Un anno in Solidarietà e Servizi con il Servizio Civile Universale

Attraverso Confcooperative Insubria, la cooperativa mette a disposizione otto posti per giovani tra i 18 e i 28 anni per un anno nei servizi diurni e residenziali per disabili

Un anno per crescere, dedicandosi agli altri. Un anno per imparare a prendersi cura delle persone con disabilità. Per la prima volta, Solidarietà e Servizi, attraverso Confcooperatve Insubria, aderisce al progetto del Servizio Civile Universale mettendo a disposizione otto posti per quanti vogliono dedicare dodici mesi all’ambito della disabilità. Il bando è riservato ai giovani tra i 18 ed i 28 anni e riguarda i servizi diurni e residenziali di Solidarietà e Servizi presenti nei comuni di Busto Arsizio, Samarate, Cassano Magnago e Fagnano Olona. Le candidature devono essere presentate entro le ore 14 del prossimo 15 febbraio.

Come unica realtà in provincia di Varese, Solidarietà ha aderito al progetto “Welfare sociale che accoglie” di Confcooperative Insubria, con lo scopo di “promuovere l’educazione all’autonomia e la reale partecipazione delle persone con disabilità alla vita sociale del territorio, attraverso i servizi e gli interventi progettati e realizzati”. A seconda delle strutture indicate, i giovani saranno affiancati al personale di Solidarietà e Servizi nei servizi di accoglienza, di trasporto e di attività laboratoriali ed esterne rivolte alle persone disabili, ma anche – per i servizi residenziali, quindi le case dove le persone disabili abitano – di supporto e aiuto nelle faccende quotidiane come la preparazione dei pasti.

Giorgia Piana, responsabile del progetto per la cooperativa, ci ricorda che gli otto posti disponibili sono suddivisi rispettivamente: uno al Centro Socio Educativo – CSE di Busto Arsizio, all’appartamento Dopo di noi di Fagnano Olona, al Centro Diurno Disabili – CDD “Il Veliero” di Cassano Magnago e al CSE di Samarate, e due posti sia alla Comunità Socio Sanitaria – CSS “Lattuada” di Cassano Magnago, sia alla residenza “Isa Tanzi” sempre a Cassano Magnago.

Il bando si rivolge primariamente a quanti vogliono approfondire la conoscenza dei servizi alla disabilità, agli operatori OSS e agli studenti o neolaureati in Scienza dell’Educazione.

Per presentare la propria candidatura occorre utilizzare la piattaforma ministeriale. È possibile presentare un’unica domanda, relativa a un solo progetto e a una sola sede. Tenuto conto che la valutazione dei candidati verrà eseguita anche sulla base di criteri motivazionali ed attitudini personali, tra i parametri che potranno contribuire ad aumentare il punteggio e, di conseguenza, le probabilità di essere selezionati, verranno considerati il titolo di studio e le precedenti esperienze professionali. Ulteriori informazioni sono disponibili direttamente sul sito di Confcooperative Insubria.

Per informazioni sulle opportunità offerte da Solidarietà e Servizi, contattare Giorgia Piana (tel. 0331. 336350, e-mail: giorgia.piana@solidarietaeservizi.it).

“Non solo numeri”, il progetto di Solidarietà e Servizi per il “reddito di cittadinanza”

Lo studio, pubblicato sulla rivista Lavoro Sociale, ha portato al miglioramento del servizio nell’ottica di potenziare il patto per l’inclusione sociale e la presa in carico

Immagine tratta dal lavoro realizzato dai CDD “Il Naviglio” e “Il Torchietto” nell’ambito del Laboratorio di Pittura

Semplificare, essere compresi, ma soprattutto riconoscere e dare valore alle persone. Perché, anche quando si parla di povertà e inclusione sociale, c’è sempre un aspetto legato alla dignità della persona che, se opportunamente coinvolta, può dare riscontri positivi. Solidarietà e Servizi ha ribaltato l’approccio al Servizio “reddito di cittadinanza”: attraverso il lavoro di ricerca sociale “Non solo numeri”, ha elaborato un intervento e individuato un processo capace di coinvolgere quanti beneficiano del sussidio, creando un rapporto di corresponsabilità e di crescita reciproca. Lo studio è stato sviluppato dalle assistenti sociali di Solidarietà e Servizi Federica Vezzoli e Alice Bassini, all’interno dell’equipe del Servizio “reddito di cittadinanza” del distretto di Gallarate, ed è stato pubblicato sulla rivista Lavoro Sociale, nel supplemento al numero di dicembre 2020 con il contributo anche di Valentina Calcaterra dell’Università Cattolica di Milano – Centro di Ricerca Relational Social Work.

