Il Piano di Impresa Sociale 2023 – 2025 di Solidarietà e Servizi Cooperativa Sociale

Quattro incontri con il territorio per illustrare strategie, priorità e investimenti con un’unica mission: prendersi cura delle persone con disabilità e fragilità alla luce del “Mai più soli … Insieme ci riusciamo”

Banche, aziende, soci e lavoratori, enti e Comuni: quattro incontri per presentare il Piano di Impresa Sociale di Solidarietà e Servizi, che il Consiglio di Sorveglianza della cooperativa ha approvato il 20 dicembre scorso. La cooperativa ha da poco concluso il ciclo di appuntamenti per illustrare quali saranno le scelte e le strategie nel triennio 2023 – 2025; una serie di momenti ed eventi voluti per ribadire l’importanza di una relazione aperta e consolidata con il territorio, ma anche per rimarcare il proprio raggio di azione e la propria mission: prendersi cura delle persone con disabilità fino all’inserimento lavorativo delle stesse e alla loro abitazione in autonomia. «Queste presentazioni partono dalla volontà di assoluta trasparenza e di condivisione della cooperativa, non solamente con chi opera con noi, che siano partner, fornitori, lavoratori ed enti pubblici, ma con tutto il territorio nel quale operiamo», spiega il Presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Domenico Pietrantonio. «Avvertiamo questo come un dovere, una necessità, per poter riaffermare la nostra mission e non far calare l’attenzione su un’azione e una storia che dal 1979 permette quotidianamente di condividere i bisogni delle persone disabili e fragili».

L’occasione arriva dalla “bussola” di Solidarietà e Servizi: il Piano di Impresa Sociale. «Un documento che rimarca il nostro essere impresa sociale che pone attenzione alla sostenibilità economica della cooperativa e alla sua gestione, aspetti che ruotano attorno a tutto quello che facciamo nel prenderci cura delle persone con disabilità e fragilità, dalle loro necessità ed esigenze fino all’inserimento lavorativo e all’abitazione», ricorda il Presidente del Consiglio di Sorveglianza, Paolo Fumagalli. «Questo Piano di Impresa Sociale arriva in un momento particolare: si inserisce infatti nel precedente Piano d’Impresa Sociale 2021-2024, rivedendo e adeguando obiettivi e strategia sulla base dei cambiamenti epocali che sono avvenuti in questi anni a causa della pandemia, della guerra, … È questa la dimostrazione della capacità di reazione di Solidarietà e Servizi, pronta ad affrontare i cambiamenti per poterli gestire».

La cooperativa si presenta nel 2023 con 454 lavoratori con più del 70% di presenza femminile. I soci lavoratori sono 228 e i soci volontari sono 66. «Nel complesso ci prendiamo cura di oltre 6 mila persone con disabilità, un numero importante soprattutto se si considera che sono 61 quelle assunte dalla cooperativa. A queste si aggiungono le 45 che operano in Solidarietà e Servizi in tirocinio lavorativo», riprende Pietrantonio. «Il capitale umano è un aspetto che per la cooperativa ha molto valore. La testimonianza arriva dai circa 300 mila euro che sono stati erogati ai lavoratori, in aggiunta a quanto stabilito dal contratto nazionale, tra il 2020 e il 2022 e che hanno rappresentato un sostegno per far fronte alle difficoltà economiche crescenti di questo periodo». Formazione e sicurezza sono le altre due parole chiave sulle quali la cooperativa insiste. «La formazione e la crescita delle persone, unite alla sicurezza e alla salute sul luogo di lavoro (dal 2020 al 2022 sono stati spesi/investiti oltre 350 mila euro solo per i Dispositivi di Protezione Individuali), restano gli ambiti assolutamente privilegiati di attenzione nei confronti del capitale umano grazie al quale la cooperativa da quasi 45 anni opera e sviluppa risposte ai bisogni delle persone disabili e fragili, minori compresi».

