Un progetto di Solidarietà e Servizi tra gli Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo

Presentati ufficialmente presso il Centro Congressi Villa Cagnola (Gazzada) i progetti Emblematici Maggiori per la provincia di Varese finanziati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Tra questi anche (T)essere futuro, firmato Solidarietà e Servizi

Gli Emblematici Maggiori finanziati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia

8 milioni di euro, per 5 grandi progetti che hanno coinvolto più di 20 enti in provincia di Varese sulle 4 aree tematiche care a Fondazione Cariplo: arte e cultura, ricerca scientifica, servizi alla persona e ambiente. Questi i numeri con cui, lo scorso 10 febbraio, presso il Centro Congressi “Villa Cagnola” sono stati presentati ufficialmente i progetti Emblematici Maggiori per la provincia di Varese, finanziati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia.  

«Cultura, sostenibilità ambientale, attenzione agli ultimi e fragili. Si possono riassumere cosi le scelte fatte dal territorio di Varese per i progetti che oggi presentiamo – ha commentato Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo – c’è molta varietà in queste iniziative, ma un filo conduttore che li unisce: l’impegno e l’attenzione nei confronti degli altri e del nostro patrimonio naturale e culturale». 

L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto. «Puntiamo sempre più a progetti robusti che fanno massa critica ha evidenziato Federico Visconti, presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto – e credo che ridimensioneremo quelli che erano stati per tanti anni progetti più di elargizione a pioggia. Non perché non siano dei buoni progetti ma perché i tempi sono cambiati. Quindi ben venga che ci siano anche degli emblematici che danno appunto sostanza a questa idea della massa critica». 

Parole chiave coesione sociale, sinergia per lavorare insieme alla società di domani, lasciando spazio a chi opera sul territorio. Una grande scommessa, raccolta dalla cooperativa Solidarietà e Servizi, uno tra gli enti vincitori del finanziamento con (T)essere futuro, un progetto che guarda al futuro.  

UN PROGETTO ARTICOLATO. LA CASA PER IL DOPO DI NOI… 

Un progetto molto articolato, che vede la partnership di pubblico e privato, con il coinvolgimento diretto del Comune di Caronno Pertusella, oltre a quello di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. Di cosa si tratta? Innanzitutto, della costruzione di una nuova residenza per il “dopo di noi” sul territorio di Caronno, sulla stessa area dove già oggi Solidarietà e Servizi è presente con il Centro Diurni Disabili “Il girasole” che ospita 22 persone con disabilità e il Centro Sperimentale “Fabio Viganò” dedicato a minori con disturbi del neurosviluppo.  

«Solidarietà e Servizi è presente a Caronno Pertusella da oltre 30 anni» – sottolinea Giacomo Borghi, responsabile Area Residenziali e Domotica di Solidarietà e Servizi. «Una presenza che ha saputo mettersi in dialogo con le istituzioni, con il mondo della scuola, con i servizi dell’ASST, ma anche con l’associazionismo e il mondo del sociale. Questo ulteriore Servizio, questo grande progetto, è davvero espressione della città e del distretto, quello di Saronno, del quale Caronno Pertusella fa parte..» 

Sarà una casa, «ci piace chiamarla così – continua Borghi – perché in essa desideriamo ricreare un ambiente familiare, un luogo in cui le persone possano star bene, far esperienza di socialità, di integrazione e reale autonomia.» La residenza sarà divisa in due unità abitative di 5 persone ciascuna e sarà dotata di spazi comuni, sia all’interno sia all’esterno. «Il progetto definitivo prevede camere singole perché ciascuno abbia i propri spazi di privacy, ma anche locali comuni di convivialità. Negli spazi esterni realizzeremo un giardino composto da differenti zone che rivestano due funzioni: essere occasione di relax e svago, ma anche opportunità per stimolare i sensi, combinando tra loro materiali, profumi, superfici.» 

… DOTATA DELLE PIÙ MODERNE TECNOLOGIE 

Sarà un edificio NZEB, acronimo di Nearly Zero Energy Building, progettato e realizzato in un’ottica di elevatissimo risparmio energetico grazie all’utilizzo del sistema X-Lam, una tecnica costruttiva basata sull’uso di pannelli lamellari di legno massiccio. I pannelli X-Lam, grazie alle qualità naturali isolanti e alla bassa conduttività termica del legno, contribuiscono attivamente nella coibentazione dell’involucro edilizio che necessita di pochissima energia in fase di riscaldamento e raffrescamento. Una casa accessibile, ma anche sostenibile per l’ambiente.  
«Come negli ultimi progetti abitativi di Solidarietà e Servizi – evidenzia Borghi –   anche in questo caso, si tratterà di una casa con una dotazione tecnologica e domotica «tailor-made», co-progettata in sinergia con la Facoltà di Ingegneria Gestionale dell’Università LIUC di Castellanza (VA). Nelle nostre case sperimentiamo sempre più l’importanza del ricorso alla tecnologia come strumento per sviluppare l’autonomia. Solo per fare un esempio, le persone con disabilità non dovranno più avere con sé le chiavi di casa perché potranno accedere con l’impronta digitale.»   

LA DIFFUSIONE DI UN MODELLO INNOVATIVO DI PRESA IN CARICO 

Ma il progetto (T)essere futuro di Solidarietà e Servizi non è solo la progettazione, costruzione e la gestione di una nuova residenza per il dopo di noi. Mira anche a diffondere sul territorio della Provincia di Varese e, in particolare, su quello dei comuni del piano di zona, un modello innovativo di accoglienza e presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia. Il centro di questo modello è la definizione, per ciascuna persona, di un Progetto di Vita, individuale e personalizzato.

«Il progetto di vitaconclude Borghi – è tagliato su misura e offre supporto e orientamento in ogni ciclo di vita delle persone con disabilità, coinvolgendo tutti gli ambiti in cui la persona è inserita. In questo contesto diventa fondamentale la costruzione e il mantenimento di reti con gli stakeholder, a partire dalla famiglia, alla scuola, al lavoro, alle reti amicali e ai contesti del tempo libero, fino ai servizi specialistici. Con questa seconda azione del progetto, nel prossimo triennio, miriamo a intercettare 300 nuove persone per la presa in carico.»   

Allora non resta che aspettare la posa della prima pietra, prevista per il prossimo mese.  

«Dignità, lavoro e ricerca dell’autonomia»

Michele Mancino, vicedirettore di VareseNews, ospite per un giorno del “capannone” di viale Toscana, racconta il mondo di Solidarietà e Servizi, fatto di cura e lavoro.

Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, negli uffici del Business Process Outsourcing

Articolo di Michele MancinoFonte VareseNews

Se andate a visitare la cooperativa sociale Solidarietà e Servizi, nella sede di viale Toscana a Busto Arsizio, salite al primo piano (è un consiglio). Appena entrati nella Bpo, acronimo che sta per business process outsourcing, un’unità di lavoro tecnologica, su una parete troverete disegnato un albero che su rami, tronco e radici riporta le parole che gli ospiti hanno scelto per definire l’impatto del lavoro nella loro vita. Dignità, bellezza, fiducia, orizzonte, solo per citarne alcune. Parole, che prima di diventare linfa di quell’albero ideale, sono passate dal cuore dei lavoratori della cooperativa: ragazzi e ragazze, uomini e donne, diversamente abili e “normali”. Sulle fronde di quell’albero c’è un vocabolario vivo e pieno di senso, generato da uno dei tanti frammenti sparsi nella galassia del cosiddetto “terzo settore”, definizione che per qualche economista di rango nell’era della sostenibilità integrale, non ha più ragione di essere.

CURA E LAVORO

Quando si entra nella struttura di viale Toscana si rimane colpiti da due cose: da una parte c’è il lavoro che nella cooperativa ha una dimensione importante, dall’altra c’è l’aspetto della cura. La cooperativa ha in carico sia bambini che adulti, con le più svariate forme di disabilità e con diversi livelli di autonomia. Per ognuno di loro c’è un progetto di vita e di cura personalizzato. «Tenere insieme queste due dimensioni implica uno sforzo enorme che è importante fare sia per le persone che ci sono affidate che per le loro famiglie» sottolinea Domenico Pietrantonio presidente di Solidarietà e Servizi.
Nella cooperativa lavorano 76 persone diversamente abili assunte, alcune con problemi psichici altre con problemi fisici. «Il lavoro è l’aspetto in cui si manifesta di più la dignità della persona – spiega il presidente del consiglio di gestione- non perché negli altri servizi non possa emergere, ma nel lavoro è più evidente».
Mentre sono 43 i responsabili delle varie attività. Tutti hanno i loro obiettivi e su quello vengono valutati. Ma in ogni processo decisionale è importante che ci sia un confronto perché il rischio di essere autoreferenziali è molto alto. Questo rischio in Solidarietà e Servizi è mitigato dal modello di governance che prevede la presenza di un consiglio di sorveglianza composto da professionisti che lavorano pro bono. «La presenza di questo organismo obbliga a motivare ogni scelta: perché si decide di fare un investimento, qual è lo scopo e quali sono le ricadute previste. È fondamentale avere quello sguardo tecnico esterno perché noi siamo un’impresa, un’impresa sociale» sottolinea Pietrantonio.
In Solidarietà e Servizi ci sono i servizi diurni per le persone con disabilità che non lavorano ma svolgono attività finalizzate all’autonomia e c’è l’aspetto lavorativo vero e proprio, risultato di partnership consolidate con importanti aziende del territorio e regolate da convenzioni quadro per il conferimento di commesse di lavoro alle cooperative sociali e imprese sociali, come previsto dall’articolo 14 del decreto legislativo 10 settembre 2003 numero 276.

Il reparto Bpo della coop. sociale Solidarietà e Servizi

OUTSOURCING PER LE IMPRESE

Le unità lavorative della cooperativa sono un mix ben equilibrato tra produzione di servizi ad alto contenuto tecnologico e lavorazioni classiche, come l’assemblaggio. Nel reparto Bpo si fanno attività di customer care, call center, back office supporto all’e-commerce e data entry per colossi come Eolo, Novartis Farma, Sandoz, Banco Bpm. Lavori che richiedono competenze tecnologiche di un certo livello. Quando si entra in questa unità, è molto difficile distinguere, a un primo sguardo, chi è diversamente abile da chi non lo è.
Nel reparto Rigenesi, con un modello di economia circolare, si offre alle aziende la possibilità di rigenerare apparati tlc di valore rendendoli come nuovi e riutilizzabili nelle installazioni presso nuovi clienti. Anche questa è una lavorazione ad alto contenuto tecnologico che permette di recuperare apparati ancora funzionanti riducendo l’impatto ambientale.
Particolarmente affascinante il reparto che gestisce la digitalizzazione e la conservazione dei documenti cartacei, dove si utilizzano soluzioni innovative per migliorare la qualità del dato e ridurre i costi per le imprese: la firma grafometrica, la cattura semiautomatica dei dati, il riconoscimento testuale multilingue. Non parliamo solo di “scartoffie burocratiche” e archivi, provenienti da aziende e amministrazioni, da trasformare in file digitali, ma anche di catalogazione e digitalizzazione di testi letterari e documenti antichi, con l’utilizzo di potenti scanner di ultima generazione, su commesse di fondi e biblioteche.
Non manca la parte di assemblaggio e confezionamento di prodotti cosmetici, idraulici, minuteria metallica ed elettrica sempre in un’ottica di partnership con grandi player dei vari settori.
Infine, c’è anche una parte di produzione industriale realizzata in collaborazione con la “Vito Rimoldi”, storica azienda metalmeccanica del territorio, che produce e distribuisce guarnizioni e articoli tecnici per uso industriale. Una parte della produzione, circa 400 milioni di guarnizioni l’anno, è stata affidata a Solidarietà e Servizi che utilizza processi di lavorazione e controllo qualità altamente automatizzati. Una particolarità interessante: per eseguire una sagomatura perfetta delle guarnizioni si usa un sistema a getto d’acqua.

L’AUTONOMIA  “DURANTE E DOPO DI NOI”

La ricerca dell’autonomia, per le persone affidate a Solidarietà e Servizi, è un capitolo importante. Per accompagnare l’uscita dal nucleo famigliare, occorre predisporre un percorso e avere strutture adeguate. Ad oggi i servizi residenziali della cooperativa sociale di Busto Arsizio sono nove: due comunità, cinque appartamenti e due housing che complessivamente ospitano 56 persone. Inoltre a Caronno Pertusella è in fase di realizzazione un ulteriore progetto di housing con due appartamenti per dieci persone.
«La libertà di una persona presuppone l’autonomia – conclude Pietrantonio – e arrivare all’autonomia richiede un percorso che può durare giorni e a volte un’intera vita. Ma è più costruttivo rispetto alla pretesa, seppur giustissima e motivata, di aiutare. Una persona prima di essere aiutata va rispettata».

Ciao Paolo, amico e maestro!

Paolo Fumagalli è stato Presidente del Consiglio di Sorveglianza dal 2014 e membro del Consiglio di Amministrazione dal 1989 al 1996 della Solidarietà e Servizi Cooperativa Sociale, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione della Solidarietà e Servizi Fondazione dal 2020.

Con passione, intelligenza e lungimiranza, Paolo ha contribuito in maniera decisiva alla crescita della Solidarietà e Servizi come impresa sociale, da un lato favorendo l’adozione di un modello organizzativo che distingue la responsabilità gestionale da quella del controllo e della vigilanza, dall’altro sostenendo scelte strategiche, come la dismissione delle attività relative al sostegno dei minori disabili in ambito scolastico, che hanno permesso alla cooperativa di sviluppare progetti e servizi nuovi e innovativi, in particolare nel campo del Dopo di Noi, dell’Autismo e dell’Inserimento Lavorativo delle persone disabili.

