La speranza è un punto di partenza, non un esito, che regge l’urto con la realtà
“Ci vuole coraggio per sperare.
Dobbiamo ascoltare e guardare.
La speranza è che la vita abbia senso.
La speranza è un punto di partenza, non un esito, che regge l’urto con la realtà”.
(Dal corso di formazione del 18/6/2022 “Tessitori di speranza”, promosso dalla Solidarietà e Servizi Fondazione e dalla Cooperativa Sociale Solidarietà e Servizi)
BUON NATALE
Solidarietà e Servizi Fondazione Cooperativa sociale Solidarietà e Servizi
Al via il 30 novembre il progetto di Solidarietà e Servizi sostenuto dall’Azienda Consortile Galliano. Il 13 dicembre l’inaugurazione ufficiale
Ci siamo. Escodiradio, la web radio del CDD – centro diurno disabili – di Cermenate, è realtà. Partita con un test generale mercoledì 23 novembre, sarà ufficialmente on air dal 30 novembre tutti i mercoledì, per il momento dalle 9 fino alle 15.30. Dove? Sul sito www.escodiradio.it. E martedì 13 dicembre ci sarà l’inaugurazione ufficiale.
I protagonisti di Escodiradio
Il progetto proposto da Solidarietà e Servizi e finanziato dall’Azienda Speciale Consortile Galliano di Cantù, committente del servizio che la cooperativa sociale gestisce in appalto, è pronto a decollare proprio in vista delle feste natalizie. «Contribuiremo anche a noi rendere il Natale un po’ più felice con le canzoni che metteremo. Potremo trasmettere un po’ di serenità e di gioia ai bambini che ci ascolteranno», spiega Pamela, ospite del CDD e punto di riferimento della redazione. «La radio mi piace perché mi fa sentire forte, ma al contempo invisibile: si fa con la sola voce e questo mi toglie molte preoccupazioni». Anche Gian Piero, uno degli speaker ufficiali della radio è pronto «a fare gli auguri a tutti». Continua: «Con la mia voce so di poter arrivare ovunque. E questa è una sensazione bellissima». Guardano invece già sul lungo termine Monica e Michele. Infatti Monica, che fa parte della redazione, è propositiva: «Ho già molte idee da proporre. Sono veramente entusiasta della radio», annuncia. Mentre Michele, che sarà una delle voci di Escodiradio e contribuirà nella scelta del programma musicale, ha le idee chiare: «La web radio è un progetto fantastico. Ho già ben presente che tipo di speaker sarò e mi farò ascoltare».
Tutto il CDD coinvolto
Per dare vita alla web radio tutto il CDD è stato coinvolto. «C’è chi ha dato una mano a ridipingere le pareti dello studio, chi ha realizzato appositamente dei quadri, chi ha studiato le attrezzature e chi è stato sulla porta, curioso e un po’ impaziente di poter vedere com’è fatta una radio», spiega Marco Lo Passo, educatore al CDD di Cermenate e promotore del progetto. All’interno del Centro è stato costituito anche un comitato di redazione: «Il suo compito è quello di determinare di volta in volta i contenuti da mandare in onda», aggiunge Lo Passo. «Ogni martedì il comitato di redazione si riunisce e decide il tema da affrontare il giorno dopo. Parleremo di sport, di attualità, delle iniziative, ma anche e soprattutto di noi». La web radio nasce infatti come progetto «per dare voce alle persone con disabilità di cui ci prendiamo cura offrendo occasioni di sviluppo dell’autonomia». Due sono infatti gli obiettivi: uno interno e il secondo esterno. Sul primo fronte, legato ai progetti di vita personalizzati degli ospiti del CDD, «puntiamo a valorizzare questo strumento in quanto capace di stimolare l’immaginazione, la creatività, le potenzialità narrative e il confronto», spiega Lo Passo. Sul lato esterno, «vogliano raccontare quello che avviene al Centro e negli altri CDD gestiti da Solidarietà e Servizi; dare voce alle persone disabili anche attraverso la loro stessa voce ». E proprio da questi due obiettivi deriva anche il nome: «Escodiradio è la volontà di raccontarsi e di tirare fuori i propri talenti».
Attrezzature e formazione per andare on air
Per andare on air è stato fatto anche percorso più tecnico. «Innanzitutto di attrezzature – ricorda Roberto Albè, responsabile ITC (Information e Communication Technologies) di Solidarietà e Servizi -. Sono stati fatti investimenti importanti per hardware e software, insonorizzando l’ambiente e dando tutti gli strumenti necessari affinché le postazioni potessero essere fruibili anche dalle persone che frequentano il CDD. Ciascuno ha le sue cuffie e la sua spugnetta per il microfono». Non certo seconda, la formazione. «Per fare radio non ci si può improvvisare», riprende Lo Passo. «Una grossa mano ce l’hanno data i ragazzi di Busto Live che hanno già una consolidata esperienza nella radio online. In particolare Marco e Silvia ci hanno insegnato come si parla in radio, come si scandiscono le parole e l’importanza di rispettare i tempi».
Per la prima trasmissione ufficiale di mercoledì 30 novembre il palinsesto è già pronto: dalle 9 alle 10.15 musica anche per accogliere le persone disabili che arrivano al CDD; dalle 10.15 alle 11.15 “Ci presentiamo”: programma per illustrare la web radio e i suoi protagonisti; dalle 11.15 alle 14.15 musica per accompagnare il pranzo; dalle 14.15 alle 15.15 i mondiali di calcio visti da Escodiradio.