Sotto il profilo della strategia, particolare rilievo assume il tema della domotica, ovvero l’inserimento di soluzioni tecnologiche con il fine di sviluppare l’autonomia delle persone con disabilità e fragilità. «È un tema che ci sta particolarmente a cuore e che stiamo sviluppando in collaborazione con la LIUC – Università Cattaneo». Spiega Pietrantonio: «Grazie a una borsa di ricerca, abbiamo individuato con la LIUC una figura per sviluppare questo progetto. L’attenzione al momento è sulle case che non sono istituti, ma vere e proprie abitazioni dove le persone disabili e fragili vivono quotidianamente. Si stanno studiando bisogni e aspirazioni nell’ottica di individuare soluzioni domotiche che possano favorire e aumentare l’autonomia delle persone disabili e fragili».

Fondamentale è anche il percorso di valutazione dell’impatto sociale che Solidarietà e Servizi ha avviato con CESEN (Centro Studi sugli enti ecclesiastici e no profit) e ALTIS (Alta Scuola Impresa e Società per lo sviluppo sostenibile) entrambe realtà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Continua Pietrantonio «Siamo partiti dalla valutazione dell’impatto sociale dell’Area Inserimento Lavorativo. Il risultato sarà molto importante per noi, ma anche per gli stakeholder di Solidarietà e Servizi perché permetterà di qualificare e quantificare il beneficio arrecato alla comunità e al contesto nel quale l’attività della cooperativa si colloca e si inserisce».

La valutazione dell’impatto sociale entra a pieno diritto in quella che è la strada che Solidarietà e Servizi ha deciso di intraprendere: «La valorizzazione della gestione diretta dei servizi attraverso la modalità del project financing e del partneriato pubblico – privato. Un aspetto che il Piano di Impresa Sociale 2023 – 2025 rimarca ancora con più convinzione mettendo al centro le aree dell’Autismo, della Casa e del Lavoro per le quali sono previsti investimenti di circa 3,5 milioni di euro nel triennio considerato». A questi investimenti si aggiungono gli 8 milioni di euro che la cooperativa prevede di riversare sul territorio attraverso i propri fornitori tra il 2023 e il 2025.

Quando il prendersi cura diventa azione concreta: le testimonianze di due educatori e un volontario per dire “insieme ci riusciamo”

L’esperienza di Solidarietà e Servizi nel progetto della web radio del Centro Diurno Disabili di Cermenate, nella casa di Cassano Magnago e nell’essere volontario a Caronno Pertusella

«Ci vogliono responsabilità e creatività nel prendersi cura delle persone». Questo il messaggio emerso durante l’incontro di presentazione del Piano di Impresa Sociale 2023 – 2025 ai soci e lavoratori di Solidarietà e Servizi che si è svolto martedì 21 febbraio in modalità online. All’interno della relazione del presidente del Consiglio di Gestione, Domenico Pietrantonio ha voluto dare la parola a tre testimonianze: tre voci capaci di raccontare come la mission della cooperativa sociale si fa gesto quotidiano per prendersi cura delle persone con disabilità e fragilità, trasformando quel “Mai più soli … insieme ci riusciamo”, che accompagna Solidarietà e Servizi da quasi 45 anni, in azioni concrete. Così è per Marco Lo Passo, educatore al CDD – Centro Diurno Disabili – di Cermenate, per Vanessa Sansone, operatrice alla CSS – Comunità Socio Sanitaria – di Cassano Magnago e per Angelo Bigliani, volontario al CDD di Caronno Pertusella. Tre persone, una sola motivazione: quella di condividere i bisogni per far crescere in autonomia e relazione le persone di cui si prendono cura.

