Il Centro Viganò di Caronno Pertusella è realtà: una risposta ai bisogni dei minori con autismo e disabilità

Solidarietà e Servizi ha avviato il nuovo Centro sperimentale per minori con disturbo del neurosviluppo: progetto capace di dare risposte alle famiglie del territorio

Un progetto nato dal basso e capace di dare risposte a un intero territorio, all’interno di una visione di rete. Solidarietà e Servizi cooperativa sociale ha avviato a Caronno Pertusella il nuovo Centro Viganò: una struttura dedicata ai minori con autismo e disabilità, ricavata negli spazi del CDD – Centro Diurno Disabili – Il Girasole grazie a un’ottimizzazione dei locali disponibili. «Questo nuovo servizio muove i passi da una richiesta che abbiamo registrato», spiega Giacomo Borghi, responsabile Area Autismo Diurni e Residenziali di Solidarietà e Servizi. «Dal Comune, dalle famiglie ma anche dai servizi territoriali è infatti emersa la necessità di dare vita a una struttura capace di prendersi cura dei minori con diversi tipi di disabilità; abbiamo proposto un Centro che integrando la frequenza scolastica propone a bambini e ragazzi occasioni risocializzanti e attività educative. Il nome dato al centro è in ricordo di uno storico ospite de Il Girasole, Fabio Viganò, venuto a mancare la scorsa primavera».

La “rete” che ha espresso la necessità supporta anche lo sviluppo del Centro. Come spiega Tatiana Ciola, assistente sociale di Solidarietà e Servizi che segue gli inserimenti al Viganò: «Il minore tendenzialmente viene segnalato dai servizi territoriali e, attraverso la Neuropsichiatria dell’ospedale di Saronno e il Comune, arriva a noi. Operiamo all’interno di un percorso che è stato sviluppato in rete e, sempre in rete, viene alimentato così da dare risposte concrete a un bisogno». Anche perché, come ricorda Cristina Ridolfi, coordinatrice del centro Viganò, «per i minori in età scolare non ci sono molti servizi dedicati. Tendenzialmente, sono quasi sempre strutture di carattere riabilitativo, dove però non c’è una vera organizzazione del tempo all’interno di una programmazione personalizzata volta allo sviluppo delle capacità e, quindi, dell’autonomia». Studiato per poter accogliere fino a dieci minori, il centro di Caronno Pertusella può offrire attività individuali e di gruppo. «Lavoriamo sul potenziamento delle autonomie e sul processo di socializzazione proponendo attività diverse che, con il tempo andranno ad ampliarsi e a coinvolgere anche il territorio circostante». Le proposte educative sono davvero molteplici e partono non solo dai bisogni del minore, ma anche dai suoi interessi, ad esempio l’ attività di cucina, il giardinaggio e i laboratori per la comunicazione aumentativa.

 «È un servizio di cui c’era bisogno: in zona non ci sono opportunità di questo tipo e, per una famiglia che lavora e al contempo vuole essere vicina al proprio figlio, è una risposta importante», spiega Dennis Desolei, papà di Yuri, 9 anni, che è stato tra i primissimi ragazzi a frequentare il centro Viganò. «Le attività che vengono proposte sono veramente tante: Yuri è contento e sereno. Ma questo servizio è anche un valido supporto alla famiglia che, non solamente riesce a conciliare i tempi di lavoro, ma anche ad avere un aiuto dagli operatori che ci sono a Caronno Pertusella. E con la Neuropsichiatria di Saronno si è formato un bel gruppo».

Pur essendo adiacente al CDD, il centro Viganò è ben separato, con spazi propri sia interni sia esterni. La vicinanza dei due servizi però garantisce supporto e continuità agli operatori, nell’ottica di offrire sempre una cura della persona di qualità. Il tutto sempre in un lavoro di rete dove la coprogettazione e la coprogrammazione danno vita a risposte concrete finalizzate alla crescita del ragazzo disabile e al coinvolgimento della sua famiglia. Anche qui, trova attuazione concreta il claim di Solidarietà e Servizi: “Mai più soli … insieme ci riusciamo”.