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2022/11/radio3.jpeg6831024mparotti mparottihttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/10/solidarietaeservizi.jpgmparotti mparotti2022-11-25 14:21:232023-01-16 12:23:58Partita la web radio del centro diurno disabili di Cermenate: ogni mercoledì su Escodiradio.it
Per tutto il mese di dicembre i Centri disabili della cooperativa sociale presentano i lavori fatti durante l’anno anche per sostenere iniziative e nuovi progetti
Realizzare una stanza sensoriale, ma anche avere la possibilità di fare un’esperienza di autonomia o alimentare le attività. Sono tanti i progetti che ci sono dietro ai mercatini natalizi che i centri disabili di Solidarietà e Servizi propongono per tutto il mese di dicembre. Piccoli e grandi sogni per contribuire al benessere e alla crescita delle persone con disabilità attraverso una progettualità che le vede protagoniste. Da Busto Arsizio a Gallarate e Caronno Pertusella, passando per Saltrio per arrivare fino a Cermenate. Attraversa tutta la provincia di Varese per approdare alle porte di Cantù il calendario degli appuntamenti.
CDD Manzoni di Busto Arsizio
Due date per un progetto importante al CDD – centro diurno disabili – Manzoni di Busto Arsizio. Sabato 17 dicembre dalle 14.30 alle 19.30 e domenica 18 dicembre dalle 9.30 alle 12.30, i locali di via Palestro 1 ospitano il mercatino natalizio. «L’obiettivo è aggiungere un tassello in più al progetto della stanza sensoriale. È un progetto ambizioso ma che riteniamo molto importante per i bambini che frequentano il Manzoni», spiega la coordinatrice Cristina Ridolfi. La stanza Snoezelen, questo il nome tecnico, è uno spazio ideato appositamente per stimolare tutti i sensi, attraverso effetti di luce, colori, suoni, musica, profumi e materiali diversi che può offrire ai ragazzi del CDD nell’ottica di migliorare la relazione, il rilassamento e la scoperta di sé. A Busto Arsizio è possibile trovare simpatici bigliettini di Natale, utili fermaporta e paraspifferi, ricette in barattolo, sale aromatizzato e ciabattine a tema natalizio.
Pollicino, Avanti Tutta e CSE Oltre di Busto Arsizio
La triade composta dal centro Pollicino e dal servizio Avanti tutta, che accolgono bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico, e dal CSE – centro socio educativo – Oltre, mercoledì 21 dicembre nella sede di Solidarietà e Servizi, in via Isonzo 2 a Busto Arsizio, dà vita al grande mercato natalizio. «Sfrutteremo gli spazi del CSE Oltre per allestire un vero e proprio mercato con diversi banchi per presentare le nostre creazioni: stelle di Natale, vasi dipinti a mano e borse coloratissime. L’obiettivo è dare la possibilità ai ragazzi di fare delle esperienze di autonomia. Ovvero, uscire una sera per una pizza e fare insieme una gita: sono tutte occasioni che contribuiscono in modo fattivo allo sviluppo delle loro capacità di autonomia, oltre ad essere apprezzate molto», spiega la coordinatrice Mariolina Caputo.
CDD Il Girasole di Caronno Pertusella
Il CDD il Girasole di Caronno Pertusella, dal 5 fino al 22 dicembre, dalle 9 alle 16, dà vita a un mercatino unico nella sede di via Monte Nero 259. «Abbiamo sempre ritenuto che ogni individuo possa esprimere sé stesso attraverso diverse forme di arte», spiega il coordinatore del CDD Il Girasole, Gian Piero Colombo. «Le attività manuali nel periodo natalizio hanno sempre favorito lo spirito di gruppo. Sulle note delle musiche natalizie, abbiamo dato sfogo al nostro estro creando pezzi unici e speciali, proprio come gli ospiti che con passione li hanno realizzati, accompagnati dalle mani amiche degli operatori». Si possono trovare oggetti “handmade” come palle di Natale realizzate con il decoupage, decorazioni in stoffa, biglietti e chiudi pacco, piatti, svuota tasche di vetro, specchi con cornici di legno con il decoupage e dei meravigliosi alberi di Natale in pannolenci. «Il ricavato servirà a finanziare il “progetto gite 2023”. Rispondendo al desiderio di alcuni ospiti del Centro vorremmo organizzare una gita mensile, alla quale a turno parteciperanno tutti gli ospiti». Le mete al vaglio sono bellissime: si va dalla città di Bologna alla Villa Reale di Monza fino al parco degli Aironi a Gerenzano.
CDD di Saltrio
Da mercoledì 7 dicembre a mercoledì 21 dicembre è il CDD di Saltrio a presenta il suo mercatino. In via Cassi 2 sono proposti preziosi manufatti realizzati dai laboratori di pittura e falegnameria del Centro: veri e propri oggetti da collezione. Inoltre giovedì 22 e venerdì 23 dicembre, il mercatino si sposta nella palestra comunale di Saltrio in piazza Risorgimento. «Lo scopo è proseguire con l’attività dei laboratori, ai quali servono sempre materiali. Vorremmo però anche garantire a tutti i nostri ospiti una merenda natalizia in pasticceria», dice la coordinatrice Milena Simone.