La responsabilità e la creatività sono state per Marco Lo Passo lo spunto da cui partire per dare vita a un progetto tanto innovativo quanto coinvolgente: la web radio “Escodiradio.it”. «Tutto è partito da Michele, un ospite del CDD di Cermenate che nell’attività del venerdì si divertiva e faceva divertire facendo il dj. Mi sono detto: sarebbe bello se accanto alla sua musica potessimo far sentire anche la sua voce. L’occasione è arrivata di lì a poco, grazie anche al supporto dell’Azienda Speciale Consortile Galliano (committente del CDD che Solidarietà e Servizi gestisce in appalto, ndr) che ha approvato e finanziato il progetto di una web radio». In oltre sette mesi di lavoro, «abbiamo sviluppato l’idea: ospiti e operatori, fianco a fianco, hanno allestito gli spazi, li hanno decorati, arredati e sistemati per ospitare la redazione. Tutti, anche le famiglie sono state coinvolte in un progetto che ha fatto leva su un lavoro di squadra e sulle motivazioni personali. La web radio è stata inaugurata lo scorso 13 dicembre e oggi è attiva il mercoledì con due programmi, uno al mattino e l’altro al pomeriggio». La soddisfazione più grande è arrivata quando Michele ha voluto trasmettere in radio con Stefano, l’amico ospite. «Io ho solamente acceso le apparecchiature, il resto lo hanno fatto loro. È successa una cosa magica», ha detto Lo Passo.

Contesto diverso – siamo in un servizio residenziale -, ma sensazioni del tutto simili quelle raccontate da Vanessa Sansone. «In un servizio come il nostro abbiamo una presa in carico a 360 gradi della persona. Non ci sono attività prestabilite, ma si vive la quotidianità, come in una casa. Lo sguardo educativo passa anche da attività assistenziali, ma è uno sguardo che permette di andare oltre e di instaurare rapporti e relazioni, di vedere la crescita e i progressi nelle piccole cose, nei piccoli gesti perché si arriva conoscersi in modo profondo», ha detto. «La presa in carico richiede componenti fisiche ed emotive, richiede anche il prendere decisioni per una persona che magari non può parlare. Ma sono decisioni che si prendono agendo empaticamente, avendo come unico scopo il benessere della persona stessa. È il vivere quotidiano, l’educazione alla quotidianità che fanno una casa; una casa con i suoi momenti belli e quelli brutti, ma soprattutto dove ci sono tante soddisfazioni che ripagano del tanto impegno messo».

Non certo ultimo, Angelo Bigliani, che non ha smesso mai di mettersi in gioco. Volontario da 11 anni al CDD di Caronno Pertusella, ha scoperto giorno dopo giorno «le difficoltà delle persone con disabilità, ma anche i miei limiti», ha raccontato. «Ho iniziato a fare il volontario aiutando in alcuni lavori di falegnameria. Ma il grande passo c’è stato quando ho condiviso con tutti la vacanza al mare: una esperienza molto bella che mi ha permesso di comprendere il lavoro che viene fatto al CDD ogni giorno e che mi ha arricchito moltissimo. Ancora oggi è questa la principale motivazione che mi spinge a proseguire, seppure gli impegni da nonno siano per me aumentati». Come ha concluso il coordinatore del CDD di Caronno Pertusella, Gian Piero Colombo: «È il bene fatto bene». È responsabilità e creatività nel rendere concreto quell’insieme ci riusciamo, storico filo rosso di Solidarietà e Servizi.

La collaborazione con Locatelli House Store fa nascere nuove possibilità di crescita per l’azienda e d’inserimento lavorativo per la Solidarietà e Servizi

Per il proprio online, lo storico negozio di casalinghi di Busto Arsizio si è affidato alla cooperativa: un’attività di assemblaggio che vuole qualità e che è valore aggiunto perché permette alle persone disabili e fragili di avere un lavoro vero