Ma un altro aspetto è segnatamente distintivo del lavoro svolto da Paolo, oltre a quello del supporto nella relazione, che amava definire vera e propria partnership, con gli istituti di credito: è stato sempre disponibile e ha sempre scommesso sulle persone, valorizzandole e dando tempo, accompagnandole per la loro crescita. Questo ha permesso, a professionalità prevalentemente provenienti dall’ambito educativo e sociale, di acquisire una dimensione di responsabilità economica e gestionale, grazie alla quale oggi la cooperativa può realizzare servizi e progetti tanto complessi quanto sostenibili.

Nell’ultima riunione del Consiglio di Sorveglianza, svoltasi il 18 dicembre scorso e alla quale aveva invitato anche il Consiglio di Gestione, Paolo era molto contento non solo per i progetti futuri, qualcuno dei quali di particolare rilevanza per la Solidarietà e Servizi, ma anche per la decisione dei Consigli – in occasione del 45° della cooperativa – di riconoscere un contributo economico straordinario ai lavoratori e ai soci, prevedendo inoltre per il 2025 un bonus per le famiglie dei dipendenti che saranno allietate dalla nascita ovvero dall’accoglienza in adozione o in affido di un figlio. Le persone erano una sua costante preoccupazione, e la finalità sociale trovava nell’approccio imprenditoriale e manageriale, sul quale insisteva, un’adeguata modalità per essere perseguita.

Ma tutto questo, in fondo, non esaurisce quello che Paolo è stato ed ha rappresentato per chi lo ha conosciuto e per la Solidarietà e Servizi: un carissimo amico e maestro, il quale con la sua attenzione a quello che accadeva, con il suo temperamento deciso e mai arrendevole, se non quando emergevano tutti i possibili aspetti delle cose, anche di quelle più scomode, con la sua disponibilità ad ascoltare e a mettersi in relazione con tutti e far emergere il positivo, ha favorito un approccio al lavoro tanto umano quanto professionale.

Negli ultimi tempi della sua malattia si appellava spesso a quel pensiero di Cesare Balbo che gli era tanto caro, affisso ad una parete del suo ufficio di Busto Arsizio: “solo i codardi chiedono al mattino della battaglia il calcolo delle probabilità; i forti e i costanti non sogliono chiedere quanto fortemente né quanto a lungo, ma come e dove abbiano da combattere. Non hanno bisogno se non di sapere per quale via e per quale scopo, e sperano dopo, e si adoperano, e combattono, e soffrono così, fino alla fine della giornata, lasciando a Dio gli adempimenti.”

Paolo ha continuato fino all’ultimo ad adoperarsi, a combattere, a soffrire e ad offrire se stesso, cercando e amando lo scopo della vita e del lavoro, lasciando a Dio, lietamente e in pace, gli adempimenti.

Di tutto questo gli siamo grati, e siamo certi che altri frutti ci saranno a partire da quello che con lui abbiamo vissuto e costruito negli anni.

Solidarietà e Servizi Cooperativa Sociale
Solidarietà e Servizi Fondazione

Il funerale sarà martedì 21 gennaio alle 14:30 con rosario alle 14:00 presso la chiesa di san Gaudenzio a Fagnano Olona. Sarà possibile collegarsi anche in diretta zoom a questo link. (Id Riunione 851 2119 3648 Codice Accesso 530400) 
Per seguire la celebrazione con Letture e Canti CLICCA QUI 

Piccoli scrittori all’opera con la Comunicazione Aumentativa

 Nell’ambito dell’iniziativa Meet and Code, il centro AliBLU di Solidarietà e Servizi e la Scuola Primaria Chicca Gallazzi insieme per un laboratorio di scrittura creativa digitale e inclusivo

I bambini della Scuola Primaria Chicca Gallazzi durante il progetto “Inventiamo storie digitali con la CAA”

Proprio nelle settimane che l’Unione Europea dedica al coding (EU Code Week dal 14 al 27 ottobre), Solidarietà e Servizi ha partecipato all’iniziativa europea “Meet and Code”, promossa da Techsoup Europe e Haus des Stiftens,  con il sostegno di Amazon Future Engineer.

Il programma “Meet and Code”

Meet and Code è un’iniziativa della società civile sull’educazione digitale in Europa. Migliorando le competenze digitali dei giovani – con particolare attenzione a coloro che sono svantaggiati e sottorappresentati – Meet and Code mira a colmare il divario digitale in tutta Europa, rendendo la programmazione e l’apprendimento delle competenze digitali accessibili e inclusivi per tutti. 

Il laboratorio di scrittura creativa, digitale e inclusivo

Nel caso specifico, la cooperativa ha coinvolto gli alunni di due classi quarte della Scuola Primaria Chicca Gallazzi di Busto Arsizio in un progetto davvero inclusivo.  La proposta? “Inventiamo storie digitali con la CAA”: un laboratorio di scrittura creativa, i cui prodotti narrativi sono stati tradotti – attraverso la piattaforma interattiva open source ARASAAC – in Comunicazione Aumentativa Alternativa, un linguaggio iconico, solitamente usato in campo terapeutico per semplificare la comunicazione di bambini con ritardi nello sviluppo del linguaggio, deficit cognitivi o disturbi dello spettro autistico. Ma che tutti possono comprendere.

Il laboratorio è stato condotto dalle educatrici di AliBLU, un servizio educativo integrato per minori con diagnosi di autismo, che rientra nella proposta della cooperativa sociale Solidarietà e Servizi, con la collaborazione delle docenti della scuola primaria.

Grande soddisfazione da parte di tutti

«Ci è piaciuto molto proporre un progetto innovativo come questo – testimonia Mariolina Caputo, responsabile di AliBLU – in grado di suscitare molta curiosità nei bambini, sia rispetto ai temi del digitale, sia rispetto alle tematiche dell’inclusione.»

«I bambini sono stati meravigliosi» – raccontano Martina Bonoldi e Camilla Marcolli, le educatrici che si sono coinvolte nel progetto. «Sono stati estremamente collaborativi e curiosi, affascinati dall’uso del mouse e della tastiera. Ci siamo presentate come “educatrici di AliBLU”, raccontando il nostro lavoro a contatto con soggetti autistici e spiegando la parola autismo con termini che potessero essere comprensibili per loro. Ciò ha permesso di rendere il progetto un’occasione, non solo per avvicinare ed appassionare i piccoli studenti al mondo delle tecnologie, ma anche per sensibilizzarli rispetto ad alcune tematiche molto attuali nel mondo in cui viviamo, come l’autismo, la disabilità e l’importanza dell’inclusione.»