CDD di Gallarate
Il CDD – Centro Diurno Disabili – di Gallarate che giovedì 1 dicembre dalle 10.15 alle 12 è presente nella sede di Solidarietà e Servizi, in via Isonzo 2 a Busto Arsizio, con le proprie proposte. Venerdì 2 dicembre, dalle 10.15 alle 12, si sposta negli spazi del CSE Oltre, sempre in via Isonzo 2, e lunedì 19 dicembre dalle 15 alle 18 apre i propri spazi di via Canova 10 a Gallarate. Presenta i lavori realizzati durante le attività di mosaico e del laboratorio creativo per sostenere la prosecuzione dei laboratori e per organizzare un’apericena con gli ospiti del CDD al circolo Arconti di Cedrate.
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2022/11/mercatini_natale_pollicino.jpeg950899mparotti mparottihttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/10/solidarietaeservizi.jpgmparotti mparotti2022-11-25 14:17:052022-11-25 14:17:08Grandi e piccoli progetti sotto l’albero: i mercatini natalizi di Solidarietà e Servizi
Forma e sostanza nella rivisitazione degli spazi del BPO (Business Process Outsourcing) di Solidarietà e Servizi: per far emergere i talenti e migliorare la qualità dei servizi offerti
Un lavoro che mette al centro di tutto la persona disabile o fragile è un lavoro concepito come strumento educativo, capace di far emergere i talenti di ciascuno, di valorizzare le soft skills e di interagire con il proprio progetto di vita. Non solamente per rispondere al desiderio di realizzazione, ma anche per erogare in continuità dei servizi di alto livello e qualità. Da qui è partita la riorganizzazione del reparto di BPO – Business Process Outsourcing – di Solidarietà e Servizi. Una revisione logistica che ha permesso di riaffermare ancora di più il focus sulla persona.
La ridefinizione degli spazi di lavoro di viale Toscana a Busto Arsizio ha portato a migliorare la divisione organizzativo/funzionale coinvolgendo gli stessi dipendenti nella cura di un posto di lavoro che potesse essere “casa”. Perché, come dice Davide, che è tra i 37 dipendenti del BPO, «non capisco alcuni miei coetanei che vivono il lavoro come una parentesi tra un weekend e l’altro. Per me il lavoro è un luogo importante di socializzazione, di relazione e di crescita». Non solamente. «Qui, Solidarietà e Servizi mi ha dato gli strumenti e le risorse per costruire la mia vita e trovare il mio posto nel mondo», aggiunge la collega Sabrina. «Mi sono sentita accolta nella mia fragilità e accompagnata in un percorso che, attraverso la cura, mi ha portato a una rinascita».
Per quanto possa apparire solamente di forma, l’intervento sul reparto BPO è stato di sostanza. Sul fronte operativo, «per favorire la specializzazione delle persone e quindi per erogare ai clienti servizi sempre più tecnici e qualitativamente alti, siamo andati a ridefinire gli spazi di lavoro e la relativa strumentazione», spiega Mariangela Mezzasalma, responsabile del BPO di Solidarietà e Servizi. «Abbiamo creato cinque isole distinte, ciascuna dedicata a una particolare lavorazione: customer service inbound/outbound, back office amministrativo, back office settore energetico, back office settore farmaceutico e back office settore marketing. Per ognuna è stata individuata una figura di team leader a cui è stata affidata una responsabilità orientata al rispetto degli accordi di servizio contrattuali (SLA – Service Level Agreement) e degli standard di qualità del BPO che passano attraverso la creazione di manuali operativi che vengono fatti validare dai clienti e che sono oggetto di revisione continua». Inoltre, «sono stati migliorati gli aspetti tecnologici, dotando il reparto di sistemi di connettività più potenti e di CRM – Customer Relationship Management – , per la gestione delle relazioni con i clienti, che permettono l’ottimizzazione di alcuni servizi».
«Un’altra importante dinamica organizzativa – continua Mezzasalma – è la spinta che stiamo facendo per portare le persone da part time, che è lo standard dell’inizio di un percorso di inserimento lavorativo, al full time. Spesso questo obiettivo risulta molto faticoso da raggiungere, ma è fondamentale per lo sviluppo del progetto di vita di ciascuno. Sia in termini economici sia di percezione del pieno dispiegamento delle proprie capacità».
La riorganizzazione del luogo di lavoro ha posto al centro anche il benessere delle persone «che è il nostro focus principale», precisa Mezzasalma. Così, se da una parte «sono stati riorganizzati gli spazi per permettere alle persone di far emergere le proprie abilità e quindi i talenti», dall’altra «è stata instituita una nuova funzione, “l’Enviroment” che ha la responsabilità di curare l’ambiente di lavoro al fine di consentire alla persona di “sentirsi a casa”. Sulla base dei suggerimenti e dei bisogni raccolti sono state riorganizzate le navette interne di trasporto da e verso il luogo di lavoro, è stata modificata la logistica dell’area relax e dell’area ristoro ed è stato chiesto a ciascuno di prendersi cura di un piccolo pezzo dell’ufficio per sperimentare concretamente la propria appartenenza a questo luogo».
