AliBlu: tutto pronto per il nuovo servizio di Solidarietà e Servizi per i ragazzi con autismo

Il progetto che sarà avviato a gennaio a Marnate è sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione CESVI

Tutto pronto per l’apertura ufficiale di AliBlu. Da gennaio 2024, in via Vittoria 37 a Marnate, prenderà avvio il nuovo servizio di Solidarietà e Sevizi: non solo un luogo dove trovano spazio competenze educative, pedagogiche, di supporto alla fragilità e di attenzione all’integrazione con il territorio, ma un grande abbraccio per far crescere in autonomia i bambini e i ragazzi con disturbo dello spettro autistico. Il progetto, sviluppato dalla cooperativa sociale e sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione CESVI, si inserisce nel costante dialogo che Solidarietà e Servizi ha con il territorio, con la volontà di arrivare là dove mancano ancora le risposte ai bisogni reali. «Nel solco di quello che è l’approccio della Solidarietà e Servizi e che è ben sintetizzato dal claim “Mai più soli … insieme ci riusciamo”, abbiamo dato vita a un progetto multidimensionale», spiega Laura Puricelli, responsabile Area Autismo e Autonomie di Solidarietà e Servizi. «Si tratta di un servizio educativo integrato per minori con diagnosi di autismo, rivolto soprattutto al territorio limitrofo, quello della Valle Olona totalmente privo di questo tipo di offerta. Non è un servizio chiuso: la volontà è di aprire la presa in carico non solamente al minore, ma anche alla sua famiglia attraverso un supporto specialistico. Inoltre, sono previsti interventi mirati al territorio, dalle scuole alla rete sociale, per potenziare l’attività e per creare occasioni di inclusione della persona con autismo in normali contesti di vita, quali possono essere un supermercato o gli uffici comunali».

Il valore della rete si fa sentire anche sulla presa in carico del minore e della sua famiglia. «Partiamo dalle segnalazioni da parte dei servizi specialistici, dei Servizi sociali comunali e delle scuole, ma anche su richiesta diretta da parte della famiglia per arrivare a definire progetti di vita individuali», spiega. «Gli spazi, messi a disposizione dal Comune di Marnate, permettono di accogliere fino a 15 minori nel servizio diurno. Ma la presa in carico si estende anche alle famiglie per le quali già prevediamo di dare supporti e servizi; inoltre c’è la volontà di realizzare due percorsi di gruppo per i cosiddetti “siblings”, ovvero i fratelli e sorelle di minori con autismo». AliBlu fin dall’inizio vuole essere un centro dalle porte aperte, che guarda al territorio e con il territorio vuole creare percorsi di sostegno e crescita delle persone fragili. «Innanzitutto è prevista la collaborazione con le scuole per il sostegno e l’accompagnamento di minori con disabilità che non frequentano AliBlu. La scuola è una realtà educativa fondamentale nella crescita di questi ragazzi che può dare molto nello sviluppo delle capacità e dell’autonomia di questi ragazzi. Prevista anche la collaborazione con un supermercato della zona e due amministrazioni comunali per la traduzione della cartellonistica interna in CAA, cioè in Comunicazione Aumentativa Alternativa, uno strumento utilizzato per facilitare la comunicazione con persone con autismo e la loro comprensione del contesto». 

AliBlu vuole essere così non solamente un servizio, ma un hub di progettualità e crescita dove la persona con disabilità trova strumenti educativi innovativi per costruire il suo futuro e dove un territorio si ritrova nel dare risposte integrate e inclusive a un bisogno.

Per questo, tutto il territorio può dare una mano concreta ad AliBlu nello “spiccare il volo”, contribuendo con una donazione su For Funding, la piattaforma di Intesa Sanpaolo per la raccolta fondi in favore di progetti solidali.  https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/aliblu-inclusione-consapevolezza

Attorno al Presepe: lo stupore davanti all’accadere del mistero

I doni dei pastori, la voglia di raccontare la nascita di Gesù e il senso di gratitudine per il Mistero che si ripete. Le testimonianze degli ospiti di una Comunità Socio Sanitaria di Solidarietà e Servizi

Natività realizzata con materiali di riciclo dal Centro Diurno Disabili di Gallarate con la collaborazione e il supporto dell’artista Elena Rizzardi

Pierluigi guarda i doni portati dai pastori più generosi: agnelli, latte… «Sono il frutto della fatica del loro lavoro… La mia fatica è quella di tenere gli occhi aperti. Non sono abituato, preferisco tenerli chiusi. Oggi voglio tenerli aperti per vedere quello che succede».  Giulia osserva la capanna: «Io posso raccontare che Gesù è nato alle persone cui voglio bene, così possono dire che io credo in Gesù. La mia zia Silvana non lo può raccontare. È morta. Lei però mi aiuta dal Cielo».

Carmelo non si capacita: «Gesù è venuto qui, adesso, in Comunità?» Attilia, di poche parole, ringrazia: «Grazie Gesù di essere venuto ancora una volta!» Alessandro invece ha tenuto le distanze in silenzio. Il mattino seguente è stato sorpreso, in un momento, fermo in piedi, davanti al presepe. 

Nessun limite può bloccare l’iniziativa del Mistero: Egli si comunica attraverso lo stupore “contagioso” di coloro che l’hanno accolto. 

Ospiti e volontaria di una Comunità Socio Sanitaria