Il nuovo servizio della nostra cooperativa propone anche consulenza specialistica con un logopedista
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Quest’anno Solidarietà e Servizi ha deciso di destinare il 5×1000 al nuovo servizio “Il Cortile”. Un progetto che è stato sviluppato per rispondere a piccoli e grandi bisogni che questo periodo di emergenza ha acuito in maniera particolare. L’eccezionalità del momento ha infatti fatto emergere situazioni di fragilità particolari che coinvolgono le famiglie e i ragazzi. Tra i vari servizi che “Il Cortile” offre c’è la consulenza specialistica con un logopedista.
Di cosa si occupa la logopedia? La logopedia si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione delle disfunzioni del linguaggio e della comunicazione; interviene anche nei disturbi cognitivi che hanno a che fare con la comunicazione (difficoltà di apprendimento, di attenzione e di memoria).
Chi è il logopedista? È un terapista sanitario specializzato nella valutazione e nella riabilitazione di disturbi del linguaggio, dell’eloquio, della comunicazione, della voce e della deglutizione in età evolutiva, adulta e geriatrica (Decreto ministeriale del 14/09/1994, n.742).
Quando può essere utile il suo intervento? Quando notate un ritardo del vostro bambino nell’imparare a parlare o quando il suo modo di parlare risulta poco comprensibile perché non correttamente impostato o perché presenta difficoltà di pronuncia; l’intervento del logopedista può essere inoltre indicato quando vi accorgete che il bambino ha difficoltà ad apprendere, a memorizzare o a prestare attenzione.
Come avviene la terapia? Prima di iniziare la terapia vera e propria è necessaria una valutazione che permette al logopedista di individuare le difficoltà del bambino e stabilire un programma riabilitativo individualizzato. La prima cosa che viene proposta è un colloquio tra la logopedista e i genitori, per approfondire la storia familiare e quella del bambino; successivamente il bambino viene osservato dal logopedista in studio per conoscere le sue caratteristiche. Viene quindi stabilito il piano riabilitativo, che viene comunicato e concordato con la famiglia. Le sedute di terapia sono individuali o di piccolo gruppo e hanno una durata di 45 minuti. La durata del percorso è variabile e legata al tipo di problema presentato dal bambino.
Sostenere il progetto de “Il Cortile” è semplice e, come noto, non costa assolutamente nulla: all’interno della dichiarazione dei redditi basta indicare il codice fiscale di Solidarietà e Servizi 00782980122 nella casella per la destinazione del 5×1000.
Un gesto perché nessuno deve rimanere solo: #insiemeciriusciamo.
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/09/DEF5xmilleD.jpg6831024Dariohttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2023/10/logo-solidarieta-servizi-2023-300x195.pngDario2020-05-14 12:37:002020-09-23 12:37:43Il 5×1000 a Solidarietà e Servizi perché Il Cortile è …. logopedia
Nel solco di un’attività che non si è mai fermata e in attesa della nuova normativa, la riprogettazione e la riorganizzazione preparano alla fase 2 per CDD e CSE
Una riapertura coltivata da più di un mese e mezzo. Fin dal momento della sospensione delle attività, i Centri Diurni Disabili (CDD) e i Centri Socio Educativi (CSE) di Solidarietà e Servizi hanno lavorato per preparare il momento della ripartenza. Una nuova progettualità è stata messa in campo per non lasciare sole le persone delle quali la cooperativa si prende cura; una nuova progettualità è allo studio e in fase di elaborazione, per poter tornare ad accogliere tutti nel rispetto di quelle che saranno le, inevitabili, prescrizioni di sicurezza da adottare. Il tutto dialogando con i Comuni e con gli enti pubblici interessati e, soprattutto, con le famiglie, cercando di non perdere di vista tutti gli aspetti che rendono un servizio alla persona una risposta, e dove non è possibile, una condivisione del bisogno, che si traduce in un ascolto, in una relazione che si fa compagnia e sostegno in una situazione difficile per tutti e per alcuni drammatica.
