«Grazie perché ci siete stati vicini durante la quarantena». Il 5×1000 a Solidarietà e Servizi per far sì che nessuno sia mai lasciato solo

Dai Centri Diurni Disabili (CDD) di Capiago Intimiano e Caronno Pertusella le parole di due famiglie alla vigilia della riapertura

Grazie. È con le parole più semplici che si trasmettono i sentimenti più importanti. Quelli che testimoniano il vero significato e il valore di un impegno costante nella cura delle persone con disabilità, anche nei momento più difficili. «Grazie» è la parola che è arrivata da due famiglie che hanno i loro figli ospiti di due Centri Diurni Disabili (CDD) gestiti da Solidarietà e Servizi e che hanno dovuto affrontare a casa il complesso periodo del lockdown. Il loro «grazie» arriva alla vigilia di una delicata riapertura dei centri, per il sostegno ricevuto ma soprattutto per la vicinanza dimostrata dagli educatori e dal personale della cooperativa. È un «grazie» perché, anche nella distanza, “non si sono sentiti soli” e hanno potuto toccare con mano che “insieme ci riusciamo”. È un «grazie» che diventa sostegno concreto a Solidarietà e Servizi con la destinazione del 5×1000.

La prima testimonianza arriva dal CDD “Galliano” di Capiago Intimiano (CO)  – nella foto durante un’attività prima dell’emergenza – dove, a fronte dell’impossibilità di mantenere aperto il centro, il coordinatore Fabio Ghidotti e gli educatori si sono organizzati fase per fase, ripianificando e rivedendo ogni volta le modalità di intervento, aggiornando progetti e obiettivi, ma sempre senza mai lasciare solo nessuno. «Questi sono stati mesi pesanti e difficili per tutti. Anche per noi e soprattutto per nostro figlio», raccontano i genitori di una persona ospite che per ragioni di privacy preferiscono restare anonimi. «Abbiamo fatto fatica a capire cosa stava succedendo e abbiamo fatto ancora più fatica a spiegarlo a lui. Tante volte abbiamo avuto paura di tutto per noi e per lui; ancora di più ci siamo sentiti da soli. Quello però che ci ha colpito tantissimo è che i nostri operatori del CDD, fin da subito, ci sono stati vicini con tutti i mezzi possibili: una telefonata, un messaggio … sempre, anche il sabato e la domenica. Questo ha voluto dire tantissimo per noi, forse tutto. Non finiremo mai di dire grazie e proprio pensando ad un modo speciale, facile e sentito per ringraziare, abbiamo pensato di dare il nostro piccolo contributo con il 5×1000 a chi opera per far sì che nessuno sia mai lasciato solo. Mai. Grazie».

La seconda testimonianza arriva dal Centro Diurno Disabili “Il Girasole” di Caronno Pertusella (VA). La coordinatrice Paola Rogora ha ricevuto una mail dai genitori di una ragazza ospite del CDD che, il giorno prima della riapertura del centro, hanno guardato agli ultimi mesi passati. «Approfittiamo di questo nuovo inizio per ringraziarvi tutti per l’attenzione che avete avuto nei confronti di nostra figlia in questi difficili momenti di isolamento sociale. Gli incontri culinari on-line, il proseguimento del diario e le telefonate da parte di tante educatrici e assistenti hanno reso più piacevole la quarantena», scrivono i genitori. «Un ringraziamento speciale va a un’educatrice che non ha mai mollato di coinvolgere nostra figlia in attività diverse o anche in semplici e piacevoli chiacchiere. Non ce l’avremo fatta senza di voi, grazie di cuore».

Sono questi «grazie» che riempiono il cuore e spingono Solidarietà e Servizi a proseguire sulla strada intrapresa dove la persona, tutte le persone hanno dignità e talenti che devono essere valorizzati.
Il dare risposte a bisogni reali necessita però del fondamentale sostegno di tutti. Come? Con una semplice firma da apporre sul 5×1000, indicando il codice fiscale di Solidarietà e Servizi  00782980122. È un gesto che non costa nulla, ma che permette alle famiglie di avere un supporto in più e alle persone con disabilità di poter fare affidamento su chi sa metterci il cuore affinché nessuno resti solo #insiemeciriusciamo.