«Le insegnanti – continuano – hanno condiviso con noi quello che il primo incontro ha suscitato nei loro studenti: una volta rientrati in classe i bambini hanno posto molte domande ed espresso il desiderio di fare attività con il computer più frequentemente.» Pensiero che ritroviamo proprio nelle parole di un piccolo allievo di una delle due classi: «Mi dispiace che sia durato così poco. Mi è piaciuto molto usare il computer, inventare storie e poi metterle sul computer con le immagini, per farle capire a tutti. Quando siamo tornati in classe abbiamo fatto molte domande sull’autismo alla maestra e lei ha invitato un maestro esperto che ci ha spiegato molte cose.» 

Un progetto che sviluppa competenze sociali e civiche in materia di cittadinanza…

«Abbiamo aderito al progetto Meet and Code incuriositi dall’essere introdotti a modalità di comunicazione differenti da quelle verbali – dichiara Paola Luoni, la coordinatrice didattica della Scuola Primaria Chicca Gallazzi.  Viviamo in un contesto sempre più multiculturale, abbiamo dei bambini stranieri anche nelle nostre classi e il trovare strade comunicative in grado di raggiungerli è la nostra ricerca quotidiana.

La comunicazione “per immagini” è il passaggio più naturale che si intraprende quando la parola o il gesto non bastano. Crediamo che i nostri bambini possano diventare più consapevoli della possibilità di includere compagni che, per esigenze di vario genere, hanno bisogno di un linguaggio silenzioso, ma efficace.

L’essere introdotti alla Comunicazione Aumentativa Alternativa, quindi, risulta essere un’opportunità che può essere ascrivibile a un bisogno educativo speciale non confinabile unicamente a una disabilità.»

…Competenze digitali e di produzione letteraria

Un progetto molto positivo, dunque, in grado di riunire in un’unica soluzione un alto valore educativo, lo sviluppo di competenze digitali – per incrementare la familiarità con l’uso del computer –  e l’esercizio di produzione letteraria: «si chiede ai bambini di immaginare un racconto, dare una forma strutturata al pensiero iniziale, comporre un testo da poter tradurre in immagini pensando a un destinatario che ha difficoltà a comunicare.»

Il futuro

Sono nati tantissimi racconti: nelle prossime settimane con tutte le storie raccolte verrà creata una biblioteca condivisa e inclusiva, fruibile da tutti, che sarà patrimonio di AliBLU e della Scuola Chicca Gallazzi.

«Il desiderio – poi dichiara la Coordinatrice Didattica della Chicca Gallazzi –  è di poter continuare l’esperienza che ha visto i nostri bambini entusiasti, proponendo ai negozi, che si trovano nei dintorni della nostra scuola, di poter tradurre i loro listini con l’indicazione dei prodotti in CAA. Pensiamo possa essere un servizio per tutti.»

Digitalizzazione Biblioteca Popolare di Rho: un progetto veramente sociale 

Coinvolte tre aziende del territorio nell’ambito del “Progetto Sociale al quadrato”, che ha permesso l’assunzione di quattro lavoratori disabili da parte della cooperativa sociale “Solidarietà e Servizi”

Il lavoro di digitalizzazione della Biblioteca Popolare di Rho ad opera di Solidarietà e Servizi

Presentato questa mattina durante una conferenza stampa il nuovo progetto a firma Solidarietà e Servizi. Si tratta dell’inventariazione e della digitalizzazione del patrimonio librario della Biblioteca Popolare di Rho.  Un progetto importante che vede collaborare diversi attori nell’ambito del Progetto sociale al quadrato.  

PROGETTO SOCIALE AL QUADRATO

L’articolo 14 della legge 68/99 (legge Biagi) consente alle aziende di ottemperare agli obblighi di assunzione di persone con disabilità, affidando una commessa di lavoro e stipulando una convenzione con una cooperativa sociale di inserimento lavorativo. «Il Progetto Sociale al Quadrato vuole andare oltre – spiega Raffaella Cirillo, responsabile Collocamento Mirato Disabili della Provincia di Varese. Si tratta di un modello innovativo di convenzione art. 14, nato da una sperimentazione, a partire dal 2019, in cui l’oggetto della commessa non ha a che fare con l’attività svolta dall’azienda, ma è un servizio a valenza sociale e territoriale, rilevante per tutta la comunità.» 

LE AZIENDE COINVOLTE

Nel caso specifico, le aziende coinvolte sono tre –  Làmikos srl di Biandronno, Tenova di Castellanza e Tessuti Cuccirelli & C. di Busto Arsizio. Hanno sponsorizzato il progetto, incaricando Solidarietà e Servizi della realizzazione, favorendo così l’assunzione di quattro lavoratori con disabilità, coordinati da due archiviste responsabili del reparto Gestione Documentale. 

«Siamo stati felici di valorizzare l’opportunità offerta dalla legge 68/99 per sostenere un progetto di corporate social responsibility di così alta caratura» – sottolinea Maura Bossi, HR Business Partner di Tenova, società del Gruppo Techint, che si caratterizza a livello globale per le sue soluzioni tecnologiche  nel settore dei metalli e dell’industria mineraria. «Un progetto, questo, – continua la Bossi – che punta sull’inclusione attraverso il lavoro e la valorizzazione dei beni della collettività grazie alla “messa in sicurezza” del patrimonio della biblioteca. La nostra volontà è stata quella di coniugare un beneficio per l’azienda con un servizio per la comunità a più livelli coinvolgendo player importanti del territorio.  Riteniamo che non ci sia business senza etica e creazione di valore condiviso. Il valore prodotto dall’azienda non può rimanere solo agli azionisti, deve permeare chiunque contribuisca a produrlo: dipendenti, clienti insieme a tutta la società e al territorio.» 

Attenzione condivisa anche dalla Làmikos, azienda leader per la fornitura di componenti di forni e micronde. «Per noi – evidenzia Cristina Romano, dottore commercialista e CFO della società – la responsabilità sociale è sempre stato un tema centrale; lo testimoniano in primis gli sforzi per mantenere la produzione in Italia e nel Varesotto. Siamo attenti al nostro dovere sociale anche circa la compensazione dell’impatto che le nostre lavorazioni hanno inevitabilmente sull’ambiente. Il finanziamento del progetto di digitalizzazione e metadatazione del patrimonio della Biblioteca Popolare di Rho unisce la possibilità di ottemperare alla L. 68/99 con la contribuzione allo sviluppo culturale della nostra regione e all’inclusione lavorativa di persone svantaggiate.» 

Un vero e proprio progetto win win, dunque, dove «è tangibile il ritorno per tutti – evidenzia Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della Solidarietà e Servizi – la biblioteca, le aziende, i lavoratori con disabilità e i cittadini.»  