Il risultato di questo processo è in un miglioramento delle performance. «Le due linee di intervento, ovvero mettere la persona con disabilità nelle condizioni di poter esprimere nel migliore dei modi i propri talenti e la qualità del lavoro erogato, portano inevitabilmente a migliorare anche la soddisfazione del cliente», osserva Gabriele Scampini, responsabile commerciale dell’Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi. «Le soluzioni adottate riescono a trasformare quello che può essere un limite, dato da una fragilità o disabilità, in una opportunità. Questo ci viene riconosciuto dai clienti, infatti, quando vengono a trovarci, la parola che più citata è “stupore”. Riconoscono che professionalità e umanità qui trovano compimento».
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2022/11/bpo1.jpg6831024mparotti mparottihttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/10/solidarietaeservizi.jpgmparotti mparotti2022-11-25 14:14:352022-12-05 18:55:50Un altro step per inserire meglio al lavoro le persone disabili e per soddisfare le esigenze delle aziende e degli enti clienti: al centro c’è sempre la persona
La cooperativa sociale ha deciso di erogare ai lavoratori un compenso straordinario per sostenere il difficile momento
Il capitale umano è per Solidarietà e Servizi punto di riferimento e motivo di orgoglio. Un patrimonio che è elemento fondamentale per attivare le necessarie relazioni che portano a prendersi cura delle persone fragili e con disabilità. Il Consiglio di Gestione della cooperativa ha deciso di erogare un contributo straordinario ai lavoratori di Solidarietà e Servizi. Un compenso economico una tantum che, come spiega Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della cooperativa, «va nella direzione di sostenere le persone che lavorano in Solidarietà e Servizi in questo periodo di particolare difficoltà».
Dopo la pandemia è arrivata la guerra nell’Est Europa che ha portato a un rincaro complessivo delle spese sostenute dalle famiglie, in particolar modo dei costi energetici. «Il contesto nel quale viviamo, come noto, è caratterizzato da varie difficoltà, alle quali ciascuno di noi cerca di far fronte, con le risorse e gli strumenti che ha a disposizione», prosegue Pietrantonio. «Grazie alla collaborazione di tutti la cooperativa ha saputo far fronte all’emergenza sanitaria che ha caratterizzato soprattutto il 2020 e il 2021, restando vicina alle persone di cui si prende cura, anche con le chiusure dei centri, specialmente nelle complesse settimane del lockdown. Sono stati anni difficili che hanno comportato uno sforzo aggiuntivo per la mostra realtà. Ma alle difficoltà create dalla pandemia, si è aggiunta in questo 2022 la guerra in Ucraina che ha acuito la situazione, con problemi che impattano anche su ciascuno di noi e sulle nostre famiglie. In particolare si fanno sentire le difficoltà economiche, legate all’aumento dei costi per le utenze e i beni di prima necessità. Per questo motivo il Consiglio di Gestione della cooperativa, d’accordo con il Consiglio di Sorveglianza, ha deciso di erogare un aiuto economico ai lavoratori. È un segno di attenzione e di vicinanza, un sostegno concreto che mettiamo a disposizione delle nostre persone e delle loro famiglie».
Il contributo economico è stato erogato ai dipendenti e i soci lavoratori di Solidarietà e Servizi con il cedolino relativo al mese di settembre.
«Non possiamo che auspicare un miglioramento della situazione generale del nostro Paese, invocando la pace per la popolazione dell’Ucraina», conclude il presidente del Consiglio di Gestione. «La nostra volontà è quella di mettere nelle migliori condizioni possibili le persone che lavorano in Solidarietà e Servizi, nella consapevolezza delle difficoltà del momento e dell’importanza che la persona riveste per la cooperativa. La nostra attività pone al centro la persona in tutta sua complessità e ci porta ad affermare ogni giorno con forza quell’ “insieme ci riusciamo” che non ci fa mai sentire soli».
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2022/10/bonus_OK.jpg6831024mparotti mparottihttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/10/solidarietaeservizi.jpgmparotti mparotti2022-10-24 14:26:542022-10-24 14:26:56Da Solidarietà e Servizi un contributo economico a tutti i lavoratori
A Caronno Pertusella, il taglio del nastro del servizio sperimentale di Solidarietà e Servizi rinnova l’impegno per i più fragili nell’ottica della co-progettazione
Dopo alcuni mesi di “rodaggio”, Solidarietà e Servizi ha inaugurato ufficialmente lo scorso 14 ottobre a Caronno Pertusella il centro sperimentale “Fabio Viganò” dedicato ai minori con disturbo del neurosviluppo. Oltre che la testimonianza di un servizio necessario, il Viganò è l’espressione di un territorio che vuole rispondere ai bisogni ed è la volontà di farlo trovando una strada nuova: quella della co-progettazione. È anche uno spazio di cui c’era bisogno. «In zona non ci sono opportunità di questo tipo e, per una famiglia che lavora e al contempo vuole essere vicina al proprio figlio, è una risposta importante», è la testimonianza di Dennis Desolei, papà di Yuri, 10 anni, tra i primissimi ragazzi a frequentare il centro. «Le attività che vengono proposte sono tante: Yuri è contento e sereno. Ma questo servizio è anche un valido supporto alla famiglia che, non solamente riesce a conciliare i tempi di lavoro, ma anche ad avere un aiuto dagli operatori».
Di fatto «il Viganò nasce da un’analisi del bisogno e grazie alla collaborazione con il servizio di Neuropsichiatria della ASST Valle Olona e con il comune di Caronno Pertusella», ha introdotto Laura Puricelli, responsabile area Autismo e Autonomie di Solidarietà e Servizi all’inaugurazione. «L’utilità della proposta è resa evidente dal fatto che il centro sta già accogliendo otto minori, accompagnando anche le loro famiglie e operando in stretta collaborazione con le scuole».