Il lavoro delle persone disabili colora l’estate dei ragazzi: ecco le mascherine “powered in” Solidarietà e Servizi

La cooperativa stringe un’importante partnership con un produttore e dà continuità ai progetti di crescita e per l’autonomia di quanti hanno una difficoltà in più

Mascherine “powered in” Solidarietà e Servizi per colorare l’estate dei ragazzi ed essere a disposizione di enti e aziende che ne vogliano ordinare i quantitativi necessari. Perché nell’emergenza l’importante è non dimenticare quel che si sa fare e quel che si può fare. La cooperativa si è attivata per reperire occasioni di lavoro e permettere alle persone con disabilità di proseguire nel percorso di crescita e autonomia che è stato avviato. Il risultato è stata una fitta rete realizzata grazie a Gabriele Scampini, che si occupa della parte commerciale, il quale, coinvolgendo l’area dell’inserimento lavorativo della cooperativa con il suo responsabile Filippo Oldrini, ha portato ad inserire Solidarietà e Servizi nella filiera per la produzione di mascherine, dispositivi tanto utili per il contenimento e la prevenzione del contagio quanto estremamente ricercati. L’importante partnership vede la cooperativa impegnata con quattro persone con disabilità nell’ultimo step di produzione, ovvero l’imbustamento (video).

«Interveniamo nella fase finale del processo mettendo le nostre capacità e la nostra struttura al servizio della produzione di mascherine», ricorda Gabriele Scampini. «Il progetto è particolarmente significativo per noi, non solamente per il momento di difficoltà economica generato dall’emergenza sanitaria, ma sopratutto per dare continuità al sostegno lavorativo delle persone con problemi di cui ci prendiamo cura nel solco di quel “insieme ci riusciamo” che guida la nostra attività». Sul fronte attrezzature, Solidarietà e Servizi si è prontamente dotata di un nastro trasportatore per agevolare il processo di imbustamento e rendere più fluido ed efficiente il flusso di lavoro.
Prosegue Scampini: «La partnership, attivata con la Mec Service di Vanzaghello, azienda del settore moda che ha riconvertito parte della produzione alle mascherine facciali certificate, ci permette già di fornire oltre 12 mila mascherine colorate ai ragazzi e agli educatori che frequenteranno i centri estivi dell’area milanese. Le mascherine realizzate sono di quattro colori, così da permettere ai ragazzi di poter essere facilmente divisi in squadre».

Le mascherine – in tessuto doppio con cotone all’interno e poliestere all’esterno, lavabili fino a cinque volte – sono disponibili per quanti ne vogliono fare richiesta.
Per ogni informazione contattare: commerciale@solidarietaeservizi.it

Il 5×1000 a Solidarietà e Servizi moltiplica il valore aggiunto per le famiglie

Rete, relazione, presa in carico e percorso individuale: così il progetto Il Cortile si pone al fianco dei genitori per aiutarli nella crescita dei loro figli. Una firma per guardare insieme al futuro

Una presa in carico, con un percorso personalizzato curato da professionisti che operano in profonda sinergia con il territorio. In pieno stile Solidarietà e Servizi, i nuovi servizi promossi con il progetto Il Cortile si muovono lungo sei binari perché davanti ad ogni difficoltà, grande o piccola che sia, nessuno deve rimanere solo. #insiemeciriusciamo.

Il Cortile è un progetto a valore aggiunto, capace di dare risposte a bisogni reali e che necessita del fondamentale sostegno, nostro e di tutti coloro che possono, per il quale è sufficiente una semplice firma: quella da apporre sul 5×1000 indicando il codice fiscale di Solidarietà e Servizi: 00782980122. È un gesto che non costa nulla, ma che permette alle famiglie di avere un supporto in più nel percorso di crescita dei loro ragazzi. È una scelta di cuore; di chi ha a cuore il proprio futuro e il futuro dei propri figli affinché ad ogni bisogno possa essere garantita non solamente una risposta, ma la miglior risposta possibile.

Lo strumento del 5×1000 è la porta attraverso la quale tendere una mano a chi ha bisogno; è la scelta per creare una rete di sostegno a quanti hanno qualche difficoltà in più a scuola, a relazionarsi con gli altri e a muoversi in una società sempre più complessa. Lasciarli indietro non è possibile, anche perché spesso basta poco per superare l’ostacolo che ci si trova davanti. E il 5×1000 è quell’aiuto che, nella sua semplicità, può moltiplicare ogni sforzo, anche il più piccolo.

