Piccoli scrittori all’opera con la Comunicazione Aumentativa

 Nell’ambito dell’iniziativa Meet and Code, il centro AliBLU di Solidarietà e Servizi e la Scuola Primaria Chicca Gallazzi insieme per un laboratorio di scrittura creativa digitale e inclusivo

I bambini della Scuola Primaria Chicca Gallazzi durante il progetto “Inventiamo storie digitali con la CAA”

Proprio nelle settimane che l’Unione Europea dedica al coding (EU Code Week dal 14 al 27 ottobre), Solidarietà e Servizi ha partecipato all’iniziativa europea “Meet and Code”, promossa da Techsoup Europe e Haus des Stiftens,  con il sostegno di Amazon Future Engineer.

Il programma “Meet and Code”

Meet and Code è un’iniziativa della società civile sull’educazione digitale in Europa. Migliorando le competenze digitali dei giovani – con particolare attenzione a coloro che sono svantaggiati e sottorappresentati – Meet and Code mira a colmare il divario digitale in tutta Europa, rendendo la programmazione e l’apprendimento delle competenze digitali accessibili e inclusivi per tutti. 

Il laboratorio di scrittura creativa, digitale e inclusivo

Nel caso specifico, la cooperativa ha coinvolto gli alunni di due classi quarte della Scuola Primaria Chicca Gallazzi di Busto Arsizio in un progetto davvero inclusivo.  La proposta? “Inventiamo storie digitali con la CAA”: un laboratorio di scrittura creativa, i cui prodotti narrativi sono stati tradotti – attraverso la piattaforma interattiva open source ARASAAC – in Comunicazione Aumentativa Alternativa, un linguaggio iconico, solitamente usato in campo terapeutico per semplificare la comunicazione di bambini con ritardi nello sviluppo del linguaggio, deficit cognitivi o disturbi dello spettro autistico. Ma che tutti possono comprendere.

Il laboratorio è stato condotto dalle educatrici di AliBLU, un servizio educativo integrato per minori con diagnosi di autismo, che rientra nella proposta della cooperativa sociale Solidarietà e Servizi, con la collaborazione delle docenti della scuola primaria.

Grande soddisfazione da parte di tutti

«Ci è piaciuto molto proporre un progetto innovativo come questo – testimonia Mariolina Caputo, responsabile di AliBLU – in grado di suscitare molta curiosità nei bambini, sia rispetto ai temi del digitale, sia rispetto alle tematiche dell’inclusione.»

«I bambini sono stati meravigliosi» – raccontano Martina Bonoldi e Camilla Marcolli, le educatrici che si sono coinvolte nel progetto. «Sono stati estremamente collaborativi e curiosi, affascinati dall’uso del mouse e della tastiera. Ci siamo presentate come “educatrici di AliBLU”, raccontando il nostro lavoro a contatto con soggetti autistici e spiegando la parola autismo con termini che potessero essere comprensibili per loro. Ciò ha permesso di rendere il progetto un’occasione, non solo per avvicinare ed appassionare i piccoli studenti al mondo delle tecnologie, ma anche per sensibilizzarli rispetto ad alcune tematiche molto attuali nel mondo in cui viviamo, come l’autismo, la disabilità e l’importanza dell’inclusione.»

«Le insegnanti – continuano – hanno condiviso con noi quello che il primo incontro ha suscitato nei loro studenti: una volta rientrati in classe i bambini hanno posto molte domande ed espresso il desiderio di fare attività con il computer più frequentemente.» Pensiero che ritroviamo proprio nelle parole di un piccolo allievo di una delle due classi: «Mi dispiace che sia durato così poco. Mi è piaciuto molto usare il computer, inventare storie e poi metterle sul computer con le immagini, per farle capire a tutti. Quando siamo tornati in classe abbiamo fatto molte domande sull’autismo alla maestra e lei ha invitato un maestro esperto che ci ha spiegato molte cose.» 

Un progetto che sviluppa competenze sociali e civiche in materia di cittadinanza…

«Abbiamo aderito al progetto Meet and Code incuriositi dall’essere introdotti a modalità di comunicazione differenti da quelle verbali – dichiara Paola Luoni, la coordinatrice didattica della Scuola Primaria Chicca Gallazzi.  Viviamo in un contesto sempre più multiculturale, abbiamo dei bambini stranieri anche nelle nostre classi e il trovare strade comunicative in grado di raggiungerli è la nostra ricerca quotidiana.

La comunicazione “per immagini” è il passaggio più naturale che si intraprende quando la parola o il gesto non bastano. Crediamo che i nostri bambini possano diventare più consapevoli della possibilità di includere compagni che, per esigenze di vario genere, hanno bisogno di un linguaggio silenzioso, ma efficace.

L’essere introdotti alla Comunicazione Aumentativa Alternativa, quindi, risulta essere un’opportunità che può essere ascrivibile a un bisogno educativo speciale non confinabile unicamente a una disabilità.»

…Competenze digitali e di produzione letteraria

Un progetto molto positivo, dunque, in grado di riunire in un’unica soluzione un alto valore educativo, lo sviluppo di competenze digitali – per incrementare la familiarità con l’uso del computer –  e l’esercizio di produzione letteraria: «si chiede ai bambini di immaginare un racconto, dare una forma strutturata al pensiero iniziale, comporre un testo da poter tradurre in immagini pensando a un destinatario che ha difficoltà a comunicare.»

Il futuro

Sono nati tantissimi racconti: nelle prossime settimane con tutte le storie raccolte verrà creata una biblioteca condivisa e inclusiva, fruibile da tutti, che sarà patrimonio di AliBLU e della Scuola Chicca Gallazzi.

«Il desiderio – poi dichiara la Coordinatrice Didattica della Chicca Gallazzi –  è di poter continuare l’esperienza che ha visto i nostri bambini entusiasti, proponendo ai negozi, che si trovano nei dintorni della nostra scuola, di poter tradurre i loro listini con l’indicazione dei prodotti in CAA. Pensiamo possa essere un servizio per tutti.»

Piccoli scrittori all’opera con la Comunicazione Aumentativa

 Nell’ambito dell’iniziativa Meet and Code, il centro AliBLU di Solidarietà e Servizi e la Scuola Primaria Chicca Gallazzi insieme per un laboratorio di scrittura creativa digitale e inclusivo

I bambini della Scuola Primaria Chicca Gallazzi durante il progetto “Inventiamo storie digitali con la CAA”

Proprio nelle settimane che l’Unione Europea dedica al coding (EU Code Week dal 14 al 27 ottobre), Solidarietà e Servizi ha partecipato all’iniziativa europea “Meet and Code”, promossa da Techsoup Europe e Haus des Stiftens,  con il sostegno di Amazon Future Engineer.