«Il momento di indeterminatezza attuale non ci permette di avere molte sicurezze sulle quali poter fare leva», afferma Giacomo Borghi, responsabile Area autismo, diurni e residenziali per disabili di Solidarietà e Servizi. «Molte sono le domande alle quali non troviamo risposta nelle disposizioni nazionali e regionali. La ripartenza, sempre più necessaria quanto indispensabile per continuare a rispondere ai bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie, ci vede però in prima linea». In un ambito dove manca un quadro di operatività in sicurezza, Solidarietà e Servizi sa bene però quali sono i suoi punti di riferimento. «La nostra attenzione alla persona nelle settimane di quarantena ha trovato una nuova concretizzazione – prosegue Borghi -. Ciascun Centro si è organizzato per essere vicino agli ospiti e alle loro famiglie, per far sentire una presenza rassicurante, evitare isolamento, dare risposte modificando ma mai interrompendo il lavoro sugli obiettivi del Progetto individualizzato di ogni ospite. In tal senso sono state cinque le opzioni “operative” che hanno caratterizzato la relazione “a distanza”: 1) laboratori online; 2) attività educativa a distanza; 3) attività educativa a domicilio; 4) attività assistenziale a domicilio; 5) attività presso il centro (in certe condizioni)».
Ad una progettualità legata alla fase 1, si è progressivamente unita una progettualità per la fase 2: per quanto ad oggi siano ancora pochi i punti fermi, la ripartenza è necessaria. «In un certo modo “ce la stiamo immaginando”: partiamo dalle indicazioni sul distanziamento sociale, sull’adozione dei necessari dispositivi di protezione individuale e, cercando di applicarli all’interno dei nostri Centri, arriviamo a ridisegnare gli spazi, rivedere l’organizzazione e preparare una nuova programmazione. La fase 2 sarà graduale, ma questo non ci fermerà nel dare risposte a quanti in queste settimane di quarantena hanno avuto maggiori necessità».
Testimonianza del lavoro fatto e di quello in corso arriva dal Centro Diurno Disabili “Betulle” di Pavia. Alla “rivoluzione” imposta dal lockdown, l’equipe degli educatori ha risposto con una progressiva riprogettazione delle attività. «Abbiamo messo in atto un supporto alle famiglie e agli ospiti con telefonate periodiche, videochiamate e messaggistica istantanea per essere sempre presenti nonostante la distanza», ricorda la coordinatrice del CDD “Betulle” Elisabetta Scabrosetti. «Attività laboratoriali e didattiche sono state messe in atto per non perdere il filo con le azioni precedentemente avviate, ma soprattutto per aiutare i disabili a scandire il tempo e a mantenere le autonomie acquisite». Non sono mancate le visite, «ovviamente mantenendo la distanza richiesta e con l’uso di guanti e mascherine, per la consegna di materiali informativi e didattici. Ma anche per dare un segnale il più possibile concreto di una vicinanza, supporto e aiuto che nemmeno la distanza è riuscita scalfire», prosegue la coordinatrice. Nel frattempo sono state poste le basi per la fase 2. «Siamo partiti da una riprogrammazione degli ambienti con la creazione di una zona filtro, una nuova nominazione degli spazi interni, la programmazione degli interventi di igienizzazione ordinaria e straordinaria, con un ricalcolo della fruizione degli spazi», spiega Scabrosetti. «Partendo da quanto a disposizione abbiamo proceduto con una valutazione degli spazi interni del CDD secondo le regole del distanziamento sociale, cercando di quantificare anche il numero massimo di persone da poter ospitare contemporaneamente». In tutto questo, sono stati fatti studi sul fabbisogno dei dispositivi di protezione individuale e sull’erogazione del servizio. «Ci siamo rivolti anche alle famiglie per comprendere il loro stato emotivo: l’emergenza sanitaria ha di fatto portato al cambiamento di percezione di alcuni elementi. Si può trovare paura, preoccupazione, dubbi: fattori che spesso emergono quanto prevale un senso di solitudine. Ma insieme li vogliamo superare».
Il percorso per un pieno regime è ancora lungo, ma i CDD di Solidarietà e Servizi sono pronti a ripartire. Pronti perché non hanno mai smesso di sostenere la relazione, di essere vicini agli ospiti e alle loro famiglie, ma soprattutto di rispondere a dei bisogni. #insiemeciriusciamo.