«È stato un lavoro che ha portato risultati importanti, non solamente per le persone coinvolte, ma anche per le stesse operatrici», osserva Laura Puricelli, responsabile dell’Area Servizi Sociali e Presa in Carico di Solidarietà e Servizi. «Abbiamo dimostrato anche la capacità della nostra cooperativa nel fare ricerca sociale; un aspetto non secondario se vogliano migliorare i servizi». E per migliorare il Servizio “reddito di cittadinanza”, le assistenti sociali sono partite proprio dagli stessi beneficiari della misura economica «perché sono loro i fruitori principali e sono loro che osservano e sperimentano cosa funziona e cosa no», spiegano Vezzoli e Bassini. «Abbiamo selezionato cinque persone che potessero essere rappresentative di diverse categorie – disabilità, anziani, mamme single – e con loro abbiamo ragionato su un miglioramento del servizio che passasse da un maggior coinvolgimento proprio dei beneficiari».

Partendo dai materiali messi a disposizione dal Ministero, sono stati vagliati i contenuti e verificati gli effettivi livelli di comprensione. «Abbiamo toccato con mano il fatto che questi materiali spesso non sono adeguati. Quindi, abbiamo fatto una lettera tradotta in diverse lingue e anche nel linguaggio italiano dei segni per le persone sordomute, per rendere il servizio alla portata delle persone che stavamo incontrando; con un passaggio ulteriore, abbiamo poi elaborato “Yes I Can”, uno strumento per la valorizzazione delle risorse e delle competenze che queste persone hanno».

Di fatto si è trattato di un ribaltamento della prospettiva: da un approccio prettamente basato sulla “mancanza” ci si è concentrati sulla “presenza”, sul cosa c’è, su ciò che la persona porta e sa fare; da una visione essenzialmente assistenzialistica, si è entrati in una fase progettuale partecipata e condivisa. «Da un approccio standardizzato, quale è il materiale ministeriale, siamo passati a una fase di relazione in un’ottica di corresponsabilità. Spesso si guarda a quanti percepiscono il reddito di cittadinanza come a chi non vuole fare nulla; con questo nostro studio, ci siamo posti al fianco di queste persone, ragionando insieme attorno a quello che è meglio per loro, quale strada prendere e quali interventi mettere in atto. Il tutto all’interno di una sorta di “patto” dove ciascuno si prende dei precisi impegni». Andando oltre il mandato istituzionale, l’accento è stato posto sulla persona e sui suoi bisogni, in un lavoro dedicato a «coltivare la speranza», come piace ricordare alle due operatrici sociali. «Davanti a un supporto economico di cui hanno diritto, c’è stato lo sforzo di creare una relazione per costruire insieme il futuro».

Il risultato è nelle parole stesse delle persone coinvolte. «Questo è un progetto importante, che abbiamo portato avanti con grande impegno e cooperazione tra le parti. Anche se all’inizio è stato difficile il risultato è stato soddisfacente per tutti», è stato il commento di A. Così invece il signor F.: «Ho partecipato perché la speranza non si sprechi nel nulla e con l’aspettativa che qualcuno possa essere aiutato a non cadere e non precipitare in un pozzo di cui non si vede il fondo e nemmeno la fine».

Del resto, è da queste testimonianze che si può comprendere la concretezza e il valore di quello che Solidarietà e Servizi dice da oltre 40 anni: Mai più soli … insieme ci riusciamo.

Solidarietà e Servizi e Progetto A.: una collaborazione per crescere insieme

Ceduta alla cooperativa del Consorzio KCS l’Area Servizi in appalto per minori. Un passaggio per focalizzare ancor di più le risorse ed energie nei servizi per persone disabili

Un’impresa sociale sempre più dedicata al mondo della disabilità. Grazie alla collaborazione avviata con la cooperativa Progetto A., realtà del Consorzio Stabile KCS, Solidarietà e Servizi ha potuto fare un passo in avanti: dedicarsi a quello che è sempre stato il cuore della cooperativa, potendo progettare, investire e realizzare servizi per prendersi cura ancora maggiormente delle persone con disabilità.

Solidarietà e Servizi ha effettuato una cessione del ramo d’azienda, relativa all’area Servizi in appalto per minori, a Progetto A.; una scelta ponderata che amplifica la collaborazione già esistente tra le due realtà e rafforza l’impegno di ciascuna. Dal 1° gennaio la cooperativa del consorzio KCS ha assunto la gestione dei servizi in appalto – servizi scolastici e centri estivi – e ha attivato un suo presidio nella sede di Busto Arsizio di Solidarietà e Servizi.