Il programma “Meet and Code”

Meet and Code è un’iniziativa della società civile sull’educazione digitale in Europa. Migliorando le competenze digitali dei giovani – con particolare attenzione a coloro che sono svantaggiati e sottorappresentati – Meet and Code mira a colmare il divario digitale in tutta Europa, rendendo la programmazione e l’apprendimento delle competenze digitali accessibili e inclusivi per tutti. 

Il laboratorio di scrittura creativa, digitale e inclusivo

Nel caso specifico, la cooperativa ha coinvolto gli alunni di due classi quarte della Scuola Primaria Chicca Gallazzi di Busto Arsizio in un progetto davvero inclusivo.  La proposta? “Inventiamo storie digitali con la CAA”: un laboratorio di scrittura creativa, i cui prodotti narrativi sono stati tradotti – attraverso la piattaforma interattiva open source ARASAAC – in Comunicazione Aumentativa Alternativa, un linguaggio iconico, solitamente usato in campo terapeutico per semplificare la comunicazione di bambini con ritardi nello sviluppo del linguaggio, deficit cognitivi o disturbi dello spettro autistico. Ma che tutti possono comprendere.

Il laboratorio è stato condotto dalle educatrici di AliBLU, un servizio educativo integrato per minori con diagnosi di autismo, che rientra nella proposta della cooperativa sociale Solidarietà e Servizi, con la collaborazione delle docenti della scuola primaria.

Grande soddisfazione da parte di tutti

«Ci è piaciuto molto proporre un progetto innovativo come questo – testimonia Mariolina Caputo, responsabile di AliBLU – in grado di suscitare molta curiosità nei bambini, sia rispetto ai temi del digitale, sia rispetto alle tematiche dell’inclusione.»

«I bambini sono stati meravigliosi» – raccontano Martina Bonoldi e Camilla Marcolli, le educatrici che si sono coinvolte nel progetto. «Sono stati estremamente collaborativi e curiosi, affascinati dall’uso del mouse e della tastiera. Ci siamo presentate come “educatrici di AliBLU”, raccontando il nostro lavoro a contatto con soggetti autistici e spiegando la parola autismo con termini che potessero essere comprensibili per loro. Ciò ha permesso di rendere il progetto un’occasione, non solo per avvicinare ed appassionare i piccoli studenti al mondo delle tecnologie, ma anche per sensibilizzarli rispetto ad alcune tematiche molto attuali nel mondo in cui viviamo, come l’autismo, la disabilità e l’importanza dell’inclusione.»

«Le insegnanti – continuano – hanno condiviso con noi quello che il primo incontro ha suscitato nei loro studenti: una volta rientrati in classe i bambini hanno posto molte domande ed espresso il desiderio di fare attività con il computer più frequentemente.» Pensiero che ritroviamo proprio nelle parole di un piccolo allievo di una delle due classi: «Mi dispiace che sia durato così poco. Mi è piaciuto molto usare il computer, inventare storie e poi metterle sul computer con le immagini, per farle capire a tutti. Quando siamo tornati in classe abbiamo fatto molte domande sull’autismo alla maestra e lei ha invitato un maestro esperto che ci ha spiegato molte cose.» 

Un progetto che sviluppa competenze sociali e civiche in materia di cittadinanza…

«Abbiamo aderito al progetto Meet and Code incuriositi dall’essere introdotti a modalità di comunicazione differenti da quelle verbali – dichiara Paola Luoni, la coordinatrice didattica della Scuola Primaria Chicca Gallazzi.  Viviamo in un contesto sempre più multiculturale, abbiamo dei bambini stranieri anche nelle nostre classi e il trovare strade comunicative in grado di raggiungerli è la nostra ricerca quotidiana.

La comunicazione “per immagini” è il passaggio più naturale che si intraprende quando la parola o il gesto non bastano. Crediamo che i nostri bambini possano diventare più consapevoli della possibilità di includere compagni che, per esigenze di vario genere, hanno bisogno di un linguaggio silenzioso, ma efficace.

L’essere introdotti alla Comunicazione Aumentativa Alternativa, quindi, risulta essere un’opportunità che può essere ascrivibile a un bisogno educativo speciale non confinabile unicamente a una disabilità.»

…Competenze digitali e di produzione letteraria

Un progetto molto positivo, dunque, in grado di riunire in un’unica soluzione un alto valore educativo, lo sviluppo di competenze digitali – per incrementare la familiarità con l’uso del computer –  e l’esercizio di produzione letteraria: «si chiede ai bambini di immaginare un racconto, dare una forma strutturata al pensiero iniziale, comporre un testo da poter tradurre in immagini pensando a un destinatario che ha difficoltà a comunicare.»

Il futuro

Sono nati tantissimi racconti: nelle prossime settimane con tutte le storie raccolte verrà creata una biblioteca condivisa e inclusiva, fruibile da tutti, che sarà patrimonio di AliBLU e della Scuola Chicca Gallazzi.

«Il desiderio – poi dichiara la Coordinatrice Didattica della Chicca Gallazzi –  è di poter continuare l’esperienza che ha visto i nostri bambini entusiasti, proponendo ai negozi, che si trovano nei dintorni della nostra scuola, di poter tradurre i loro listini con l’indicazione dei prodotti in CAA. Pensiamo possa essere un servizio per tutti.»

Digitalizzazione Biblioteca Popolare di Rho: un progetto veramente sociale 

Coinvolte tre aziende del territorio nell’ambito del “Progetto Sociale al quadrato”, che ha permesso l’assunzione di quattro lavoratori disabili da parte della cooperativa sociale “Solidarietà e Servizi” 

Una fase del processo di digitalizzazione del patrimonio librario della Biblioteca Popolare di Rho con lo scanner planetario

Presentato nel mese di ottobre alla stampa il nuovo progetto a firma Solidarietà e Servizi. Si tratta  dell’inventariazione e della digitalizzazione del patrimonio librario della Biblioteca Popolare di Rho.  Un progetto importante che vede collaborare diversi attori nell’ambito del Progetto sociale al quadrato.  

Progetto “Sociale al quadrato”

L’articolo 14 della legge 68/99 (legge Biagi) consente alle aziende di ottemperare agli obblighi di assunzione di persone con disabilità, affidando una commessa di lavoro e stipulando una convenzione con una cooperativa sociale di inserimento lavorativo. «Il Progetto Sociale al Quadrato vuole andare oltre – spiega Raffaella Cirillo, responsabile Collocamento Mirato Disabili della Provincia di Varese. Si tratta di un modello innovativo di convenzione art. 14, nato da una sperimentazione, a partire dal 2019, in cui l’oggetto della commessa non ha a che fare con l’attività svolta dall’azienda, ma è un servizio a valenza sociale e territoriale, rilevante per tutta la comunità.» 