Solidarietà e Servizi da oltre 40 anni crede nell’importanza di fare rete, di creare relazioni e interconnessioni tra le persone e tra i servizi per individuare le risposte necessarie alle crescenti necessità. Con il progetto Il Cortile, l’attenzione viene posta alla famiglia e ai suoi bisogni. E ai bisogni si risponde con un servizio a valore aggiunto che passa soprattutto dall’offerta di sostegno e relazione: Il Cortile è infatti RELAZIONE e TERRITORIO, un nuovo spazio all’interno della città per offrire relazioni e occasioni di auto-aiuto alle famiglie e momenti aggregativi e amicali ai ragazzi stessi. Un servizio che è PRESA IN CARICO del minore e della famiglia, per sostenere le situazioni di fragilità e accompagnare i percorsi di crescita, non “semplice” offerta di servizi specialistici individuali e di gruppo.
Un servizio capace di FARE RETE: Solidarietà e Servizi non opera da sola e in modo autoreferenziale: dialoga e collabora con i servizi educativi (in primis la scuola) e – laddove presenti – con i servizi specialistici di cura (ad esempio la Neuropsichiatria infantile) per condividere le modalità e gli obiettivi dell’intervento che viene offerto. E, in quest’ottica, propone un LAVORO DI EQUIPE; ovvero un team di professionisti con diverse competenze (logopedisti, psicomotricisti, pedagogisti, educatori, assistenti sociali) che lavora insieme per garantire la necessaria attenzione a ciascun minore e a ogni famiglia accolta.
L’attenzione è sempre destinata alla persona. Per questo alla base di tutto vi è una PROGETTAZIONE INDIVIDUALIZZATA: per ogni minore preso in carico viene definito un progetto che nel tempo si può arricchire di nuove proposte (momenti aggregativi, spazi di laboratorio, interventi educativi domiciliari …) in base all’evolversi della situazione e da quanto emerge nel dialogo con le famiglie e i servizi. Per i minori che presentano difficoltà (anche lievi) nell’apprendimento o che hanno Bisogni Educativi Speciali, non è sufficiente un tutor di supporto, ma serve una DIDATTICA INTEGRATA dove un’equipe di educatori, supervisionati da una psico-pedagogista, applica una metodologia mirata ad integrare le diverse aree, promuovendo competenze trasversali alle varie discipline e potenziando capacità di ragionamento, attenzione, concentrazione e memoria. Il team opera sempre in rete con la scuola concordando con i docenti i diversi passaggi del progetto individualizzato.

Sono sei valori aggiunti. Ma con il 5×1000 è possibile moltiplicarli e moltiplicare le risposte che Solidarietà e Servizi potrà dare alle famiglie. Ecco perché È IMPORTANTE SCRIVERE E FAR SCRIVERE: 00782980122.
Basta una firma per non rimanere soli. Con te #insiemeciriusciamo.

Il Cortile è … spazio compiti “Compitiamo”. Così il 5×1000 a Solidarietà e Servizi supporta i ragazzi

Il nuovo progetto sviluppato dalla cooperativa è un punto di riferimento per alunni “non certificati” che presentano difficoltà di apprendimento

Il nuovo progetto “Il Cortile”, cui Solidarietà e Servizi destina il 5×1000 di quest’anno, non è solamente consulenza pedagogica e logopedia e un servizio di psicomotricità, ma fornisce anche supporto scolastico. Con “Compitiamo” offre un punto di riferimento per alunni “non certificati” che presentano difficoltà di apprendimento, anche temporanee e legate ad un periodo di particolare fatica (come quello derivante dalla chiusura delle scuole a causa dell’emergenza sanitaria) o riferite ad una specifica area (ad esempio: criticità in ambito logico-matematico).

A CHI SI RIVOLGE COMPITIAMO?
Possono accedere a “Compitiamo” gli alunni frequentanti i diversi ordini di scuola
. primaria
. secondaria di primo grado
. secondaria di secondo grado (con progettazione specifica in rapporto 1-1)

COME SI SVOLGE L’ATTIVITA’?
I laboratori sono organizzati per piccoli gruppi eterogenei per età, che offrono la possibilità di integrare le competenze e potenziare il proprio metodo di studio avvalendosi di strumenti trasversali alle varie discipline.
Per ogni studente viene definito un progetto individualizzato, concordato e sottoscritto dalla famiglia e dall’alunno stesso; in linea generale si prevede la frequenza a due laboratori settimanali della durata di 2 ore ciascuno.
L’avvio dell’intervento è preceduto da un colloquio con i genitori, per raccogliere informazioni e definire il bisogno specifico, anche attraverso un contatto diretto con i docenti.
L’intervento si svolge – durante l’anno scolastico – in orario pomeridiano; nei periodi di chiusura della scuola, anche al mattino in orario da concordare con le famiglie.

IL PERSONALE
Ciascun gruppo sarà affiancato da un educatore con specifica formazione relativa alle difficoltà di apprendimento, alle strategie di studio e alle dinamiche di gruppo; l’equipe educativa è coordinata da una pedagogista che garantisce anche interventi di supervisione.