Franco Maruccio, per Confindustria Varese, sottolinea: «Le imprese guardano ai risultati, ma l’attenzione ai territori è fondamentale. Alcune imprese si sono dette disponibili, confidiamo nell’effetto emulazione e siamo disponibili a supportare chi imboccherà questa strada». 

IL BISOGNO

La storica Biblioteca Popolare di Rho APS è sul territorio dal 1908. In posizione centralissima e vicina a diversi istituti scolastici, è sempre stata luogo di incontro e punto di riferimento per la diffusione della cultura anche tra le giovani generazioni. In questo momento, la sede storica che la ospita è oggetto di ristrutturazione all’interno del progetto che sta coinvolgendo l’intero centro della città. La biblioteca si sta dunque organizzando per trasferirsi in una sede temporanea, in attesa della realizzazione del nuovo centro civico, dietro all’attuale municipio. 

 
«Stiamo attraversando una delicata fase di transizione – testimonia Maria Grazia Landoni, referente del Centro di Documentazione Locale della Biblioteca. Da un lato avevamo necessità di trovare un luogo dove “stoccare” momentaneamente parte del nostro patrimonio, dall’altro abbiamo colto questa occasione per ripensare a una fruizione diversa dei nostri testi, tramite un’operazione di digitalizzazione professionale delle nostre opere.  L’incontro con Solidarietà e Servizi è stato provvidenziale: abbiamo trasferito presso la loro sede parte del nostro patrimonio librario e affidato loro la commessa per la digitalizzazione di molte delle nostre opere.» Un patrimonio costituito non solo da libri storici, ma anche quotidiani, periodici, lucidi, mappali: tutti documenti che sono fuori formato e che possono essere digitalizzati solamente con attrezzature professionali. «A fine progetto – continua la Landoni – saremo in grado di rendere i testi fruibili a un pubblico sempre più vasto. Potremo organizzare laboratori di storia locale, tour della memoria, percorsi di visite storico artistiche sul territorio, mostre temporanee e molto altro.»  

«Per noi contano molto le relazioni umane – sottolinea il presidente della Biblioteca Alberto Pessina – In 116 anni di storia la Popolare è cresciuta grazie ai volontari e prosegue in questa linea. Da sempre collaboriamo con l’Amministrazione comunale di Rho per tour della memoria, eventi e mostre di storia locale. La ricerca e le attività culturali in questo campo saranno il nostro tema primario per il futuro». 

L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Rho, Paolo Bianchi, così dichiara: «Qui si concretizza un sogno, grazie alla sponsorizzazione sociale di chi effettua gli inserimenti e crea lavoro attivando una funzione sociale importantissima per la comunità. È bello partire dalla bellezza della cultura e della storia, per dare la possibilità a documenti meravigliosi di rimanere in eterno. È bello che la digitalizzazione sia portata avanti da chi è più fragile ed è positiva la collaborazione tra realtà della provincia di Varese e quella milanese, in un progetto allargato. Sono felice di poter vedere da vicino cosa accadrà, ammirando gli scanner e i libri che vantano secoli di vita. Questo è un primo progetto, noi lavoriamo ad altri da attivare nella Città Metropolitana. Qui si concretizza un passaggio vincente che rafforza la comunità. Oggi abbiamo l’occasione di dire grazie a chi ci ha creduto: parte una nuova avventura, complicata ma molto bella. Grazie a chi sponsorizza e a chi accompagnerà le persone. So bene quanto sia complesso accompagnare chi è fragile, tutti quanti non tutti i giorni funzioniamo bene ed è delicato portare avanti un impegno. Ringrazio Solidarietà e Servizi, una realtà bella, strutturata, che conta su professionisti preparati.» 

IL LAVORO IN SOLIDARIETÀ E SERVIZI

In Solidarietà e Servizi sono arrivati 14 bancali: 600 volumi del fondo antico, 8.200 volumi del patrimonio pregresso e 1.000 fascicoli del fondo periodici locali per un totale di 42.700 scansioni da effettuare con le più moderne tecnologie.  

«Per seguire questa commessa – racconta Giorgia Bombelli, coordinatrice del Centro Documentale di Solidarietà e Servizi – abbiamo assunto quattro lavoratori appartenenti alle categorie protette che si occuperanno dell’intero processo, con la nostra supervisione. Utilizzeremo uno scanner planetario professionale Metis Systems.» Il progetto durerà due anni. «Siamo già a buon punto con il lavoro di indicizzazione – prosegue la coordinatrice – e abbiamo iniziato questo mese la digitalizzazione vera e propria. È un lavoro impegnativo, che richiede metodo e precisione, ma che ci sta regalando anche grandi soddisfazioni. Ci capita spesso di imbatterci in testi del 1.500 e ogni tanto ci capita di trovare qualche “chicca” come un’edizione antica di una Bibbia ebraica, i libretti d’opera di inizio ‘900, una raccolta di poesie in russo e italiano  del poeta Majakovskij, edita da una piccola casa editrice di Berlino negli anni della repubblica di Weimer, una raccolta di poesie di Ada Negri autografate dalla poetessa, alcuni libri illustrati di Emilio Salgari.»  

«Quando ci si mette insieme, non si aggiungono delle risorse, ma si moltiplicano» – commenta il presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi, Domenico Pietrantonio. «La collaborazione, meglio partnership, tra 3 aziende “for profit”, la Provincia tramite il Collocamento  Mirato Disabili, una cooperativa sociale come la Solidarietà e Servizi, che in questi giorni festeggia il 45° anniversario, permette di dare una risposta “sistemica” ad una pluralità di bisogni ed obiettivi: un lavoro vero per le persone disabili, un servizio in questo caso alla comunità di Rho, che potrà beneficiare della digitalizzazione di alcune opere, la responsabilità sociale delle imprese, le quali anche in questa occasione dimostrano che le aziende sono un “bene comune”. Mi auguro che questa partnership si possa ulteriormente replicare, come già avvenuto a Busto Arsizio, per l’attività di digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni.» 

IL PRECEDENTE

Non è infatti la prima volta che Solidarietà e Servizi si avventura in un progetto di questo tipo. Nello scorso anno, infatti, ha assunto una commessa per la digitalizzazione della biblioteca capitolare della Parrocchia San Giovanni di Busto Arsizio, con la sponsorizzazione di due aziende del territorio,  Exergy International Srl e Fratelli Tognella Spa, impiegando 3 persone con disabilità. Sempre con il know how e l’attrezzatura professionale del proprio Centro Documentale.  