Le aziende coinvolte

Nel caso specifico, le aziende coinvolte sono tre –  Làmikos srl di Biandronno, Tenova di Castellanza e Tessuti Cuccirelli & C. di Busto Arsizio. Hanno sponsorizzato il progetto, incaricando Solidarietà e Servizi della realizzazione, favorendo così l’assunzione di quattro lavoratori con disabilità, coordinati da due archiviste responsabili del reparto Gestione Documentale della cooperativa. 

«Siamo stati felici di valorizzare l’opportunità offerta dalla legge 68/99 per sostenere un progetto di corporate social responsibility di così alta caratura» – sottolinea Maura Bossi, HR Business Partner di Tenova, società del Gruppo Techint, che si caratterizza a livello globale per le sue soluzioni tecnologiche  nel settore dei metalli e dell’industria mineraria. «Un progetto, questo,  – continua la Bossi – che punta sull’inclusione attraverso il lavoro e la valorizzazione dei beni della collettività grazie alla “messa in sicurezza” del patrimonio della biblioteca. La nostra volontà è stata quella di coniugare un beneficio per l’azienda con un servizio per la comunità a più livelli coinvolgendo player importanti del territorio.  Riteniamo che non ci sia business senza etica e creazione di valore condiviso. Il valore prodotto dall’azienda non può rimanere solo agli azionisti, deve permeare chiunque contribuisca a produrlo: dipendenti, clienti insieme a tutta la società e al territorio.» 

Attenzione condivisa anche dalla Làmikos, azienda leader per la fornitura di componenti di forni e micronde. «Per noi – evidenzia Cristina Romano, dottore commercialista e CFO della società – la responsabilità sociale è sempre stato un tema centrale; lo testimoniano in primis gli sforzi per mantenere la produzione in Italia e nel Varesotto. Siamo attenti al nostro dovere sociale anche circa la compensazione dell’impatto che le nostre lavorazioni hanno inevitabilmente sull’ambiente.  Il finanziamento del progetto di digitalizzazione e metadatazione del patrimonio della Biblioteca Popolare di Rho unisce la possibilità di ottemperare alla L. 68/99 con la contribuzione allo sviluppo culturale della nostra regione e all’inclusione lavorativa di persone svantaggiate.» 

Un vero e proprio progetto win win, dunque, dove «è tangibile il ritorno per tutti – evidenzia Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della Solidarietà e Servizi – la biblioteca, le aziende, i lavoratori con disabilità e i cittadini.»  

Franco Maruccio, per Confindustria Varese, sottolinea: «Le imprese guardano ai risultati, ma l’attenzione ai territori è fondamentale. Alcune imprese si sono dette disponibili, confidiamo nell’effetto emulazione e siamo disponibili a supportare chi imboccherà questa strada.»  

Il bisogno

La storica Biblioteca Popolare di Rho APS è sul territorio dal 1908. In posizione centralissima e vicina a diversi istituti scolastici, è sempre stata luogo di incontro e punto di riferimento per la diffusione della cultura anche tra le giovani generazioni. In questo momento, la sede storica che la ospita è oggetto di ristrutturazione all’interno del progetto che sta coinvolgendo l’intero centro della città. La biblioteca si sta dunque organizzando per trasferirsi in una sede temporanea, in attesa della realizzazione del nuovo centro civico, dietro all’attuale municipio. 

 
«Stiamo attraversando una delicata fase di transizione – testimonia Maria Grazia Landoni, referente del Centro di Documentazione Locale della Biblioteca. Da un lato avevamo necessità di trovare un luogo dove “stoccare” momentaneamente parte del nostro patrimonio, dall’altro abbiamo colto questa occasione per ripensare a una fruizione diversa dei nostri testi, tramite un’operazione di digitalizzazione professionale delle nostre opere.  L’incontro con Solidarietà e Servizi è stato provvidenziale: abbiamo trasferito presso la loro sede parte del nostro patrimonio librario e affidato loro la commessa per la digitalizzazione di molte delle nostre opere.» Un patrimonio costituito non solo da libri storici, ma anche quotidiani, periodici, lucidi, mappali: tutti documenti che sono fuori formato e che possono essere digitalizzati solamente con attrezzature professionali. «A fine progetto – continua la Landoni – saremo in grado di rendere i testi fruibili a un pubblico sempre più vasto. Potremo organizzare laboratori di storia locale, tour della memoria, percorsi di visite storico artistiche sul territorio, mostre temporanee e molto altro.»  

«Per noi contano molto le relazioni umane – sottolinea il presidente della Biblioteca Alberto Pessina – In 116 anni di storia la Popolare è cresciuta grazie ai volontari e prosegue in questa linea. Da sempre collaboriamo con l’Amministrazione comunale di Rho per tour della memoria, eventi e mostre di storia locale. La ricerca e le attività culturali in questo campo saranno il nostro tema primario per il futuro». 

L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Rho, Paolo Bianchi, così dichiara: «Qui si concretizza un sogno, grazie alla sponsorizzazione sociale di chi effettua gli inserimenti e crea lavoro, attivando una funzione sociale importantissima per la comunità. È bello partire dalla bellezza della cultura e della storia, per dare la possibilità a documenti meravigliosi di rimanere in eterno. È bello che la digitalizzazione sia portata avanti da chi è più fragile ed è positiva la collaborazione tra realtà della provincia di Varese e quella milanese, in un progetto allargato. Sono felice di poter vedere da vicino cosa accadrà, ammirando gli scanner e i libri che vantano secoli di vita. Questo è un primo progetto, noi lavoriamo ad altri da attivare nella Città Metropolitana. Qui si concretizza un passaggio vincente che rafforza la comunità. Oggi abbiamo l’occasione di dire grazie a chi ci ha creduto: parte una nuova avventura, complicata ma molto bella. Grazie a chi sponsorizza e a chi accompagnerà le persone. So bene quanto sia complesso accompagnare chi è fragile, tutti quanti non tutti i giorni funzioniamo bene ed è delicato portare avanti un impegno. Ringrazio Solidarietà e Servizi, una realtà bella, strutturata, che conta su professionisti preparati.» 

Il lavoro in Solidarietà e Servizi

In Solidarietà e Servizi sono arrivati 14 bancali: 600 volumi del fondo antico, 8.200 volumi del patrimonio pregresso e 1.000 fascicoli del fondo periodici locali per un totale di 42.700 scansioni da effettuare con le più moderne tecnologie.  