Sostenere il progetto de “Il Cortile” è semplice e, come noto, non costa assolutamente nulla: all’interno della dichiarazione dei redditi basta indicare il codice fiscale di Solidarietà e Servizi 00782980122 nella casella per la destinazione del 5×1000.
Un gesto perché nessuno deve rimanere solo: #insiemeciriusciamo.

«Mi avete insegnato l’attenzione alla persona. Grazie». Dopo 40 anni Claudia Rosa saluta e ringrazia Solidarietà e Servizi

La storica dipendente della cooperativa è arrivata alla pensione. «Ma ho dato la disponibilità a proseguire come volontaria»

«Continuate così. Continuate a dare attenzione e valore alla persona perché solamente in questo modo è possibile non far sentire nessuno solo e poter affermare ancora oggi con forza “insieme ci riusciamo”». Claudia Rosa per la prima volta parla da ex. Da ex dipendente, ex socio prestatore di Solidarietà e Servizi. Lei che ha passato nella cooperativa gli ultimi 40 anni, che l’ha vista crescere e svilupparsi, e dal primo di giugno si gode la meritata pensione. Che non significa assenza di attività: «Ho dato la mia disponibilità a continuare a operare nella cooperativa come volontaria», annuncia.

Entrata per la prima volta in Solidarietà e Servizi nel lontano 1980, ha seguito tutti gli sviluppi della cooperativa: dagli asili, dove ha iniziato, ai primissimi “laboratori di quartiere” e poi al Centro Socio Educativo (CSE) Belotti Pensa di Busto Arsizio, per approdare al CSE di Marnate, in seguito diventato Centro Diurno per Disabili (CDD). Per 20 anni poi il lavoro nei servizi residenziali dove ha potuto mettere le proprie capacità e la propria esperienza al servizio delle nuove equipe di educatori che si formavano agli inizi del nuovo millennio per accogliere nelle nascenti “case” le persone con disabilità incontrate nei Centri diurni.
«Ho iniziato quando la cooperativa era una realtà piccola, dove ci si conosceva tutti», ricorda. «Ho fatto anche delle esperienze al di fuori, ma non ho trovato quello che Solidarietà e Servizi era in grado di trasmettermi: quell’attenzione alla persona che fa sì che un dipendente, un collaboratore, un educatore non sia solamente un professionista ai vari livelli, ma soprattutto e prima di tutto una persona».
Sempre pronta a mettersi a disposizione con passione educativa e attenzione ai dettagli, Claudia ha potuto prendersi cura di decine di persone con disabilità che negli anni le sono state affidate. Più con i fatti che con le parole è stata maestra a molti operatori più giovani, evidenziando come il senso di appartenenza alla Cooperativa spesso può essere la marcia in più nel lavoro educativo. «Il passare del tempo, ma anche le dimensioni della cooperativa che sono notevolmente aumentate, non hanno scalfito l’impostazione generale: la persona è sempre rimasta al centro. E io lo so bene perché l’ho vissuto direttamente sulla mia pelle».

Non sono mancati quelli che Claudia chiama «momenti di difficoltà»  vissuti durante la carriera lavorativa. «Per chi opera nel sociale, gli appalti con gli enti pubblici erano importanti, e il rischio era quello di dover lavorare con gestioni improntate al “massimo ribasso”; eppure la cooperativa non si è mai fermata, ha creduto sempre nel suo progetto e nell’attenzione alle persone tanto da decidere di investire e puntare sull’apertura di Comunità e Appartamenti a gestione diretta. Ed è in quell’ambito che Claudia ricorda «talvolta non c’era nemmeno il bisogno di chiedere. Durante un momento particolarmente “faticoso”, Maura Gabardi, la coordinatrice della Comunità di Bergoro con cui avevo iniziato la nuova avventura nei residenziali, mi chiamò per chiedermi cosa avessi: neppure io lo sapevo con certezza. Ma di certo avevo la sicurezza di poter fare affidamento su di lei e sulla Cooperativa». Tra le molte persone incontrate, con cui ha condiviso esperienze e progetti, Claudia riserva un ricordo particolare alla sua «storica collega: Ester Bacchiega. Abbiamo iniziato praticamente insieme, ma dopo il 1993 siamo state destinate a servizi diversi. È stato bello ritrovarsi nel 2000 nella Comunità Socio Sanitaria a Bergoro, e riprendere a lavorare insieme».
Da memoria storica che ha imparato a distinguere l’essenziale dal superfluo e il valore dall’orpello, Claudia guarda alla Solidarietà e Servizi di oggi sapendo che è una cooperativa moderna, al passo con i tempi e in sviluppo. «Non cambiate nulla, continuate così. È solamente ponendo l’accento sulla persona, su ciascuna persona, che si può andare avanti. Così nessuno si può sentire solo». #insiemeciriusciamo