Questo centro è «il risultato di una collaborazione pluridecennale che Solidarietà e Servizi ha con l’amministrazione comunale di Caronno Pertusella», ha aggiunto il presidente del Consiglio di Gestione della cooperativa sociale, Domenico Pietrantonio. «La scelta di ottimizzare gli spazi in dotazione al CDD – centro diurno disabili – “Il Girasole” ha portato a progettare un nuovo servizio capace non solo di condividere ma anche di rispondere concretamente a bisogni reali del territorio. Il “Viganò” racchiude in sé la mission della nostra cooperativa, evidenziata dagli obiettivi di questa nuova unità d’offerta chiamata a portare speranza ai minori accolti e alle loro famiglie».
In questo nuovo progetto il territorio si è stretto accanto a Solidarietà e Servizi. Se infatti il sindaco di Caronno Pertusella, Marco Giudici, ha ricordato l’impegno «dell’amministrazione comunale nel sostegno ai più fragili», è stato l’assessore ai Servizi Sociali, Sebastiano Caruso, a sottolineare come questa l’attenzione sia «rafforzata dalla collaborazione proficua con Solidarietà e Servizi; una collaborazione che è iniziata già con la gestione del CDD e ha dato vita a questo nuovo servizio». Prendendo in prestito le parole di San Francesco, ha aggiunto: «Chi lavora con le mani è un lavoratore, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano e chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista: gli educatori sono artisti e li ringraziamo per quello che fanno».
Se si parla di co-progettazione, la rete è fondamentale. «È importante condividere linee progettuali e interventi, pensati per il bene dei cittadini e per dare risposte a bisogni che sono sempre più complessi, in un momento in cui inoltre le risorse sono scarse», ha detto Simona Nicolini, neuropsichiatra infantile dell’ASST Valle Olona, intervenuta insieme con il direttore Socio sanitario della ASST Valle Olona, Marino Dell’Acqua.
Concretamente il “Viganò” prende in carico bambini e ragazzi, dall’ultimo anno della materna alle medie. «Lavoriamo sul potenziamento delle autonomie e sul processo di socializzazione proponendo attività diverse che, con il tempo andranno ad ampliarsi e a coinvolgere anche il territorio circostante», ha spiegato Cristina Ridolfi, coordinatrice del centro per Solidarietà e Servizi. «Fondamentale è il lavoro di rete e il sostegno alle famiglie con le quali mettiamo in atto una stretta sinergia per andare nella stessa direzione».
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2022/10/viganoOK.jpg6831024mparotti mparottihttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/10/solidarietaeservizi.jpgmparotti mparotti2022-10-24 14:24:332023-01-16 12:25:15Inaugurato il “Viganò”: la risposta ai bisogni dei minori con disturbi del neurosviluppo
La visita dei vertici regionali di Intesa Sanpaolo e dei rappresentanti di Fondazione CESVI al progetto SPAZIO INTEGRAZIONE di Solidarietà e Servizi
«Una realtà sorprendente. Conoscevo Solidarietà e Servizi, ma, vederla dal vivo, è ben diverso: si può toccare l’umanità che diventa organizzazione; tutto ha un sapore di autentico e buono», sono le parole di Gianluigi Venturini, Direttore Regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo che ha fatto visita all’area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi insieme con Valeria Brugnacchi, specialista CTPS presso Intesa Sanpaolo, i rappresentanti della Fondazione CESVI e PricewaterhouseCoopers con Carlo Rossi, partner di Varese. Ad accompagnarli il presidente del Consiglio di Sorveglianza della cooperativa Paolo Fumagalli, il presidente del Consiglio di Gestione Domenico Pietrantonio e Laura Puricelli e Filippo Oldrini, rispettivamente responsabile Area Autismo e Autonomie e Responsabile Area Inserimento Lavorativo. L’iniziativa si è inserita all’interno del percorso che Solidarietà e Servizi ha avviato con il sostegno di Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione CESVI e che ha portato all’avvio del progetto SPAZIO INTEGRAZIONE. Un esempio di collaborazione tra profit e no profit che sta permettendo di dare vita a nuove risposte ai bisogni delle persone disabili e/o fragili.
Infatti SPAZIO INTEGRAZIONE arriva là dove non c’erano servizi strutturati e guarda alle persone che si collocano tra un Centro Socio Educativo (CSE) e un SIL (Servizio Inserimento Lavorativo); persone che hanno abilità superiori per i primi, ma non abbastanza per i secondi. Il progetto fa questo mettendo in campo il valore di una presa in carico della persona a più ampio raggio e, all’interno di un approccio multidimensionale e di una visione di rete, creando progetti di vita per potenziare tutti gli aspetti legati all’autonomia della persona attraverso il lavoro.
«Il Covid ha messo a nudo una serie di problemi», ha proseguito Venturini. «L’unica cosa che funziona è la solidarietà che porta quanti hanno maggior possibilità a mettere risorse. In questa ottica, Intesa Sanpaolo ha fatto la sua parte nel periodo più complesso di emergenza sanitaria con interventi straordinari a livello nazionale. Adesso, con il Programma Formula abbiamo voluto dare continuità a quell’azione, concentrandoci però sui singoli territori. L’iniziativa è stata impostata come un concorso di intervento dove al contributo diretto viene abbinata una raccolta fondi: è una collaborazione che diventa condivisione di progettualità per dare, insieme, risposte a particolari bisogni come nel caso del progetto di Solidarietà e Servizi».