«Per seguire questa commessa – racconta Giorgia Bombelli, coordinatrice del Centro Documentale di Solidarietà e Servizi – abbiamo assunto quattro lavoratori appartenenti alle categorie protette che si occuperanno dell’intero processo, con la nostra supervisione. Utilizzeremo uno scanner planetario professionale Metis Systems.» Il progetto durerà due anni. «Siamo già a buon punto con il lavoro di indicizzazione – prosegue la coordinatrice – e abbiamo iniziato questo mese la digitalizzazione vera e propria. È un lavoro impegnativo, che richiede metodo e precisione, ma che ci sta regalando anche grandi soddisfazioni. Ci capita spesso di imbatterci in testi del 1.500 e ogni tanto ci capita di trovare qualche “chicca” come un’edizione antica di una Bibbia ebraica, i libretti d’opera di inizio ‘900, una raccolta di poesie in russo e italiano  del poeta Majakovskij, edita da una piccola casa editrice di Berlino negli anni della repubblica di Weimer, una raccolta di poesie di Ada Negri autografate dalla poetessa, alcuni libri illustrati di Emilio Salgari.»  

«Quando ci si mette insieme, non si aggiungono delle risorse, ma si moltiplicano» – commenta il presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Domenico Pietrantonio. «La collaborazione, meglio partnership, tra 3 aziende “for profit”, la Provincia tramite il Collocamento  Mirato Disabili, una cooperativa sociale come la Solidarietà e Servizi, che in questi giorni festeggia il 45° anniversario, permette di dare una risposta “sistemica” ad una pluralità di bisogni ed obiettivi: un lavoro vero per le persone disabili, un servizio in questo caso alla comunità di Rho, che potrà beneficiare della digitalizzazione di alcune opere, la responsabilità sociale delle imprese, le quali anche in questa occasione dimostrano che le aziende sono un “bene comune”. Mi auguro che questa partnership si possa ulteriormente replicare, come già avvenuto a Busto Arsizio, per l’attività di digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni.» 

Il precedente

Non è infatti la prima volta che Solidarietà e Servizi si avventura in un progetto di questo tipo. Nello scorso anno, infatti, ha assunto una commessa per la digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni di Busto Arsizio, con la sponsorizzazione di due aziende del territorio,  Exergy International Srl e Fratelli Tognella Spa, impiegando 3 persone con disabilità. Sempre con il know how  e l’attrezzatura professionale del proprio Centro Documentale.   

Un concerto per celebrare i 45 anni di Solidarietà e Servizi

La storica cooperativa sociale di Busto Arsizio ha voluto festeggiare la ricorrenza insieme ai lavoratori, ai soci e agli amici con uno spettacolo al Teatro Fratello Sole. Sul palco i ragazzi dei Centri Socio Educativi 

I ragazzi e le ragazze dei Centri Socio Educativi sul palco del Teatro Fratello Sole

Mercoledì 9 ottobre, con un teatro gremito, si è svolto un concerto per festeggiare insieme a lavoratori, soci e amici i 45 anni di Solidarietà e Servizi, la cooperativa sociale di Busto Arsizio che si fregia del titolo di “prima cooperativa sociale in provincia di Varese”. Con i suoi 506 lavoratori, si prende cura di 5.014 persone con disabilità, all’interno dei vari servizi per l’autismo, per l’autonomia e con progetti di inserimento lavorativo.  Una lunga e bella storia fatta di lavoro, umanità, relazioni e professionalità. All’insegna di una gratitudine, sottolineata dai rappresentanti delle istituzioni.  «Devo ringraziarvi con il cuore per tutto quello che fate per la nostra città» – sottolinea Emanuele Antonelli, Sindaco di Busto Arsizio, dove ha sede principale Solidarietà e Servizi. Gratitudine ripresa anche da Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della Cooperativa. «Questo spettacolo che abbiamo condiviso con tutti voi – evidenzia, rivolto al pubblico – vuole essere il modo per festeggiare e ringraziare ognuno di voi per quella passione, quell’umanità e quella professionalità che mettete in atto ogni giorno nel prendervi cura di persone disabili e fragili in situazioni che sono spesso impegnative e complesse.» 

Il concerto 

Per la prima volta sul palco di un teatro, i 18 ragazzi e ragazze dei Centri Socio Educativi “Bussola”, “Polaris” e del Servizio di Formazione all’Autonomia “La stella”, insieme con i propri educatori, sono stati in grado di coinvolgere e regalare emozioni. Durante lo scorso anno, in collaborazione con la scuola musicale Niccolò Paganini di Legnano, hanno partecipato ad un laboratorio musicale che li ha portati a mettere in scena uno spettacolo di parole e musica. Quello che hanno proposto ieri al Teatro Fratello Sole.  
Tra gli invitati anche uno special guest, Chicco Gussoni, uno dei chitarristi più richiesti nel panorama nazionale. Durante la serata ha regalato al pubblico un pezzo tratto dal suo ultimo album e ha accompagnato il coro sulle note di “Strada Facendo” di Baglioni. «Con Chicco ci siamo conosciuti qualche mese fa, tramite una nostra collega – continua Pietrantonio. Abbiamo apprezzato molto che abbia scelto di essere qui con noi questa sera per condividere un pezzo della nostra storia.» 

Il primo presidente

Presente anche il primo presidente Felice Colombo. «Sono partito con 10 amici nel lontano 1979 nell’incontro con famiglie con figli disabili, molto sole. Il nostro desiderio è stato fin da subito quello di fare compagnia e di esserci… Mi commuove vedere che questo nostro desiderio si è tradotto oggi nello slogan della cooperativa “Mai più soli… Insieme ci riusciamo”. Mi commuove ancora di più vedere cosa è diventata oggi quella piccola realtà che alcuni giovani ragazzi e ragazze avevano iniziato. Questo per me è vedere la Provvidenza all’opera.» 

La premiazione del “Creativity Contest”

È stato proprio Felice Colombo a premiare il Creativity Contest, il concorso interno alla cooperativa per il disegno del nuovo logo, aperto a tutti i lavoratori. «La cosa interessante – sottolinea Domenico Pietrantonio – è stata la straordinaria partecipazione: 110 lavoratori si sono messi all’opera, producendo 61 loghi. Questo, a mio avviso, dice di un lavoro svolto con passione e di un senso di appartenenza alla Solidarietà e Servizi. E questo è l’aspetto più importante. che mi auguro possa crescere ogni giorno.» 
Il premio di 500€ in buoni Amazon è andato a Tatiana Ciola, assistente sociale.  

Digitalizzazione Biblioteca Popolare di Rho: un progetto veramente sociale 

Coinvolte tre aziende del territorio nell’ambito del “Progetto Sociale al quadrato”, che ha permesso l’assunzione di quattro lavoratori disabili da parte della cooperativa sociale “Solidarietà e Servizi”

Il lavoro di digitalizzazione della Biblioteca Popolare di Rho ad opera di Solidarietà e Servizi

Presentato questa mattina durante una conferenza stampa il nuovo progetto a firma Solidarietà e Servizi. Si tratta dell’inventariazione e della digitalizzazione del patrimonio librario della Biblioteca Popolare di Rho.  Un progetto importante che vede collaborare diversi attori nell’ambito del Progetto sociale al quadrato.  