Solidarietà e Servizi è “Impresa vincente”: Intesa Sanpaolo ha premiato l’eccellenza della cooperativa sociale nell’evento che si è svolto giovedì 11 novembre

Il presidente del Consiglio di Gestione chiamato come testimonial dell’impegno dato nel periodo Covid: «Tecnologia e integrazione dei servizi ci hanno permesso di garantire continuità»

Un’impresa vincente. O meglio, come è stata definita dall’economista Stefano Zamagni, «un’impresa virtuosa». Solidarietà e Servizi cooperativa sociale è stata tra le 14 imprese del terzo settore finaliste nel progetto nazionale “Imprese Vincenti” di Intesa Sanpaolo e, nella tappa “Impact” del digital tour promosso dall’istituto bancario, è stata chiamata quale testimonial per il supporto fondamentale dato alle comunità di riferimento nel periodo Covid e per essere stata in grado di reinventarsi per continuare a erogare i propri servizi nei momenti più complessi della pandemia.

Il presidente del Consiglio di Gestione della cooperativa sociale Domenico Pietrantonio è infatti intervenuto nell’incontro online di giovedì 11 novembre scorso per raccontare cosa Solidarietà e Servizi ha fatto. «La pandemia è stato un periodo drammatico per tutti, ma abbiamo portato a casa una serie di aspetti che cercheremo di capitalizzare: in primo luogo l’importanza della tecnologia, dell’informatizzazione e della formazione del capitale umano. Se non ci fossero stati gli smartphone, i tablet, i pc, se non li avessimo utilizzati non avremmo potuto continuare a prenderci cura delle persone disabili», ha detto. «Un altro aspetto è stata l’integrazione dei servizi: i servizi diurni e residenziali, insieme a quelli dell’inserimento lavorativo, hanno permesso una continuità di relazione nei confronti dei bisogni, delle famiglie e delle persone disabili: non c’è stata discontinuità nell’erogazione del servizio. La nostra caratterista è quella di saper valorizzare alcuni target di riferimento: lavoriamo con oltre 50 imprese che ci permettono di inserire al lavoro circa 80 persone disabili. E questo ci ha permesso, anche in periodo di pandemia, di dare continuità al servizio, consentendo a queste persone di fare un’esperienza positiva nonostante il momento».

“Vincente” è stata ritenuta anche l’esperienza di Solidarietà e Servizi nella gestione delle residenze. «Preferiamo chiamarle case», ha sottolineato Pietrantonio. «Non è solamente una questione di forma, ma è sostanziale: la casa è dove c’è una relazione, dove c’è familiarità e non ci sono attività da svolgere ma vi è l’esigenza di stare con qualcuno». L’esperienza di strutture residenziali di Solidarietà e Servizi è iniziata nel 2000 e si è concentrata sulla dotazione di strumenti tecnologici per favorire l’autonomia delle persone con disabilità. Esempio, ha ricordato il presidente del Consiglio di Gestione «è la nostra Casalab dove vivono persone disabili in regime di semiautonomia  grazie al supporto di strumentazioni domotiche». Ma anche «il primo esempio di housing sociale per disabili che è stato coprogettato ed è cogestito insieme con un’associazione di famiglie e ospita cinque persone».

Solidarietà e Servizi è impresa vincente del terzo settore perché fa vincere tutti: i beneficiari dei propri servizi, le comunità di riferimento e, non ultima, la società nel suo complesso. Per Intesa Sanpaolo, inserirla nel programma di valorizzazione “Imprese Vincenti” significa riconoscere il contributo all’economia del Paese ed esporla al dialogo con il mondo profit per uno scambio da cui entrambi i mondi traggono beneficio e occasioni di crescita. 