Semplice non significa necessariamente elementare. Perché Solidarietà e Servizi e Locatelli House Store hanno saputo coniugare la parola semplice al concetto di qualità: qualità del prodotto, qualità della vita e qualità del progetto. Da quasi un anno la cooperativa sociale collabora con lo storico negozio di casalinghi di Busto Arsizio. All’interno di una partnership che sta dando ottimi frutti, Locatelli può far fronte alle nuove esigenze commerciali dettate dall’apertura dei canali online e Solidarietà e Servizi ha ulteriormente potenziato l’Area Inserimento Lavorativo dando la possibilità ad altre due persone disabili e fragili di poter lavorare. «È un lavoro che mi piace», dice Tea che è stata coinvolta in questa nuova commessa. «È un lavoro che richiede precisione e soprattutto ha creato le condizioni affinché venissi passata a full time: adesso quindi sono tutto il giorno al lavoro e non mi annoio più a casa». Non solamente. «È aumentato l’orario, ma è aumentato anche lo stipendio. Posso togliermi qualche sfizio, come i vestiti firmati o gli stivali che ho comprato proprio il mese scorso», aggiunge un po’ timida.

Il rapporto con Locatelli parte da una base condivisa. «Al centro della nostra attività abbiamo sempre messo la relazione», spiega Giuseppe Locatelli cotitolare insieme con il fratello Umberto di Locatelli House Store. «Il rapporto con i clienti e quello con i fornitori sono sempre stati fondamentali per noi, sia che si tratta del negozio tradizionale sia delle vendite online. La collaborazione con Solidarietà e Servizi ci ha aperto ulteriori prospettive. Il poter operare insieme con una cooperativa sociale, l’essere parte attiva in un processo che permette a persone con qualche difficoltà in più non solamente di lavorare, ma anche di poter costruire il proprio progetto di vita sono tutti elementi che ci hanno dato una spinta in più, facendo leva su quella responsabilità sociale che è valore, oggi più che mai, necessario per un’impresa».

La volontà di guardare sempre in avanti ha portato Locatelli ad aprirsi alcuni anni fa al mondo digitale. «Abbiamo approntato un nostro sito per la vendita online (www.locatellihousestore.it) e poi siamo entrati su alcuni dei market place più importanti. Il riscontro avuto dalle vendite è stato importante, soprattutto per alcune tipologie di prodotto che però andavano appositamente preparate per la spedizione al cliente. Inizialmente abbiamo cercato di strutturarci internamente, ma questo comportava tempo ed energie che spesso faticavamo a reperire. L’incontro con Solidarietà e Servizi ci ha aperto nuove prospettive in termini di capacità di risposta alle richieste, quindi di mercato, ma anche in termini di qualità della risposta». L’attività affidata alla cooperativa sociale è un’attività di assemblaggio. Per la precisione, il confezionamento di set di posate per un marchio di alta gamma. «Un’operazione apparentemente semplice, ma che richiede grande attenzione perché deve sia rispondere ai requisiti chiesti dal produttore di cui siamo rivenditori, sia perché mette in contatto direttamente con il cliente finale: il prodotto confezionato va direttamente in magazzino e, da qui, viene spedito», spiega Locatelli.

In Solidarietà e Servizi è stata fatta formazione, sono state individuate le persone che si sarebbero occupate di questo lavoro così da dare vita a una collaborazione proficua. «Nel rispetto della nostra storia, ma soprattutto del nostro modo di operare, abbiamo trasformato il rapporto cliente – fornitore in una partnership. Condividendo valori, obiettivi e finalità, insieme si dà vita a un rapporto capace di andare oltre la relazione prettamente commerciale per permettere alle persone disabili e fragili di essere un valore aggiunto per una realtà profit», dice Gabriele Scampini, responsabile commerciale dell’Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi. «Come per tutte le nostre collaborazioni, nella fase di start UP poniamo il focus su due aspetti: quello della soddisfazione del cliente e quindi, in questo caso, della gestione di un processo di confezionamento di alta qualità con possibilità di picchi importanti durante alcuni momenti dell’anno e, dall’altra parte, la valorizzazione del talento delle persone disabili e fragili che lavorano con noi. La prospettiva e l’ambizione che abbiamo è quella di diventare un partner strategico, anche in ottima di sostenibilità sociale (come già avvenuto con altre aziende clienti) nella gestione dello sviluppo commerciale nei vari market place».