PROGETTO SOCIALE AL QUADRATO

L’articolo 14 della legge 68/99 (legge Biagi) consente alle aziende di ottemperare agli obblighi di assunzione di persone con disabilità, affidando una commessa di lavoro e stipulando una convenzione con una cooperativa sociale di inserimento lavorativo. «Il Progetto Sociale al Quadrato vuole andare oltre – spiega Raffaella Cirillo, responsabile Collocamento Mirato Disabili della Provincia di Varese. Si tratta di un modello innovativo di convenzione art. 14, nato da una sperimentazione, a partire dal 2019, in cui l’oggetto della commessa non ha a che fare con l’attività svolta dall’azienda, ma è un servizio a valenza sociale e territoriale, rilevante per tutta la comunità.» 

LE AZIENDE COINVOLTE

Nel caso specifico, le aziende coinvolte sono tre –  Làmikos srl di Biandronno, Tenova di Castellanza e Tessuti Cuccirelli & C. di Busto Arsizio. Hanno sponsorizzato il progetto, incaricando Solidarietà e Servizi della realizzazione, favorendo così l’assunzione di quattro lavoratori con disabilità, coordinati da due archiviste responsabili del reparto Gestione Documentale. 

«Siamo stati felici di valorizzare l’opportunità offerta dalla legge 68/99 per sostenere un progetto di corporate social responsibility di così alta caratura» – sottolinea Maura Bossi, HR Business Partner di Tenova, società del Gruppo Techint, che si caratterizza a livello globale per le sue soluzioni tecnologiche  nel settore dei metalli e dell’industria mineraria. «Un progetto, questo, – continua la Bossi – che punta sull’inclusione attraverso il lavoro e la valorizzazione dei beni della collettività grazie alla “messa in sicurezza” del patrimonio della biblioteca. La nostra volontà è stata quella di coniugare un beneficio per l’azienda con un servizio per la comunità a più livelli coinvolgendo player importanti del territorio.  Riteniamo che non ci sia business senza etica e creazione di valore condiviso. Il valore prodotto dall’azienda non può rimanere solo agli azionisti, deve permeare chiunque contribuisca a produrlo: dipendenti, clienti insieme a tutta la società e al territorio.» 

Attenzione condivisa anche dalla Làmikos, azienda leader per la fornitura di componenti di forni e micronde. «Per noi – evidenzia Cristina Romano, dottore commercialista e CFO della società – la responsabilità sociale è sempre stato un tema centrale; lo testimoniano in primis gli sforzi per mantenere la produzione in Italia e nel Varesotto. Siamo attenti al nostro dovere sociale anche circa la compensazione dell’impatto che le nostre lavorazioni hanno inevitabilmente sull’ambiente. Il finanziamento del progetto di digitalizzazione e metadatazione del patrimonio della Biblioteca Popolare di Rho unisce la possibilità di ottemperare alla L. 68/99 con la contribuzione allo sviluppo culturale della nostra regione e all’inclusione lavorativa di persone svantaggiate.» 

Un vero e proprio progetto win win, dunque, dove «è tangibile il ritorno per tutti – evidenzia Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della Solidarietà e Servizi – la biblioteca, le aziende, i lavoratori con disabilità e i cittadini.»  

Franco Maruccio, per Confindustria Varese, sottolinea: «Le imprese guardano ai risultati, ma l’attenzione ai territori è fondamentale. Alcune imprese si sono dette disponibili, confidiamo nell’effetto emulazione e siamo disponibili a supportare chi imboccherà questa strada». 

IL BISOGNO

La storica Biblioteca Popolare di Rho APS è sul territorio dal 1908. In posizione centralissima e vicina a diversi istituti scolastici, è sempre stata luogo di incontro e punto di riferimento per la diffusione della cultura anche tra le giovani generazioni. In questo momento, la sede storica che la ospita è oggetto di ristrutturazione all’interno del progetto che sta coinvolgendo l’intero centro della città. La biblioteca si sta dunque organizzando per trasferirsi in una sede temporanea, in attesa della realizzazione del nuovo centro civico, dietro all’attuale municipio. 

 
«Stiamo attraversando una delicata fase di transizione – testimonia Maria Grazia Landoni, referente del Centro di Documentazione Locale della Biblioteca. Da un lato avevamo necessità di trovare un luogo dove “stoccare” momentaneamente parte del nostro patrimonio, dall’altro abbiamo colto questa occasione per ripensare a una fruizione diversa dei nostri testi, tramite un’operazione di digitalizzazione professionale delle nostre opere.  L’incontro con Solidarietà e Servizi è stato provvidenziale: abbiamo trasferito presso la loro sede parte del nostro patrimonio librario e affidato loro la commessa per la digitalizzazione di molte delle nostre opere.» Un patrimonio costituito non solo da libri storici, ma anche quotidiani, periodici, lucidi, mappali: tutti documenti che sono fuori formato e che possono essere digitalizzati solamente con attrezzature professionali. «A fine progetto – continua la Landoni – saremo in grado di rendere i testi fruibili a un pubblico sempre più vasto. Potremo organizzare laboratori di storia locale, tour della memoria, percorsi di visite storico artistiche sul territorio, mostre temporanee e molto altro.»  

«Per noi contano molto le relazioni umane – sottolinea il presidente della Biblioteca Alberto Pessina – In 116 anni di storia la Popolare è cresciuta grazie ai volontari e prosegue in questa linea. Da sempre collaboriamo con l’Amministrazione comunale di Rho per tour della memoria, eventi e mostre di storia locale. La ricerca e le attività culturali in questo campo saranno il nostro tema primario per il futuro». 

L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Rho, Paolo Bianchi, così dichiara: «Qui si concretizza un sogno, grazie alla sponsorizzazione sociale di chi effettua gli inserimenti e crea lavoro attivando una funzione sociale importantissima per la comunità. È bello partire dalla bellezza della cultura e della storia, per dare la possibilità a documenti meravigliosi di rimanere in eterno. È bello che la digitalizzazione sia portata avanti da chi è più fragile ed è positiva la collaborazione tra realtà della provincia di Varese e quella milanese, in un progetto allargato. Sono felice di poter vedere da vicino cosa accadrà, ammirando gli scanner e i libri che vantano secoli di vita. Questo è un primo progetto, noi lavoriamo ad altri da attivare nella Città Metropolitana. Qui si concretizza un passaggio vincente che rafforza la comunità. Oggi abbiamo l’occasione di dire grazie a chi ci ha creduto: parte una nuova avventura, complicata ma molto bella. Grazie a chi sponsorizza e a chi accompagnerà le persone. So bene quanto sia complesso accompagnare chi è fragile, tutti quanti non tutti i giorni funzioniamo bene ed è delicato portare avanti un impegno. Ringrazio Solidarietà e Servizi, una realtà bella, strutturata, che conta su professionisti preparati.» 