Un concerto per celebrare i 45 anni di Solidarietà e Servizi

La storica cooperativa sociale di Busto Arsizio ha voluto festeggiare insieme ai lavoratori, ai soci e agli amici con uno spettacolo al Teatro Fratello Sole. Sul palco i ragazzi dei Centri Socio Educativi 

I ragazzi del laboratorio musicale sul palco del Teatro Fratello Sole

Ieri sera, con un teatro gremito, si è svolto un concerto per festeggiare insieme a lavoratori, soci e amici i 45 anni di Solidarietà e Servizi, la cooperativa sociale di Busto Arsizio che si fregia del titolo di “prima cooperativa sociale in provincia di Varese”. Con i suoi 506 lavoratori, si prende cura di 5.014 persone con disabilità, all’interno dei vari servizi per l’autismo, per l’autonomia e con progetti di inserimento lavorativo.  Una lunga e bella storia fatta di lavoro, umanità, relazioni e professionalità. All’insegna di una gratitudine, sottolineata dai rappresentanti delle istituzioni.  «Devo ringraziarvi con il cuore per tutto quello che fate per la nostra città» – sottolinea Emanuele Antonelli, Sindaco di Busto Arsizio, dove ha sede principale Solidarietà e Servizi. Gratitudine ripresa anche da Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della Cooperativa. «Questo spettacolo che abbiamo condiviso con tutti voi – evidenzia, rivolto al pubblico – vuole essere il modo per festeggiare e ringraziare ognuno di voi per quella passione, quell’umanità e quella professionalità che mettete in atto ogni giorno nel prendervi cura di persone disabili e fragili in situazioni che sono spesso impegnative e complesse.»

Il concerto 

Per la prima volta sul palco di un teatro, i 18 ragazzi e ragazze dei Centri Socio Educativi “Bussola”, “Polaris” e del Servizio di Formazione all’Autonomia “La stella”, insieme con i propri educatori, sono stati in grado di coinvolgere e regalare emozioni. Durante lo scorso anno, in collaborazione con la scuola musicale Niccolò Paganini di Legnano, hanno partecipato ad un laboratorio musicale che li ha portati a mettere in scena uno spettacolo di parole e musica. Quello che hanno proposto ieri al Teatro Fratello Sole.  
Tra gli invitati anche uno special guest, Chicco Gussoni, uno dei chitarristi più richiesti nel panorama nazionale. Durante la serata ha regalato al pubblico un pezzo tratto dal suo ultimo album e ha accompagnato il coro sulle note di “Strada Facendo” di Baglioni. «Con Chicco ci siamo conosciuti qualche mese fa, tramite una nostra dipendente – continua Pietrantonio. Abbiamo apprezzato molto che abbia scelto di essere qui con noi questa sera per condividere un pezzo della nostra storia.» 

Il primo presidente

Presente anche il primo presidente Felice Colombo. «Sono partito con 10 amici nel lontano 1979 nell’incontro con famiglie con figli disabili, molto sole. Il nostro desiderio è stato fin da subito quello di fare compagnia e di esserci… Mi commuove vedere che questo nostro desiderio si è tradotto oggi nello slogan della cooperativa “Mai più soli… Insieme ci riusciamo”. Mi commuove ancora di più vedere cosa è diventata oggi quella piccola realtà che alcuni giovani ragazzi e ragazze avevano iniziato. Questo per me è vedere la Provvidenza all’opera.» 

La premiazione del «Creativity Contest» 

È stato proprio Felice Colombo a premiare il Creativity Contest, il concorso interno alla cooperativa per il disegno del nuovo logo, aperto a tutti i dipendenti. «La cosa interessante – sottolinea Domenico Pietrantonio – è stata la straordinaria partecipazione: 110 lavoratori si sono messi all’opera, producendo 61 loghi. Questo, a mio avviso, dice di un lavoro svolto con passione e di un senso di appartenenza alla Solidarietà e Servizi. E questo è l’aspetto più importante. che mi auguro possa crescere ogni giorno.»

Il premio di 500€ in buoni Amazon è andato alla dipendente Tatiana Ciola, assistente sociale.  

Prossimi appuntamenti

Prossimo appuntamento, 18 novembre alle ore 21 presso la Sala Pro Busto (via Cesare Battisti, 12 | Busto Arsizio) con lo spettacolo teatrale “Santa Impresa”, il secondo evento che la cooperativa ha pensato per festeggiare questi 45 anni insieme. Lo spettacolo sarà Il racconto della straordinaria impresa che realizzarono i Santi sociali piemontesi a Torino durante l’Ottocento. Metterà in scena le caratteristiche di un’opera di cura: professionalità e competenza insieme a un’umanità vera e profonda. 

Solidarietà e Servizi ottiene la certificazione sulla parità di genere

La cooperativa ha recentemente ottenuto la Certificazione per la Parità di genere. Coinvolte nel percorso tutte le aree insieme all’ente certificatore, TÜV SÜD  

492 dipendenti di cui 347 donne, pari al 70%, 47 persone con posizioni di responsabilità, di cui 34 donne, pari al 72%. Due donne nel Consiglio di Gestione e una nel Consiglio di Sorveglianza della cooperativa. A Solidarietà e Servizi, quando si parla di parità di genere, si gioca facile. All’inizio di questo 2024 i responsabili e le responsabili hanno deciso di rendere anche formale qualcosa che nella sostanza sembra scontato, avviando un percorso per ottenere la certificazione per la parità di genere, facendosi affiancare dai consulenti di Euroinfoteam per l’implementazione di un Sistema conforme alla norma di riferimento e rivolgendosi a TÜV SÜD per la verifica dello stesso.  

«È un traguardo importante – sottolinea Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della cooperativa – testimonia il nostro impegno per valorizzare la cultura della diversità e delle pari opportunità, con un ambiente di lavoro attento alle tematiche di genere, inclusivo ed equo, anche in riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. A partire dal riconoscimento di una diversità il percorso intrapreso ha avuto l’obiettivo di fare una riflessione più approfondita per garantire davvero le stesse opportunità a tutti i nostri lavoratori e lavoratrici.»  

Il percorso 

L’ente certificatore ha trascorso in cooperativa tre giornate di audit durante le quali sono stati analizzati diversi aspetti, con relativi indicatori, qualitativi e quantitativi. Indagati la governance aziendale, i processi di reclutamento del personale, gli aspetti retributivi, le opportunità di crescita delle donne in azienda fino alla tutela della genitorialità e della conciliazione vita-lavoro.   

«Intraprendere questo percorso, soprattutto per un ente non profit – evidenzia Anna Diletta Sara, coordinatrice tecnica nazionale della UNI/PdR 125:2022 per TÜV SÜD – può essere un passo in più per dimostrare che chi lavora bene nel non profit, lavora bene a 360 gradi, anche nell’ambito della parità di genere. È poi un momento di preziosa riflessione interna per mettersi in gioco e mettere a tema i propri processi interni, per garantire sempre più inclusione e pari opportunità.»   