Per rivedere l’intervento integrale: https://group.intesasanpaolo.com/it/sezione-editoriale/eventi-progetti/tutti-i-progetti/economia/imprese-vincenti 

Qualità del lavoro e presa in carico della persona: così la disabilità è un’opportunità per le aziende

Solidarietà e Servizi ha portato la propria testimonianza al convegno “La DiversAbility come fattore di competitività” organizzato da Cdo Opere Speciali

foto da www.sempionenews.it

Trasformare un obbligo di legge in una opportunità. Questo fa Solidarietà e Servizi permettendo a persone fragili e disabili di poter crescere e coltivare progetti di autonomia attraverso una nuova visione del lavoro e offrendo soluzioni di qualità. E questo è quanto ha testimoniato nell’incontro “La DiversAbility come fattore di competitività” organizzato venerdì 12 novembre alla Cascina Triulza di Milano e promosso da Cdo Opere Speciali. Al centro della tavola rotonda l’articolo 14 della Legge Biagi che dà la possibilità alle imprese di ottemperare all’obbligo previsto dalla  legge 68/99 in materia del collocamento dei disabili. Come? Concedendo l’opportunità di assumere il lavoratore svantaggiato tramite cooperative sociali di tipo B, nei confronti delle quali l’impresa si impegna ad affidare commesse di lavoro, così da coprire il costo dei lavoratori inseriti e i rispettivi costi di produzione.

In sintesi: unire il mondo profit al no profit, facendo focus sulla persona e dando valore al lavoro. Come ha ricordato il presidente di Cdo Opere Sociali, Stefano Gheno: «Il lavoro ha una potenza molto forte di inclusione della persona, tutti devono avere la possibilità di contribuire al bene comune, e trarre beneficio dal lavoro tutti. Tutte le persone, con le loro caratteristiche e possibilità, devono avere la possibilità di generare il bene per tutti, di generare la polis».

E su questa linea si inserisce la possibilità data dalla Legge Biagi. Una possibilità che sempre più realtà produttive e commerciali stanno sfruttando. Ha infatti ricordato Elena Garbelli, responsabile collocamenti mirato disabili Milano: «Con la città metropolitana di Milano lo scorso anno abbiamo avviato circa 284 convenzioni articolo 14, ci aspettavamo un calo importante nel 2021 perché lo scorso anno è stato molto critico e i dispositivi si sono attivati sul finale del 2020, prendendo forma in maniera massiccia nel 2021. Invece le convenzioni avviate quest’anno sono 289, entro fine anno aumenteranno ulteriormente».

La vera rivoluzione però non è dalla possibilità normativa, quanto dalla qualità del lavoro svolto. Ha infatti ricordato Fabrizio Simonini, responsabile collocamenti mirati disabili Varese: «In passato l’oggetto delle commesse era prevalentemente rappresentato dai servizi di basso contenuto, come pulizie ed assemblaggio. Le commesse che vedo realizzate nella provincia di Varese, merito anche di capacità creativa di due realtà cooperative, si spostano, verso frontiere della transizione ecologica». Ed è proprio qui che Solidarietà e Servizi fa la differenza. Come ha sottolineato il responsabile commerciale di Solidarietà e Servizi, Gabriele Scampini, la cooperativa sociale si distingue per elevate complessità di funzioni e servizi che vengono affidate a persone fragili e disabili, potendo così diventare partner di grandi realtà aziendali. Le unità di Business Process Outsourcing, il settore della meccanica, la Rigenesi sono alcuni esempi di lavori qualificati e qualificanti che Solidarietà e Servizi riesce a erogare a primari player del mercato senza alcun timore della concorrenza. Il motivo sta nella possibilità offerta  dalla Legge Biagi, ma anche da un’impostazione della cooperativa che mira a far crescere le abilità delle persone, rendendo il lavoro un luogo di costruzione della persona, oltre che di costruzione dell’autonomia. Una testimonianza concreta di come “la DiversAbility” possa essere effettivamente un “fattore di competitività“ in più per le aziende.