IL LAVORO IN SOLIDARIETÀ E SERVIZI

In Solidarietà e Servizi sono arrivati 14 bancali: 600 volumi del fondo antico, 8.200 volumi del patrimonio pregresso e 1.000 fascicoli del fondo periodici locali per un totale di 42.700 scansioni da effettuare con le più moderne tecnologie.  

«Per seguire questa commessa – racconta Giorgia Bombelli, coordinatrice del Centro Documentale di Solidarietà e Servizi – abbiamo assunto quattro lavoratori appartenenti alle categorie protette che si occuperanno dell’intero processo, con la nostra supervisione. Utilizzeremo uno scanner planetario professionale Metis Systems.» Il progetto durerà due anni. «Siamo già a buon punto con il lavoro di indicizzazione – prosegue la coordinatrice – e abbiamo iniziato questo mese la digitalizzazione vera e propria. È un lavoro impegnativo, che richiede metodo e precisione, ma che ci sta regalando anche grandi soddisfazioni. Ci capita spesso di imbatterci in testi del 1.500 e ogni tanto ci capita di trovare qualche “chicca” come un’edizione antica di una Bibbia ebraica, i libretti d’opera di inizio ‘900, una raccolta di poesie in russo e italiano  del poeta Majakovskij, edita da una piccola casa editrice di Berlino negli anni della repubblica di Weimer, una raccolta di poesie di Ada Negri autografate dalla poetessa, alcuni libri illustrati di Emilio Salgari.»  

«Quando ci si mette insieme, non si aggiungono delle risorse, ma si moltiplicano» – commenta il presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Domenico Pietrantonio. «La collaborazione, meglio partnership, tra 3 aziende “for profit”, la Provincia tramite il Collocamento  Mirato Disabili, una cooperativa sociale come la Solidarietà e Servizi, che in questi giorni festeggia il 45° anniversario, permette di dare una risposta “sistemica” ad una pluralità di bisogni ed obiettivi: un lavoro vero per le persone disabili, un servizio in questo caso alla comunità di Rho, che potrà beneficiare della digitalizzazione di alcune opere, la responsabilità sociale delle imprese, le quali anche in questa occasione dimostrano che le aziende sono un “bene comune”. Mi auguro che questa partnership si possa ulteriormente replicare, come già avvenuto a Busto Arsizio, per l’attività di digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni.» 

IL PRECEDENTE

Non è infatti la prima volta che Solidarietà e Servizi si avventura in un progetto di questo tipo. Nello scorso anno, infatti, ha assunto una commessa per la digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni di Busto Arsizio, con la sponsorizzazione di due aziende del territorio,  Exergy International Srl e Fratelli Tognella Spa, impiegando 3 persone con disabilità. Sempre con il know how e l’attrezzatura professionale del proprio Centro Documentale.  

Digitalizzazione Biblioteca Popolare di Rho: un progetto veramente sociale 

Coinvolte tre aziende del territorio nell’ambito del “Progetto Sociale al quadrato”, che ha permesso l’assunzione di quattro lavoratori disabili da parte della cooperativa sociale “Solidarietà e Servizi”

Il lavoro di digitalizzazione della Biblioteca Popolare di Rho ad opera di Solidarietà e Servizi

Presentato questa mattina durante una conferenza stampa il nuovo progetto a firma Solidarietà e Servizi. Si tratta dell’inventariazione e della digitalizzazione del patrimonio librario della Biblioteca Popolare di Rho.  Un progetto importante che vede collaborare diversi attori nell’ambito del Progetto sociale al quadrato.  

PROGETTO SOCIALE AL QUADRATO

L’articolo 14 della legge 68/99 (legge Biagi) consente alle aziende di ottemperare agli obblighi di assunzione di persone con disabilità, affidando una commessa di lavoro e stipulando una convenzione con una cooperativa sociale di inserimento lavorativo. «Il Progetto Sociale al Quadrato vuole andare oltre – spiega Raffaella Cirillo, responsabile Collocamento Mirato Disabili della Provincia di Varese. Si tratta di un modello innovativo di convenzione art. 14, nato da una sperimentazione, a partire dal 2019, in cui l’oggetto della commessa non ha a che fare con l’attività svolta dall’azienda, ma è un servizio a valenza sociale e territoriale, rilevante per tutta la comunità.» 

LE AZIENDE COINVOLTE

Nel caso specifico, le aziende coinvolte sono tre –  Làmikos srl di Biandronno, Tenova di Castellanza e Tessuti Cuccirelli & C. di Busto Arsizio. Hanno sponsorizzato il progetto, incaricando Solidarietà e Servizi della realizzazione, favorendo così l’assunzione di quattro lavoratori con disabilità, coordinati da due archiviste responsabili del reparto Gestione Documentale. 

«Siamo stati felici di valorizzare l’opportunità offerta dalla legge 68/99 per sostenere un progetto di corporate social responsibility di così alta caratura» – sottolinea Maura Bossi, HR Business Partner di Tenova, società del Gruppo Techint, che si caratterizza a livello globale per le sue soluzioni tecnologiche  nel settore dei metalli e dell’industria mineraria. «Un progetto, questo, – continua la Bossi – che punta sull’inclusione attraverso il lavoro e la valorizzazione dei beni della collettività grazie alla “messa in sicurezza” del patrimonio della biblioteca. La nostra volontà è stata quella di coniugare un beneficio per l’azienda con un servizio per la comunità a più livelli coinvolgendo player importanti del territorio.  Riteniamo che non ci sia business senza etica e creazione di valore condiviso. Il valore prodotto dall’azienda non può rimanere solo agli azionisti, deve permeare chiunque contribuisca a produrlo: dipendenti, clienti insieme a tutta la società e al territorio.» 

Attenzione condivisa anche dalla Làmikos, azienda leader per la fornitura di componenti di forni e micronde. «Per noi – evidenzia Cristina Romano, dottore commercialista e CFO della società – la responsabilità sociale è sempre stato un tema centrale; lo testimoniano in primis gli sforzi per mantenere la produzione in Italia e nel Varesotto. Siamo attenti al nostro dovere sociale anche circa la compensazione dell’impatto che le nostre lavorazioni hanno inevitabilmente sull’ambiente. Il finanziamento del progetto di digitalizzazione e metadatazione del patrimonio della Biblioteca Popolare di Rho unisce la possibilità di ottemperare alla L. 68/99 con la contribuzione allo sviluppo culturale della nostra regione e all’inclusione lavorativa di persone svantaggiate.» 