L’ottica è, quindi, quella da sempre al centro dell’approccio della cooperativa sociale: «Quell’agire insieme che porta a una co-progettazione e co-programmazione degli interventi», ha sottolineato Fumagalli. «È una visione che ci ha portato negli anni ad aprire collaborazioni significative con importanti aziende. E che ci permette di avere una struttura dedicata al lavoro dove la disabilità o la fragilità non sono elementi di ostacolo, ma opportunità per creare percorsi di crescita e autonomia».
Dal reparto di assemblaggio alla Rigenesi, dalla Gestione Documentale fino al Business Process Outsourcing – BPO -, per arrivare al reparto delle Lavorazioni Meccaniche attivato grazie alla collaborazione con Vito Rimoldi Spa, Solidarietà e Servizi ha fatto “toccare con mano” un nuovo modo di prendersi cura delle persone attraverso il lavoro. «Mettendo la persona al centro, il lavoro diventa luogo educativo», ha proseguito Pietrantonio. «Il lavoro diventa il momento per dare concretezza non solamente alla dignità della persona, ma anche per la valorizzazione delle abilità e dei talenti di ciascuno con lo scopo di accentuare il processo di autonomia della persona stessa. È una sfida che stiamo vincendo sia sotto il profilo educativo, sia produttivo e che con SPAZIO INTEGRAZIONE ha aperto un nuovo ambito di intervento».
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2022/10/visitaSpazioIntegrazione_OK.jpg6831024mparotti mparottihttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/10/solidarietaeservizi.jpgmparotti mparotti2022-10-24 14:22:322022-10-24 14:22:35«Qui l’umanità diventa organizzazione al servizio della persona»
Portare veramente le persone al centro: il terzo settore è responsabile del bene comune al pari delle amministrazioni pubbliche
Giampaolo Silvestri, Segretario Generale di AVSI
Voltare pagina, cambiare approccio e iniziare a superare la logica degli appalti per arrivare a programmare e progettare insieme. Il tutto per il bene delle persone, per una adeguata ed efficace risposta ai loro bisogni, per una responsabilità sociale condivisa. Questo è un aspetto che sta molto a cuore alla Solidarietà e Servizi e attraverso il quale è possibile realizzare una vera e concreta sussidiarietà nella solidarietà.
Abbiamo pertanto rivolto alcune domande a Giampaolo Silvestri, Segretario Generale di AVSI, (Organizzazione Non Governativa presente in tutto il mondo con progetti che promuovono lo sviluppo e la tutela di ogni persona) il quale ci ha confermato che il terzo settore non deve più essere un mero esecutore, ma deve rivendicare un ruolo da protagonista, soprattutto in virtù della sua capacità di dare risposte ai bisogni.
Dottor Silvestri, AVSI opera mettendo al centro le persone, quale fulcro di sviluppo per se stesse e per la loro comunità. Quale il ruolo del terzo settore in questo ambito?
Le organizzazioni del terzo settore sono espressione delle persone; sono persone che si mettono insieme per rispondere a dei bisogni. Quindi, per queste organizzazioni, il rapporto con le persone – e di conseguenza con i bisogni – è un rapporto diretto. È naturale che al centro delle organizzazioni del terzo settore ci siamo persone. Ma, pur essendo espressione di quella società civile oggi tanto esaltata dai media come il nuovo cuore pulsante del Paese e dai politici a parole, il terzo settore non viene coinvolto quando si tratta di prendere decisioni. Viene considerato solamente sotto il profilo operativo. Eppure, il terzo settore si basa sulle persone e sui loro bisogni. È fatto da persone che si mettono insieme per dare risposte. Senza le persone non esisterebbero le organizzazioni del terzo settore.
Quando si parla di sociale, le risposte sono talvolta o anche spesso demandate allo Stato con le sue istituzioni. Come favorire il coinvolgimento del terzo settore?
È questo un ambito dove ci sono novità. In un’ottica statalista che è abbastanza diffusa, quando c’è un bisogno sociale o un’emergenza la prima reazione è: “cosa può fare lo stato?” Pur ritenendo che il ruolo dello stato sia importante, anche Corte Costituzionale, nella sentenza 131 del 2020, ha però detto che lo stato non è l’unico detentore dell’interesse pubblico, non è l’unico soggetto che rappresenta i bisogni della società. Il terzo settore viene così posto allo stesso livello delle amministrazioni pubbliche nel capire i bisogni e definire le politiche adeguate per rispondere a questi bisogni. Viene superata la vecchia logica dell’appalto dove lo stato definiva le politiche di intervento e poi chiamava il terzo settore ad attuarle. Ora il terzo settore rappresenta il bene pubblico allo stesso livello di un’amministrazione pubblica.
Quale il valore aggiunto di un intervento basato sulla co-progettazione e sulla co-programmazione?
Se ben attuate, la co-programmazione e la co-progettazione portano al tavolo di discussione gli interessi delle persone. Gli enti del terzo settore portano i bisogni delle persone e possono presentarli senza alcuna mediazione. È un notevole valore aggiunto che parte proprio dalle persone.
Quali ulteriori passaggi concreti è necessario fare per poter affermare che terzo settore e amministrazioni pubbliche sono parimenti costruttori del bene comune?