«È l’evoluzione di una collaborazione che abbiamo avviato già da tempo e che ci ha visto operare in sinergia con il consorzio KCS nella gestione di alcuni centri diurni e residenziali per disabili e nella fornitura di mascherine la scorsa estate», ricorda il presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Domenico Pietrantonio. «A seguito di una procedura di vendita, il Consiglio di Gestione ha valutato le offerte pervenute non solo dal punto di vista economico, ma dando priorità agli aspetti qualitativi, e prendendo in considerazione in particolare la disponibilità degli offerenti a collaborare nell’ambito dei servizi per disabili e dell’inserimento lavorativo degli stessi. A seguito della suddetta procedura, la cooperativa selezionata è stata Progetto A., che fa parte del Consorzio Stabile KCS, leader in Italia nel campo dei servizi socio educativi e ricreativi per minori. Progetto A. è una realtà significativa nel panorama della cooperazione sociale specializzata nei servizi per minori, con la quale Solidarietà e Servizi collabora già da tempo. Attraverso i servizi in appalto per minori ci siamo presi cura di migliaia di persone; ora le affidiamo a una cooperativa strutturata, di cui ci fidiamo e con la quale vogliamo proseguire nel percorso di collaborazione e crescita reciproca».

Aggiunge Eros Ferri, presidente di Progetto A.: «Solidarietà e Servizi e le società del Consorzio Stabile KCS hanno al loro attivo numerose collaborazioni, che hanno permesso in questi anni vicendevoli scambi e favorito la conoscenza di reciproche modalità operative e gestionali, oltre che l’instaurarsi di buone relazioni tra i soggetti coinvolti. L’operazione, anche alla luce dei differenti ma convergenti interessi, ha pertanto l’ambizione di non configurarsi quale mera cessione d’azienda ma inserirsi in un progetto di collaborazione organica, nell’ambito sia dei territori interessati alla cessione che all’esterno, al fine di incrementare buone pratiche e nuove relazioni territoriali utili alla crescita di entrambi i soggetti nel settore di intervento e nelle attività considerate centrali per ambedue le organizzazioni».

Per Solidarietà e Servizi si tratta di un ritorno alle origini, a quella passione da cui tutto prese inizio ormai più di 40 anni fa. «Un albero per poter crescere bene e sempre più forte ha bisogno di radici saldamente ancorate nel terreno. Così è per noi: focalizziamo le nostre energie e dedichiamo risorse alla presa in carico delle persone con disabilità, nella gestione dei centri diurni e residenziali, nello sviluppo di progetti per l’autonomia, nell’individuare percorsi di crescita attraverso il lavoro», prosegue Pietrantonio. «In un processo di sempre maggiore specializzazione, vogliamo essere protagonisti di servizi mirati e innovativi per prenderci cura ancora di più e ancora meglio delle persone con disabilità. Il potenziamento delle dotazioni domotiche delle nostre case è un elemento fondamentale di questo percorso, come la crescita delle attività e dei servizi per l’inserimento lavorativo. Solidarietà e Servizi in tal senso vuole scommettere sulla capacità di progettazione e di gestione, in partnership con gli enti, per rispondere ai bisogni delle persone fragili, nell’ottica che venga data piena e adeguata applicazione all’articolo 55 del Codice del Terzo Settore che parla di co-programmazione e di co-progettazione della pubblica amministrazione con gli enti del terzo settore». La prospettiva è di crescita, «non tanto e non solo in termini dimensionali, ma sotto il profilo qualitativo, perché vogliamo essere a tutti gli effetti un’impresa sociale, che si prende cura con umanità e professionalità delle persone disabili».

I Servizi in appalto per minori che sono passati a Progetto A sono attivi in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte e coinvolgono circa 700 operatori, i quali verranno trasferiti a Progetto A. senza alcuna soluzione di continuità, conservando l’anzianità, tutti i diritti e il trattamento economico e normativo previsto dai rispettivi contratti individuali e dal CCNL Cooperative Sociali, che pertanto continueranno a trovare immutata applicazione. «Un passaggio in continuità: Solidarietà e Servizi continua a esserci con la propria rete territoriale a garanzia dei Comuni e degli enti appaltanti che ci hanno conosciuto e hanno conosciuto il nostro modo di operare», precisa Stefano Zuccato, vicepresidente di Solidarietà e Servizi e responsabile dell’Area ceduta. «È un passaggio che riconosce la qualità del lavoro fatto in tutti questi anni e che trova in Progetto A. una realtà altrettanto capace, attenta e specializzata sui servizi ai minori». Perché, anche in questo momento di cambiamento, non è mai venuto meno lo spirito di Solidarietà e Servizi: Mai più soli … insieme ci riusciamo.