Le testimonianze dei lavoratori

«Sono un educatore e un papà – racconta Luca, vicecoordinatore di un centro diurno disabili – ho due figli e per entrambi ho usufruito del congedo parentale. Solidarietà e Servizi è una realtà particolare, noi uomini siamo in minoranza, come spesso accade per le cosiddette “professioni della cura”. Rispetto a questo non ho particolari episodi da raccontare, proprio perché quello che ho visto in 12 anni di lavoro è una reale collaborazione. Il genere, così come altre categorie (minore maggiore esperienza, caratteristiche fisiche individuali) non ha mai influito a priori sulle valutazioni, sull’organizzazione del lavoro e sulla gestione dei carichi. Certo, sempre con intelligenza, si valuta caso per caso. Se c’è un lavoro che richiede una forza fisica maggiore o una cura particolare, scegliamo di volta in volta i colleghi o le colleghe più adatte al compito, in base alle attitudini e alla sensibilità di ciascuno. Nel mio quotidiano, ho visto una normalità fatta di rispetto reciproco e attenzione anche alle tematiche legate alla conciliazione vita privata lavoro. Nel nostro piccolo siamo una famiglia e, se possiamo, ci aiutiamo, anche tra colleghi, per venirci incontro.»   

Normalità ripresa anche da Margherita, educatrice del Polo Inclusione Lavoro di Venegono «Ho un figlio di 2 anni, non mi sono mai sentita discriminata, anzi ho sempre sentito un’attenzione da parte dei colleghi e dei capi nel venire incontro anche alle mie esigenze di lavoratrice e madre.»   

«Seguire l’iter di certificazione e dialogare con i professionisti coinvolti – commenta Fabrizio Carturan, responsabile per Solidarietà e Servizi della qualità e del sistema di gestione UNI/PDR 125:2022 – è stata, per me, un’ulteriore conferma che Solidarietà e Servizi traduce effettivamente in fatti e in attività quei principi e quei valori che stanno alla base della sua mission e che hanno origine dal concepire ogni persona unica e irripetibile. E, in un certo senso, stupisce che si debba ricorrere a uno schema di certificazione per definire, misurare e perseguire tali valori.» 

L’ente certificatore 

TÜV Italia è un ente indipendente di certificazione, ispezione, testing, collaudi e formazione, che offre servizi certificativi in ambito qualità, energia, ambiente, sicurezza e prodotto. 

Appartenente al gruppo TÜV SÜD, fondato nel 1866 per volontà di alcuni imprenditori e tecnici bavaresi, è presente in Italia dal 1987 con sede principale a Milano e filiali a Torino, Firenze, Barberino Tavernelle, Bologna e Vicenza.  

Un’esperienza di ricchezza per tutti

Sette dipendenti di BNP Paribas Leasing Solutions hanno scelto Solidarietà e Servizi per la loro giornata di volontariato aziendale. Per un pomeriggio hanno lavorato fianco a fianco con le persone dell’Area Inserimento Lavorativo   

Si sono organizzati con un transfer dagli uffici del Diamond Tower in zona Milano Repubblica a Busto Arsizio i sette dipendenti di BNP Paribas Leasing Solutions. Hanno trascorso un pomeriggio “in fabbrica”, a fianco dei lavoratori di Solidarietà e Servizi per un’esperienza di volontariato aziendale. Li hanno accolti i dipendenti che lavorano nel capannone di viale Toscana, dove 73 persone con disabilità sono impiegate nelle diverse attività produttive e di servizi anche per grossi clienti come Eolo, Novartis, Freccia International, solo per citarne alcuni, ai quali offrono servizi di Business Process Outsourcing (processi di backoffice amministrativi e commerciali), assemblaggi, rigenerazione di apparti e gestione documentale.    

Al lavoro insieme


Operativamente si sono sistemati – dipendenti BNP Paribas e dipendenti Solidarietà e Servizi – in quattro tavoli per realizzare assemblaggi: guarnizioni, valvole di motori, componenti idraulici… Dopo un iniziale briefing – ad opera degli stessi lavoratori – tutti all’opera fianco a fianco.  Insieme hanno vissuto anche il rito della pausa, con la campana suonata da Egidio, puntuale come ogni giorno alle 15:30. 

Incontrare la diversità


 “L’obiettivo principale di questa attività – racconta Claudio Rosa, Head of Engagement, BNP Paribas Leasing Solutions Italia – è quello di uscire dalla nostra “comfort zone” per incontrare la diversità. Questa è la prima volta che ci confrontiamo direttamente con il mondo della disabilità. Nel sociale siamo sempre stati abituati a conoscere realtà “caritatevoli”, che vivono di progetti e di donazioni. Per noi è una novità entrare in un luogo dove la fragilità si confronta con le regole del mercato, dove si parla di produttività, di competitività, di controllo dei costi… Dove le persone in condizioni di svantaggio ricevono uno stipendio che è generato dal loro lavoro che è un lavoro vero.  Davvero un cambio di prospettiva”.   

Conoscere per abbattere i pregiudizi

“La nostra sfida è appunto quella di lavorare per il profit – spiega Filippo Oldrini, responsabile dell’area inserimento lavorativo di Solidarietà e Servizi – Ci misuriamo con gli standard qualitativi e quantitativi di grosse aziende e ne usciamo vincenti. Questo è il nostro orgoglio di impresa sociale che, senza rinnegare il sociale, si muove come un’impresa che è sul mercato.  Giornate come questa ci aiutano a diffondere questa cultura e ad abbattere il pregiudizio diffuso per cui le persone disabili siano lavoratori di serie B”. 

Un’iniziativa vincente per tutti

“È stato molto bello questo scambio – prosegue Oldrini – Per i nostri lavoratori un’occasione preziosa di crescita personale. Per qualche ora abbiamo “stravolto” la loro routine, introducendo una novità che li ha costretti a fare “problem solving” e a gestire una situazione non nota. Ne sono usciti vincenti: questo ha aumentato la consapevolezza del proprio lavoro e la loro autostima.” 

Per i dipendenti di BNP Paribas un “arricchimento personale che porteremo dentro all’azienda anche ai nostri colleghi”. Un pomeriggio di ricchezza per tutti, dove si è fatta esperienza del lavoro come luogo positivo che contribuisce alla costruzione dell’umano, portando dignità e benessere. Forse un valore da riscoprire per tutti, nel nostro mondo contemporaneo. 

Un pomeriggio inclusivo in biblioteca a Castellanza

Sabato 8 giugno in biblioteca a Castellanza una lettura animata aperta a tutti i bambini dai 3 ai 6 anni e alle loro famiglie. Le educatrici della cooperativa Solidarietà e Servizi proporranno “Ape Tina e la primavera” utilizzando lo strumento della comunicazione aumentativa 

Sabato 8 giugno, nel pomeriggio, la Biblioteca Civica di Castellanza ospiterà una lettura animata per bambini dai 3 ai 6 anni. La particolarità? Le educatrici Martina, Valeria e Lucia proporranno “Ape Tina e la primavera” in comunicazione aumentativa alternativa (CAA), uno strumento che utilizza le immagini per semplificare la comunicazione dei bambini con difficoltà di linguaggio, ipoacusia, ritardi cognitivi o disturbi dello spettro autistico. Ma di cui tutti possono fruire.  