È questo un tema molto ampio e importante, anche perché abbiamo davanti a noi una pagina bianca da scrivere. Occorre individuare le modalità di operare nella realizzazione della co-programmazione e della co-progettazione; bisogna trovare le modalità migliori. E lo si fa sperimentando, studiando, andando a vedere gli esempi all’estero e in Italia e verificare quanto possano diventare dei modelli. Nel fare questo però, sono necessarie la disponibilità delle amministrazioni pubbliche e una buona intelligenza da parte dei politici. Il Pnrr è buona opportunità: nella missione 5, in alcuni bandi è titolo preferenziale per le amministrazioni pubbliche locali coinvolgere le organizzazioni del terzo settore nella co-programmazione e nella co-progettazione. Non ci sono ideologie preconcette, bisogna sperimentare. Si tratta di una nuova modalità di intervento che non ha al momento delle soluzioni predefinite. C’è un lavoro da fare: terzo settore, amministrazioni pubbliche e politici insieme.
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2022/09/giampaolo_silvestri_AVSI.jpg6831024mparotti mparottihttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/10/solidarietaeservizi.jpgmparotti mparotti2022-09-22 12:40:302022-09-22 12:40:33«Oltre la logica degli appalti, verso una co-progettazione e co-programmazione». Intervista al Segretario Generale di AVSI
Il CDD di Cermenate gestito da Solidarietà e Servizi è pronto a sbarcare on-air. Il progetto approvato dall’Azienda Speciale Consortile Galliano di Cantù
«Evviva! Così posso far sentire la mia voce alla radio e far ascoltare la mia musica a tutti», dice Guido candidandosi a provetto dj. «Con la radio posso parlare alle persone lontane e posso usare il mixer», gli fa eco Luca che punta a stare in regia. Tra gli ospiti del Centro Diurno Disabili – CDD – di Cermenate è già molta l’attesa. È ormai partito il conto alla rovescia: il CCD gestito da Solidarietà e Servizi, si appresta a sbarcare on-air. Il progetto della Web Radio proposto dalla cooperativa sociale è stato infatti apprezzato e approvato dall’Azienda Speciale Consortile Galliano di Cantù, committente del servizio che Solidarietà e Servizi gestisce in appalto,
La Web Radio è un progetto dagli obiettivi chiari: «Parliamo di promozione dell’inclusione sociale con la partecipazione e il coinvolgimento diretto degli ospiti per far emergere capacità inespresse», spiega Marco Lo Passo, educatore del CDD di Cermenate che ha avuto l’idea e sta seguendo l’intero progetto. «Vogliamo anche sostenere un percorso di apertura al mondo esterno tramite l’utilizzo dei media con l’opportunità di conquistare maggiore visibilità e ampliare la rete di contatti e conoscenze. La radio è uno strumento che, nella sua semplicità, offre tantissimo: stimola l’immaginazione, la creatività, le potenzialità narrative e il confronto con altri punti di vista e con altre diversità».
Dall’Azienda Speciale Consortile Galliano è arrivata l’approvazione «con il desiderio di proporre un’attività a forte tenore di innovazione, particolarmente sentito dopo due anni caratterizzati dalla pandemia che hanno determinato un parziale ristagno delle iniziative e una relativa limitazione dell’offerta per gli ospiti», afferma il direttore dell’Azienda Galliano, Giampaolo Folcio. «Le motivazioni a sostegno del progetto si possono riassumere nell’opportunità di coinvolgere ospiti con differente grado di disabilità, attraverso ruoli differenti giocati nell’organizzazione e programmazione dei contenuti radiofonici; sotto questo aspetto la musica, linguaggio universale ed accessibile a molti livelli di fruizione, permette di estendere agli ospiti i vantaggi della nuova attività; nella possibilità, per alcuni dei nostri ospiti, di esprimere appieno le proprie potenzialità ricoprendo ruoli specifici (tecnico, intervistatore, deejay, regista) che li facciano sentire protagonisti durante il tempo trascorso in struttura; nel potenziamento della comunicazione in esterno, prendendo contatto con altre realtà e rendendosi visibili al di là del contesto “ovattato” alle volte poco conosciuto dei CDD e nella possibilità di veicolare un’immagine differente della persona disabile, non più limitata allo stereotipo del portatore di bisogni e problemi, ma ripensabile come soggetto attivo in grado di ideare, proporre, scegliere, creare».
Sono tutti obiettivi profondamente condivisi da Solidarietà e Servizi. Come spiega Silvio Pagliaro, coordinatore del CDD di Cermenate: «Con la web radio vogliamo dare voce alle persone disabili di cui ci prendiamo cura offrendo occasioni di sviluppo dell’autonomia. Vogliamo fare tutto questo raccontando quello che avviene nel CDD di Cermenate e in tutti gli altri 12 CDD gestiti dalla cooperativa. Il mondo della disabilità viene spesso posto ai margini; interessa solamente alle persone che vi operano e quanti entrano in contatto diretto. Aprire le porte, condividere informazioni, vita vissuta, progetti e iniziative attraverso uno strumento libero è la strada più facile per parlare e far parlare di disabilità, non recludendo questo mondo e tutte le persone coinvolte in uno stanzino isolato».