Un vero e proprio progetto win win, dunque, dove «è tangibile il ritorno per tutti – evidenzia Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della Solidarietà e Servizi – la biblioteca, le aziende, i lavoratori con disabilità e i cittadini.»  

Franco Maruccio, per Confindustria Varese, sottolinea: «Le imprese guardano ai risultati, ma l’attenzione ai territori è fondamentale. Alcune imprese si sono dette disponibili, confidiamo nell’effetto emulazione e siamo disponibili a supportare chi imboccherà questa strada». 

IL BISOGNO

La storica Biblioteca Popolare di Rho APS è sul territorio dal 1908. In posizione centralissima e vicina a diversi istituti scolastici, è sempre stata luogo di incontro e punto di riferimento per la diffusione della cultura anche tra le giovani generazioni. In questo momento, la sede storica che la ospita è oggetto di ristrutturazione all’interno del progetto che sta coinvolgendo l’intero centro della città. La biblioteca si sta dunque organizzando per trasferirsi in una sede temporanea, in attesa della realizzazione del nuovo centro civico, dietro all’attuale municipio. 

 
«Stiamo attraversando una delicata fase di transizione – testimonia Maria Grazia Landoni, referente del Centro di Documentazione Locale della Biblioteca. Da un lato avevamo necessità di trovare un luogo dove “stoccare” momentaneamente parte del nostro patrimonio, dall’altro abbiamo colto questa occasione per ripensare a una fruizione diversa dei nostri testi, tramite un’operazione di digitalizzazione professionale delle nostre opere.  L’incontro con Solidarietà e Servizi è stato provvidenziale: abbiamo trasferito presso la loro sede parte del nostro patrimonio librario e affidato loro la commessa per la digitalizzazione di molte delle nostre opere.» Un patrimonio costituito non solo da libri storici, ma anche quotidiani, periodici, lucidi, mappali: tutti documenti che sono fuori formato e che possono essere digitalizzati solamente con attrezzature professionali. «A fine progetto – continua la Landoni – saremo in grado di rendere i testi fruibili a un pubblico sempre più vasto. Potremo organizzare laboratori di storia locale, tour della memoria, percorsi di visite storico artistiche sul territorio, mostre temporanee e molto altro.»  

«Per noi contano molto le relazioni umane – sottolinea il presidente della Biblioteca Alberto Pessina – In 116 anni di storia la Popolare è cresciuta grazie ai volontari e prosegue in questa linea. Da sempre collaboriamo con l’Amministrazione comunale di Rho per tour della memoria, eventi e mostre di storia locale. La ricerca e le attività culturali in questo campo saranno il nostro tema primario per il futuro». 

L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Rho, Paolo Bianchi, così dichiara: «Qui si concretizza un sogno, grazie alla sponsorizzazione sociale di chi effettua gli inserimenti e crea lavoro attivando una funzione sociale importantissima per la comunità. È bello partire dalla bellezza della cultura e della storia, per dare la possibilità a documenti meravigliosi di rimanere in eterno. È bello che la digitalizzazione sia portata avanti da chi è più fragile ed è positiva la collaborazione tra realtà della provincia di Varese e quella milanese, in un progetto allargato. Sono felice di poter vedere da vicino cosa accadrà, ammirando gli scanner e i libri che vantano secoli di vita. Questo è un primo progetto, noi lavoriamo ad altri da attivare nella Città Metropolitana. Qui si concretizza un passaggio vincente che rafforza la comunità. Oggi abbiamo l’occasione di dire grazie a chi ci ha creduto: parte una nuova avventura, complicata ma molto bella. Grazie a chi sponsorizza e a chi accompagnerà le persone. So bene quanto sia complesso accompagnare chi è fragile, tutti quanti non tutti i giorni funzioniamo bene ed è delicato portare avanti un impegno. Ringrazio Solidarietà e Servizi, una realtà bella, strutturata, che conta su professionisti preparati.» 

IL LAVORO IN SOLIDARIETÀ E SERVIZI

In Solidarietà e Servizi sono arrivati 14 bancali: 600 volumi del fondo antico, 8.200 volumi del patrimonio pregresso e 1.000 fascicoli del fondo periodici locali per un totale di 42.700 scansioni da effettuare con le più moderne tecnologie.  

«Per seguire questa commessa – racconta Giorgia Bombelli, coordinatrice del Centro Documentale di Solidarietà e Servizi – abbiamo assunto quattro lavoratori appartenenti alle categorie protette che si occuperanno dell’intero processo, con la nostra supervisione. Utilizzeremo uno scanner planetario professionale Metis Systems.» Il progetto durerà due anni. «Siamo già a buon punto con il lavoro di indicizzazione – prosegue la coordinatrice – e abbiamo iniziato questo mese la digitalizzazione vera e propria. È un lavoro impegnativo, che richiede metodo e precisione, ma che ci sta regalando anche grandi soddisfazioni. Ci capita spesso di imbatterci in testi del 1.500 e ogni tanto ci capita di trovare qualche “chicca” come un’edizione antica di una Bibbia ebraica, i libretti d’opera di inizio ‘900, una raccolta di poesie in russo e italiano  del poeta Majakovskij, edita da una piccola casa editrice di Berlino negli anni della repubblica di Weimer, una raccolta di poesie di Ada Negri autografate dalla poetessa, alcuni libri illustrati di Emilio Salgari.»  

«Quando ci si mette insieme, non si aggiungono delle risorse, ma si moltiplicano» – commenta il presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Domenico Pietrantonio. «La collaborazione, meglio partnership, tra 3 aziende “for profit”, la Provincia tramite il Collocamento  Mirato Disabili, una cooperativa sociale come la Solidarietà e Servizi, che in questi giorni festeggia il 45° anniversario, permette di dare una risposta “sistemica” ad una pluralità di bisogni ed obiettivi: un lavoro vero per le persone disabili, un servizio in questo caso alla comunità di Rho, che potrà beneficiare della digitalizzazione di alcune opere, la responsabilità sociale delle imprese, le quali anche in questa occasione dimostrano che le aziende sono un “bene comune”. Mi auguro che questa partnership si possa ulteriormente replicare, come già avvenuto a Busto Arsizio, per l’attività di digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni.» 

IL PRECEDENTE

Non è infatti la prima volta che Solidarietà e Servizi si avventura in un progetto di questo tipo. Nello scorso anno, infatti, ha assunto una commessa per la digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni di Busto Arsizio, con la sponsorizzazione di due aziende del territorio,  Exergy International Srl e Fratelli Tognella Spa, impiegando 3 persone con disabilità. Sempre con il know how e l’attrezzatura professionale del proprio Centro Documentale.  

