«Felici di lavorare qui»: sviluppare l’autonomia è un’esperienza concreta
Tre persone con disabilità del centro socio educativo Oltre di Solidarietà e Servizi per un giorno sono diventati venditori al mercato di Busto Arsizio
Quando si dice: costruire l’autonomia, per davvero. L’esperienza di tre persone con disabilità che frequentano il CSE – centro socio educativo – Oltre di Solidarietà e Servizi a Busto Arsizio è finita sul quotidiano La Prealpina. Il giornalista Francesco Inguscio, sull’edizione del giornale in edicola il 26 maggio 2023, ha raccontato della giornata passata tra le bancarelle del mercato di Busto Arsizio di Emanuele, Giovanni e Francesca; una giornata di lavoro da venditori, realizzata grazie a Confcommercio Fiva Busto Arsizio e alla collaborazione degli ambulanti. Una concreta testimonianza di cosa significhi crescere. Perché “insieme ci riusciamo”.
«Felici di lavorare qui»
Tre ragazzi speciali ieri sono diventati venditori al mercato
Hanno dato una mano a riordinare la merce, si sono rapportati con i clienti, qualcuno ha anche stampato gli scontrini. Dimostrando che i veri limiti, molto spesso, sono solo i pregiudizi degli altri. È stata una giornata entusiasmante per tre ragazzi speciali seguiti dalla cooperativa sociale “Solidarietà e Servizi”: Emanuele, Giovanni e Francesca (questo è il loro nome) hanno lavorato per un giorno al mercato di Busto, collaborando (rispettivamente) alle attività degli ambulanti Roberto Ricciardo, Roberto Pigni e Max Rogora. Un’iniziativa quanto mai inclusiva, resa possibile dalla disponibilità di Fiva Confcommercio Busto (la federazione dei venditori ambulanti). Emanuele, Giovanni e Francesca hanno una disabilità intellettivo-cognitiva, ma sono assolutamente in grado di svolgere alcune mansioni, affiancati dei titolari della bancarella. Impegno e serietà non sono certo mancati. E tanto gli ambulanti quanto i clienti hanno decisamente apprezzato. Emanuele, 38 anni, ha dato manforte al banco “In Gambissima” di Roberto Ricciardo: «Non è la prima volta per lui – spiega Ricciardo -, ed è molto bravo. Per noi è un grande piacere dargli quest’opportunità». Emanuele annuisce, si vede che è soddisfatto del suo lavoro. Lo stesso vale per Francesca, accolta da Max Rogora nel suo banco di abbigliamento. «È stata una bellissima esperienza – commenta la ragazza -. La cosa che mi piace di più è interagire con le persone. Se ne avrò la possibilità, tornerò volentieri». «Venivo spesso al mercato come cliente, adesso è bello trovarsi dall’altra parte della bancarella» sorride Giovanni, 54 anni, mentre finisce di sistemare i dolciumi venduti da Roberto Pigni. L’atmosfera è giocosa: arrivano anche gli altri due ragazzi e tutti insieme mangiano le caramelle. L’iniziativa risponde appieno agli obiettivi del Centro socio-educativo “Oltre” attivato da “Solidarietà e Servizi” dal gennaio 2022. «Un progetto che, come dice il nome, punta ad andare oltre la disabilità – spiega Paolo Rigorini, educatore professionale -, facendo crescere le capacità delle persone». Sostenere l’autonomia delle persone disabili, valorizzando i loro talenti, anche nell’ottica di un inserimento lavorativo, è uno dei principali obiettivi di “Solidarietà e Servizi”. Ieri se n’è avuta una dimostrazione tangibile. Cominciano a essere numerosi gli ambulanti che, coordinati da Fiva Confcommercio, danno la propria disponibilità a vivere una giornata lavorativa insieme a un ragazzo o ragazza speciale. L’auspicio è che questo numero si incrementi: «È fondamentale che il commerciante tenga conto anche del lato umano – sottolinea Roberto Ricciardo (che è anche referente Ascom Busto per il commercio su aree pubbliche) -. Queste persone sono davvero speciali. E l’arricchimento è reciproco. Provare per credere».
Francesco Inguscio