domenico Pietrantonio
Fonte Il sussidiario.net

Caro direttore,

dal 2021 rappresento le cooperative in seno al Consiglio della Camera di Commercio di Varese e lo scorso 27 marzo, in questa veste, ho partecipato al primo incontro di aggiornamento sui lavori per la realizzazione della ricerca-azione sull’economia sociale, la quale avrà lo scopo di identificare il perimetro e il valore dell’economia sociale in provincia di Varese.

La ricerca – che è stata affidata al CreaRes (Centro di Ricerca in Etica degli Affari e Responsabilità Sociale – Dipartimento di Economia, Università degli Studi dell’Insubria) – s’inserisce nell’ambito del Programma Pluriennale 2023-2028 approvato dal Consiglio Camerale il 27 ottobre 2023, il quale prevede nell’ambito della Missione “Sostenibilità” la realizzazione di specifiche azioni per lo sviluppo delle imprese dell’economia sociale.

La ricerca sarà anche l’occasione per effettuare un’analisi sulle collaborazioni tra mondo profit e non profit nell’ambito dell’inserimento lavorativo delle persone disabili e svantaggiate, con particolare riferimento alle caratteristiche e agli strumenti utilizzati per realizzarle, che permetterà di valorizzare le best practices presenti sul territorio provinciale, con uno sguardo anche a livello nazionale e su scala internazionale.

A questo si aggiunge un ulteriore obiettivo, quello cioè di definire un quadro giuridico di riferimento che possa agevolare la collaborazione tra imprese profit e non profit nel contesto dell’economia sociale. A tal fine, verranno analizzate le normative esistenti e, se necessario, formulate proposte per colmare eventuali lacune legislative che potranno essere portate all’attenzione delle istituzioni.

In tal senso ricordo che esistono già, anche se sono ancora poco utilizzati, alcuni strumenti a disposizione delle imprese profit e non profit, come l’art. 14 del Dlgs. 276/2003, tramite il quale l’azienda in obbligo, invece di assumere la persona con disabilità, esternalizza un servizio di cui ha bisogno alla cooperativa sociale, che, per svolgerlo, assumerà uno o più persone con disabilità.

Con un’evoluzione ulteriormente interessante di questo strumento, denominata “convenzione art. 14 sociale al quadrato”, nata in via sperimentale in Provincia di Varese e attualmente “esportata” anche a Milano (sotto il nome di Convenzione ex art. 14 di Sponsorizzazione).

Questa convenzione prevede che l’azienda in obbligo di assunzione di persone disabili, non avendo un servizio da affidare in outsourcing alla cooperativa sociale, sponsorizzi un progetto di utilità sociale per il territorio, che verrà svolto dalla cooperativa assumendo persone disabili.

Un esempio di questa evoluzione delle convenzioni ex art. 14 è rappresentato dal servizio di digitalizzazione della Biblioteca Capitolare della Parrocchia San Giovanni Battista di Busto Arsizio, affidato alla Solidarietà e Servizi Cooperativa Sociale. Il relativo progetto, della durata di due anni, coinvolge due aziende della provincia di Varese, F.lli Tognella di Somma Lombardo ed Exergy International di Olgiate Olona, e prevede l’assunzione di tre persone con disabilità.

Quest’ultime, debitamente formate e coordinate da un archivista della cooperativa sociale, utilizzando scanner planetari professionali, digitalizzeranno libri, antifonari e pergamene antiche (il più antico è un evangelario del IX secolo) e di notevole pregio. Oltre a questo, il progetto consiste nella catalogazione della biblioteca moderna composta da oltre 15.000 libri.

La ricerca-azione, così come l’utilizzo dell’art.14, anche nella modalità più evoluta di cui sopra, da oltre 10 anni hanno un contesto di riferimento nell’ambito della Camera di Commercio di Varese che mette insieme una pluralità di enti e soggetti del territorio, a partire dai responsabili delle Associazioni delle cooperative, l’Università degli Studi dell’Insubria, la Provincia di Varese – Collocamento Mirato disabili, il Centro Servizi per il Volontariato e alcuni Ordini professionali.

Nel tempo questo tavolo di lavoro è stato il promotore di progetti e azioni a sostegno del mondo dell’impresa sociale e del non profit, come gli “Stati generali della cooperazione e dell’imprenditorialità sociale” (2016) e alcuni seminari e cicli di laboratori per le cooperative sociali su rendicontazione sociale, comunicazione, gestione manageriale (dal 2017 in avanti).

Restiamo quindi in attesa di conoscere l’esito della ricerca (lo avremo entro fine anno) e sin da ora confermiamo in particolare la disponibilità a confrontarci e condividere con altri le possibili modalità di collaborazione tra imprese profit e realtà non profit.