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/09/CDD1.jpg7641146Dariohttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2023/10/logo-solidarieta-servizi-2023-300x195.pngDario2020-05-07 13:53:002020-09-23 13:53:57Vicinanza, relazione, risposte: i Centri Diurni Disabili (CDD) e i Centri Socio Educativi (CSE) di Solidarietà e Servizi pronti alla ripartenza
La cooperativa apre la campagna 2020 del 5×1000 lanciando un nuovo servizio che risponde ai nuovi bisogni che stanno emergendo in questa emergenza sanitaria
Una buona azione ha sempre uno scopo concreto. E questa volta, il fine è il sostegno ai ragazzi e alle loro famiglie. Solidarietà e Servizi apre la campagna del 5×1000 indicando la finalità: il progetto “Il Cortile” che prenderà avvio intorno a metà maggio. «Con una semplice firma si potrà sostenere uno dei punti cardini dell’attività della nostra cooperativa – annuncia il Presidente del Consiglio di gestione Domenico Pietrantonio -. Abbiamo scelto la famiglia perché è in questo momento uno dei soggetti maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria e sociale. Con le scuole chiuse e i ragazzi costretti a rimanere a casa, le necessità sono cambiate: accanto alla didattica, si è posto un bisogno forte dal punto di vista educativo; bisogno che si è inevitabilmente acuito nelle situazioni più complesse e già a rischio prima del diffondersi della pandemia. Lo strumento del 5×1000 permette di devolvere gratuitamente una quota percentuale dell’IRPEF: Solidarietà e Servizi lo impiegherà per sostenere le famiglie che sono il nucleo portante della nostra società e aiutare i ragazzi nel loro cammino di crescita. Partiamo dal cuore per guardare insieme al futuro».
Con il progetto “Il Cortile”, Solidarietà e Servizi dà il via ad un servizio tutto nuovo. «È uno spazio di supporto e sollievo per le famiglie ma anche per i ragazzi, a fronte di settimane di quarantena che non solamente hanno accentuato alcune problematiche, ma ne hanno evidenziate di nuove», premette Laura Puricelli, responsabile dell’area “Servizi sociali e presa in carico” di Solidarietà e Servizi. Il nome richiama quello spazio, ultimamente andato un po’ fuori moda, di relazione e di auto-aiuto per le famiglie e per i ragazzi stessi. Due le aree di intervento: «La prima relazionale ed educativa (attraverso l’intervento di educatori professionali) per costruire relazioni e dare supporto anche alla didattica», spiega Puricelli. «La seconda invece di sostegno a specifiche fragilità attraverso interventi specialistici (logopedia, psicomotricità, consulenza pedagogica e sociale). A fonte di servizi sanitari territoriali – ad esempio i servizi di Neuropsichiatria Infantile- che richiedono lunghi tempi di attesa o che sono maggiormente orientati alla presa in carico di situazioni gravi, vogliamo dare risposta a quelle problematiche che riguardano i minori con ritardi nello sviluppo motorio e/o del linguaggio oppure che evidenziano difficoltà di apprendimento». Quindi, un servizio che offre interventi specialistici anche in ottica preventiva e di presa in carico precoce di fragilità lievi.
«La quarantena porta con sé una serie di problematiche, spesso accentuate nelle situazioni più fragili, ma evidenti in tutte le nostre famiglie», prosegue Mariolina Caputo, psicopedagogista di Solidarietà e Servizi. «Sta emergendo un disagio esteso sia sul fronte della didattica (pensiamo ad esempio ai bambini con difficoltà di apprendimento per i quali l’attività proposta a distanza, benché importante, può essere insufficiente, con il conseguente rischio di acuire il gap rispetto ai compagni), ma anche in termini strettamente educativi». A fronte di una necessità di riqualificare la relazione educativa, il progetto si articola in cinque punti fondamentali: «Il piano della conciliazione; quello della riscoperta del territorio; un lavoro sulle life skill, in rifermento alle esperienze vissute di lontananza dai familiari, ma talvolta anche di lutto per il decesso di una persona cara; la riappropriazione degli spazi ed il supporto alla didattica. Il tutto, in modo estremamente flessibile e nel puntuale rispetto delle indicazioni normative».
Il 5×1000 di Solidarietà e Servizi è finalizzato quindi a porre le basi per una ripartenza educativa, riprendendo le fila dei nuovi bisogni che l’emergenza ha evidenziato. Sostenere il progetto della cooperativa è semplice e, come noto, non costa assolutamente nulla: all’interno della dichiarazione dei redditi basta indicare il codice fiscale di Solidarietà e Servizi 00782980122 nella casella per la destinazione del 5×1000.
Un piccolo gesto perché nessuno deve rimanere solo: #insiemeciriusciamo.
https://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2020/09/DEF5xmilleD.jpg6831024Dariohttps://www.solidarietaeservizi.it/wp-content/uploads/2023/10/logo-solidarieta-servizi-2023-300x195.pngDario2020-04-30 13:55:002020-09-23 14:10:53Il 5×1000 di Solidarietà e Servizi a sostegno del progetto Il Cortile per le famiglie e i ragazzi