L’evento è stato organizzato da AliBlu, il nuovo spazio educativo dedicato a minori con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, inaugurato quest’anno a Marnate dalla cooperativa Solidarietà e Servizi.   

“Crediamo molto nel lavoro di rete con il territorio – racconta Mariolina Caputo, coordinatrice del servizio – per noi davvero prezioso: fa un po’ parte del nostro modus operandi. Questa volta ci accoglierà la biblioteca di Castellanza cha ha la particolarità di avere una sala di lettura per i più piccoli molto spaziosa e luminosa. Con “Ape Tina e la primavera” daremo risalto a uno strumento che utilizziamo tutti i giorni con i nostri bambini, ma che può essere un linguaggio utile per tutti. Ci piacerebbe trasmettere un messaggio di inclusione. La biblioteca di Castellanza, in questo è in linea con noi, prevede infatti un espositore dedicato e ben visibile con molti testi in comunicazione aumentativa.”  

Appuntamento alle 15:30 presso la Biblioteca Civica di Castellanza, (piazza Castegnate 2) Al termine del pomeriggio tutti i partecipanti riceveranno un gadget a tema realizzato dai bambini di AliBlu.  L’evento, a ingresso libero, è realizzato con il patrocinio della Città di Castellanza.  

Il non profit che fa bene all’impresa

Un evento di matching tra profit e non profit in cui condividere buone prassi di partnership. Organizzato dalle cooperative Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio e Il Portico di Rho  

Quasi 200 partecipanti a “ESG Fa bene all’Impresa”: un successo che ha superato ogni aspettativa. Ieri pomeriggio presso il Centro Congressi Mantovani Furioli di Rho, la cooperativa Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio, in collaborazione con Il Portico di Rho e con l’Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Milano, ha proposto un evento per manager e imprenditori del sociale per confrontarsi e fare networking. Il tema è quello della transizione ESG, molto attuale di questi tempi, che vede sempre più aziende misurarsi con gli standard di sostenibilità – ambientale, sociale e di governance – all’interno dei propri processi produttivi. “L’evento – racconta Gabriele Scampini, responsabile commerciale dell’Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi – è nato dal desiderio di far toccare con mano l’utilità e la convenienza della collaborazione tra profit e non profit, attraverso testimonianze di aziende per le quali le cooperative sociali hanno svolto lavori di vario genere (dalla digitalizzazione ai servizi di back office, dagli assemblaggi alle pulizie).”  

Una collaborazione che ha sempre come orizzonte la persona e il suo bisogno. Fil rouge di questa collaborazione è “mettere al centro la persona con fragilità e accompagnarla a soddisfare un’esigenza reale e fondamentale come quella del lavoro” come ha evidenziato il prof. Michele Tiraboschi, moderatore dell’evento e coordinatore scientifico della Fondazione Adapt, fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere, in una ottica internazionale e comparata, studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e di lavoro.    

IL FOCUS SULLA S DI “SOCIAL”

Abbiamo deciso di focalizzarci sulla “S” di ESG – continua Scampini – quella che fa riferimento alla sostenibilità sociale, spesso sottovalutata. Per noi di Solidarietà e Servizi la sostenibilità sociale è la nostra ragione di vita. Forniamo servizi alle aziende creando occasioni di lavoro vero: ad oggi impieghiamo 72 persone con disabilità, offrendo servizi di Business Process Outsourcing (processi di backoffice amministrativi e commerciali), assemblaggi, lavorazioni meccaniche, rigenerazione di apparti e gestione documentale.  Per i nostri dipendenti significa sentirsi utili ed efficaci, recuperando il proprio senso di dignità. Per le aziende l’assolvimento di un obbligo legislativo, efficienza dei costi e, perché no, un utile strumento di marketing”.  

L’EVENTO

Nel corso del pomeriggio si è parlato dunque di partnership tra profit e non profit a tutto campo, partendo dagli aspetti più normativi (legge 68/99 e convenzioni ex art. 14 legge Biagi) fino alle best practices di welfare aziendale, volontariato di impresa e social procurement. Un approfondimento poi anche sul progetto “Sociale al quadrato”, sperimentato per la prima volta dal Collocamento Mirato Disabili della Provincia di Varese. 
 
La collaborazione tra profit e non profit è realmente possibile e utile per tutti: per le aziende che adempiono a dispositivi di legge, coinvolgono il personale in azioni di sensibilizzazione perseguono i loro obiettivi. Per le cooperative che sono sfidate a lavorare con sempre maggiore professionalità. Per le persone con disabilità che, grazie ad un lavoro vero, sentono di essere utili e riscoprono la loro dignità. 
 
Hanno portato la loro testimonianza Elena Garbelli di Afol Metropolitana, Martino Busnelli di BNP Paribas Leasing Solutions, Raffaella Cirillo del CMD Varese, Paola Coltri di Eolo, Andrea Canali di Exergy International, Chiara Pennasi di Fondazione Triulza, Giuseppe Scarpa di Freccia International, Valentina Albertini di Novartis, Manuela Lunetta di Open-es (un progetto di Eni). 

IN PARTNERSHIP CON LA COOPERATIVA “IL PORTICO”…

L’evento nasce dalla collaborazione tra le cooperative sociali “Solidarietà e Servizi” e “Il Portico”, due realtà molto conosciute e radicate sui relativi territori, nell’anno in cui celebrano due importanti ricorrenze, 45 anni dalla fondazione per “Solidarietà e Servizi” e 40 anni per “Il Portico”.  

“La collaborazione fra cooperative di tipo B – sottolinea Francesco Luoni, direttore generale della cooperativa il Portico – rappresenta un valore fondamentale. Innanzitutto, attraverso un lavoro di squadra, le cooperative possono unire le loro forze per affrontare sfide sociali più ampie e complesse, ottenendo un impatto maggiore sulla comunità rispetto a quanto potrebbero fare singolarmente. La collaborazione poi facilita la condivisione di esperienze e buone pratiche tra le cooperative, permettendo loro di imparare le une dalle altre e di migliorare continuamente le proprie attività.  Lavorando insieme, le cooperative dimostrano il potere di un modello di impresa basato sulla collaborazione e sulla responsabilità sociale.” 

…E CON ORASESTA S.p.A.

 
L’evento è stato realizzato grazie al sostegno di Orasesta, azienda leader nella ristorazione automatica. “Da sempre siamo impegnati nella costruzione di un mondo più inclusivo e sostenibile – evidenzia Michele Amoruso, AD di Orasesta. Per questo abbiamo deciso di sostenere questo importante evento.”