Ripartono le attività di AliBlu con tre grandi novità

 

La stanza sensoriale Snoezelen nel centro AliBLU di Marnate

Dopo un’estate ricca di incontri e attività, sono riprese a pieno regime le attività di AliBlu, il servizio educativo integrato per minori con diagnosi di autismo. E con l’autunno anche alcune grandi novità.

Più inclusivi alcuni luoghi aperti al pubblico

Innanzitutto,  un progetto per rendere più inclusivi alcuni luoghi aperti al pubblico. «In collaborazione con la piscina comunale di Gorla Minore – racconta Mariolina Caputo, coordinatrice di AliBLUabbiamo lavorato per rendere inclusivi gli spazi legati agli sport acquatici. A bordo vasca, negli spogliatoi, nello spazio docce abbiamo “tradotto” la segnaletica  secondo i criteri della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). Con questo piccolo accorgimento possiamo offrire una possibilità in più per far sentire a proprio agio persone con disturbi dello spettro autistico o con disturbi sensoriali importanti: ipoacusici, stranieri, dislessici. Lo stesso poi abbiamo fatto anche negli uffici dedicati al pubblico del Comune di Marnate.» 

La stanza sensoriale Snoezelen

Nel mese di settembre è stata inaugurata poi una stanza sensoriale Snoezelen nel centro AliBLU di Marnate. «Per i nostri bambini con autismo – continua la Caputo – un passo davvero importante. Lavoreremo sempre di più sulla stimolazione sensoriale e sul benessere a 360 gradi. Questa stanza per noi è uno strumento di lavoro a tutti gli effetti, ha una ricaduta terapeutica sul percorso individuale di ciascuno a livello cognitivo, motorio, relazionale ed emotivo.»

Il progetto “Siblings”

Partito anche il  progetto “Siblings”, «dedicato ai fratelli e alle sorelle dei bambini con disabilità – autismo in particolare – che frequentano i nostri centri. Stiamo lavorando con la fascia di età dei preadolescenti e degli adolescenti, con un percorso per esprimere i propri vissuti e rielaborare le sfide quotidiane, in un contesto di confronto tra ragazzi e ragazze con simili esperienze.»


Il progetto è sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con CESVI

Se vuoi scoprire il Programma Formula, visita forfunding.it

Un concerto per celebrare i 45 anni di Solidarietà e Servizi

La storica cooperativa sociale di Busto Arsizio ha voluto festeggiare insieme ai lavoratori, ai soci e agli amici con uno spettacolo al Teatro Fratello Sole. Sul palco i ragazzi dei Centri Socio Educativi 

I ragazzi del laboratorio musicale sul palco del Teatro Fratello Sole

Ieri sera, con un teatro gremito, si è svolto un concerto per festeggiare insieme a lavoratori, soci e amici i 45 anni di Solidarietà e Servizi, la cooperativa sociale di Busto Arsizio che si fregia del titolo di “prima cooperativa sociale in provincia di Varese”. Con i suoi 506 lavoratori, si prende cura di 5.014 persone con disabilità, all’interno dei vari servizi per l’autismo, per l’autonomia e con progetti di inserimento lavorativo.  Una lunga e bella storia fatta di lavoro, umanità, relazioni e professionalità. All’insegna di una gratitudine, sottolineata dai rappresentanti delle istituzioni.  «Devo ringraziarvi con il cuore per tutto quello che fate per la nostra città» – sottolinea Emanuele Antonelli, Sindaco di Busto Arsizio, dove ha sede principale Solidarietà e Servizi. Gratitudine ripresa anche da Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della Cooperativa. «Questo spettacolo che abbiamo condiviso con tutti voi – evidenzia, rivolto al pubblico – vuole essere il modo per festeggiare e ringraziare ognuno di voi per quella passione, quell’umanità e quella professionalità che mettete in atto ogni giorno nel prendervi cura di persone disabili e fragili in situazioni che sono spesso impegnative e complesse.»

Il concerto 

Per la prima volta sul palco di un teatro, i 18 ragazzi e ragazze dei Centri Socio Educativi “Bussola”, “Polaris” e del Servizio di Formazione all’Autonomia “La stella”, insieme con i propri educatori, sono stati in grado di coinvolgere e regalare emozioni. Durante lo scorso anno, in collaborazione con la scuola musicale Niccolò Paganini di Legnano, hanno partecipato ad un laboratorio musicale che li ha portati a mettere in scena uno spettacolo di parole e musica. Quello che hanno proposto ieri al Teatro Fratello Sole.  
Tra gli invitati anche uno special guest, Chicco Gussoni, uno dei chitarristi più richiesti nel panorama nazionale. Durante la serata ha regalato al pubblico un pezzo tratto dal suo ultimo album e ha accompagnato il coro sulle note di “Strada Facendo” di Baglioni. «Con Chicco ci siamo conosciuti qualche mese fa, tramite una nostra dipendente – continua Pietrantonio. Abbiamo apprezzato molto che abbia scelto di essere qui con noi questa sera per condividere un pezzo della nostra storia.» 

Il primo presidente

Presente anche il primo presidente Felice Colombo. «Sono partito con 10 amici nel lontano 1979 nell’incontro con famiglie con figli disabili, molto sole. Il nostro desiderio è stato fin da subito quello di fare compagnia e di esserci… Mi commuove vedere che questo nostro desiderio si è tradotto oggi nello slogan della cooperativa “Mai più soli… Insieme ci riusciamo”. Mi commuove ancora di più vedere cosa è diventata oggi quella piccola realtà che alcuni giovani ragazzi e ragazze avevano iniziato. Questo per me è vedere la Provvidenza all’opera.» 

La premiazione del «Creativity Contest» 

È stato proprio Felice Colombo a premiare il Creativity Contest, il concorso interno alla cooperativa per il disegno del nuovo logo, aperto a tutti i dipendenti. «La cosa interessante – sottolinea Domenico Pietrantonio – è stata la straordinaria partecipazione: 110 lavoratori si sono messi all’opera, producendo 61 loghi. Questo, a mio avviso, dice di un lavoro svolto con passione e di un senso di appartenenza alla Solidarietà e Servizi. E questo è l’aspetto più importante. che mi auguro possa crescere ogni giorno.»

Il premio di 500€ in buoni Amazon è andato alla dipendente Tatiana Ciola, assistente sociale.  

Prossimi appuntamenti

Prossimo appuntamento, 18 novembre alle ore 21 presso la Sala Pro Busto (via Cesare Battisti, 12 | Busto Arsizio) con lo spettacolo teatrale “Santa Impresa”, il secondo evento che la cooperativa ha pensato per festeggiare questi 45 anni insieme. Lo spettacolo sarà Il racconto della straordinaria impresa che realizzarono i Santi sociali piemontesi a Torino durante l’Ottocento. Metterà in scena le caratteristiche di un’opera di cura: professionalità e competenza insieme a un’umanità vera e profonda.