Una stanza però c’è ed è quella individuata all’interno del CDD di Cermenate per ospitare la redazione della web radio, dove saranno posizionati microfoni, mixer, casse e computer e da cui saranno trasmessi i vari programmi. «Sono in corso i lavori di sistemazione e allestimento degli spazi: saremo pronti per il prossimo 24 ottobre», annuncia Roberto Albè, responsabile area Information e Communication Technologies di Solidarietà e Servizi. «Stiamo provvedendo all’acquisto dell’attrezzatura necessaria, sia hardware sia software, insonorizzando l’ambiente e dando tutti gli strumenti necessari affinché le postazioni possano essere fruibili anche dalle persone che frequentano il CDD». La scelta di trasmettere su internet non è stata casuale. «Abbiamo optato per la soluzione più accessibile da attuare; soluzione che ha potenzialità infinite in quanto, avendo una connessione, può raggiungere ogni parte del mondo e permette alle persone disabili di interfacciarsi con una parte tecnologica, acquisendo così competenze e maggiore conoscenza e consapevolezza dei media».
Sul palinsesto ci si sta lavorando. «Stiamo costituendo il comitato di redazione che sarà composto da educatori e ospiti. L’intenzione è dare spazio alla creatività offrendo momenti di musica ma anche di racconto di vita quotidiana all’interno del CDD. Vorremmo aprire a collaborazioni con altri Centri per dare sempre voce alle persone disabili», anticipa Marco Lo Passo.
Il nome della web radio è ancora top secret. Ogni aggiornamento sarà disponibile sulle pagine facebook e linkedin di Solidarietà e Servizi.
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2022/09/webradio1.jpeg6831024mparotti mparottihttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/10/solidarietaeservizi.jpgmparotti mparotti2022-09-22 12:36:192022-09-22 12:36:22Una web radio racconterà la vita nei Centri Diurni Disabili
L’esperienza estiva del servizio promosso da Solidarietà e Servizi per creare occasioni di crescita per le persone con disabilità
L’autonomia va coltivata, fatta crescere e soprattutto accompagnata, anche divertendosi. L’esperienza dei percorsi del Dopo Di Noi, che Solidarietà e Servizi ha avviato sul territorio di Busto Arsizio, ha trovato nell’ultimo periodo estivo un momento particolare: la diversificazione delle proposte, oltre a dare continuità al progetto di sviluppo dell’autonomia per le persone con disabilità che frequentano i centri diurni, ha rappresentato un momento di sollievo per le famiglie, offrendo occasioni di svago in linea con il periodo vacanziero.
«I percorsi del Dopo Di Noi che abbiamo attivato e che hanno coinvolto 11 persone con disabilità rappresentano una specie di palestra dove andare a coltivare e sviluppare l’autonomia nelle persone disabili», spiega Laura Puricelli, responsabile Area Autismo e Autonomie di Solidarietà e Servizi. «Proponendo attività specifiche, l’obbiettivo è accrescere alcune competenze per migliorare il livello di autonomia. Anche se è stato costruito pensando come supporto a quello che sarà il Dopo Di Noi, quindi il momento in cui il supporto familiare non potrà più essere garantito, per queste persone l’andare a fare la spesa, il condividere uno spazio abitativo o anche il fare una gita tutti insieme rappresenta un’occasione per lo sviluppo di abilità, quindi di crescita. Si tratta di percorsi che integrano l’offerta socio-educativa che ciascun partecipante vive nei servizi diurni e che si inseriscono in quello che è il pensiero generale sul “progetto di vita”, avviando l’accompagnamento alla vita adulta».
Nello specifico, i percorsi del Dopo Di Noi hanno interessato due gruppi di ragazzi con disabilità che frequentano normalmente i Centri Socio Educativi – CSE -, con interventi il mercoledì e il sabato. «Approfittando dei mesi di vacanza, quest’anno sono state previste delle esperienze un po’ diverse come per esempio alcune visite nei parchi e l’uscita a cena, pur garantendo gli aspetti più legati alla “vita comune” quali il fare la spesa, il preparare da mangiare e il riassetto della casa», aggiunge Tatiana Ciola, coordinatrice dei percorsi del Dopo Di Noi. Tra luglio e le prime settimane di settembre, sono state fatte passeggiate nel parco Altomilanese e al parco Castello di Legnano, c’è stata la gita al lido della Schiranna a Varese, ma anche l’uscita in piadineria e in pizzeria. Il riscontro è decisamente positivo. «Le famiglie, oltre ad avere un sollievo, sono contente per la felicità che i ragazzi dimostrano al rientro, ma sono coinvolte anche nel percorso di crescita verso l’autonomia che ciascuno di loro sta facendo». Il risultato è triplice: da una parte, alla gioia dei ragazzi coinvolti corrisponde la soddisfazione delle famiglie. Dall’altra c’è la crescita attraverso lo sviluppo delle autonomie. «”Se andate in piadineria fate in modo che sia nostro figlio a pagare direttamente, così impara anche a gestire i soldi”, è quanto ci hanno detto alcuni genitori», riferisce Silvia, educatrice di Solidarietà e Servizi. Non ultimo, «il fatto di fare gruppo: stare assieme crea legami, amicizie, rapporti».
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2022/09/DopoDiNoiPercorsi.jpeg6831024mparotti mparottihttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/10/solidarietaeservizi.jpgmparotti mparotti2022-09-22 12:30:042022-09-22 13:05:49Coltivare l’autonomia con i percorsi del Dopo Di Noi