Un progetto di Solidarietà e Servizi tra gli Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo
Presentati ufficialmente presso il Centro Congressi Villa Cagnola (Gazzada) i progetti Emblematici Maggiori per la provincia di Varese finanziati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Tra questi anche (T)essere futuro, firmato Solidarietà e Servizi

8 milioni di euro, per 5 grandi progetti che hanno coinvolto più di 20 enti in provincia di Varese sulle 4 aree tematiche care a Fondazione Cariplo: arte e cultura, ricerca scientifica, servizi alla persona e ambiente. Questi i numeri con cui, lo scorso 10 febbraio, presso il Centro Congressi “Villa Cagnola” sono stati presentati ufficialmente i progetti Emblematici Maggiori per la provincia di Varese, finanziati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia.
«Cultura, sostenibilità ambientale, attenzione agli ultimi e fragili. Si possono riassumere cosi le scelte fatte dal territorio di Varese per i progetti che oggi presentiamo – ha commentato Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo – c’è molta varietà in queste iniziative, ma un filo conduttore che li unisce: l’impegno e l’attenzione nei confronti degli altri e del nostro patrimonio naturale e culturale».
L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto. «Puntiamo sempre più a progetti robusti che fanno massa critica – ha evidenziato Federico Visconti, presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto – e credo che ridimensioneremo quelli che erano stati per tanti anni progetti più di elargizione a pioggia. Non perché non siano dei buoni progetti ma perché i tempi sono cambiati. Quindi ben venga che ci siano anche degli emblematici che danno appunto sostanza a questa idea della massa critica».
Parole chiave coesione sociale, sinergia per lavorare insieme alla società di domani, lasciando spazio a chi opera sul territorio. Una grande scommessa, raccolta dalla cooperativa Solidarietà e Servizi, uno tra gli enti vincitori del finanziamento con (T)essere futuro, un progetto che guarda al futuro.
UN PROGETTO ARTICOLATO. LA CASA PER IL DOPO DI NOI…
Un progetto molto articolato, che vede la partnership di pubblico e privato, con il coinvolgimento diretto del Comune di Caronno Pertusella, oltre a quello di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. Di cosa si tratta? Innanzitutto, della costruzione di una nuova residenza per il “dopo di noi” sul territorio di Caronno, sulla stessa area dove già oggi Solidarietà e Servizi è presente con il Centro Diurni Disabili “Il girasole” che ospita 22 persone con disabilità e il Centro Sperimentale “Fabio Viganò” dedicato a minori con disturbi del neurosviluppo.
«Solidarietà e Servizi è presente a Caronno Pertusella da oltre 30 anni» – sottolinea Giacomo Borghi, responsabile Area Residenziali e Domotica di Solidarietà e Servizi. «Una presenza che ha saputo mettersi in dialogo con le istituzioni, con il mondo della scuola, con i servizi dell’ASST, ma anche con l’associazionismo e il mondo del sociale. Questo ulteriore Servizio, questo grande progetto, è davvero espressione della città e del distretto, quello di Saronno, del quale Caronno Pertusella fa parte..»
Sarà una casa, «ci piace chiamarla così – continua Borghi – perché in essa desideriamo ricreare un ambiente familiare, un luogo in cui le persone possano star bene, far esperienza di socialità, di integrazione e reale autonomia.» La residenza sarà divisa in due unità abitative di 5 persone ciascuna e sarà dotata di spazi comuni, sia all’interno sia all’esterno. «Il progetto definitivo prevede camere singole perché ciascuno abbia i propri spazi di privacy, ma anche locali comuni di convivialità. Negli spazi esterni realizzeremo un giardino composto da differenti zone che rivestano due funzioni: essere occasione di relax e svago, ma anche opportunità per stimolare i sensi, combinando tra loro materiali, profumi, superfici.»
… DOTATA DELLE PIÙ MODERNE TECNOLOGIE
Sarà un edificio NZEB, acronimo di Nearly Zero Energy Building, progettato e realizzato in un’ottica di elevatissimo risparmio energetico grazie all’utilizzo del sistema X-Lam, una tecnica costruttiva basata sull’uso di pannelli lamellari di legno massiccio. I pannelli X-Lam, grazie alle qualità naturali isolanti e alla bassa conduttività termica del legno, contribuiscono attivamente nella coibentazione dell’involucro edilizio che necessita di pochissima energia in fase di riscaldamento e raffrescamento. Una casa accessibile, ma anche sostenibile per l’ambiente.
«Come negli ultimi progetti abitativi di Solidarietà e Servizi – evidenzia Borghi – anche in questo caso, si tratterà di una casa con una dotazione tecnologica e domotica «tailor-made», co-progettata in sinergia con la Facoltà di Ingegneria Gestionale dell’Università LIUC di Castellanza (VA). Nelle nostre case sperimentiamo sempre più l’importanza del ricorso alla tecnologia come strumento per sviluppare l’autonomia. Solo per fare un esempio, le persone con disabilità non dovranno più avere con sé le chiavi di casa perché potranno accedere con l’impronta digitale.»
LA DIFFUSIONE DI UN MODELLO INNOVATIVO DI PRESA IN CARICO
Ma il progetto (T)essere futuro di Solidarietà e Servizi non è solo la progettazione, costruzione e la gestione di una nuova residenza per il dopo di noi. Mira anche a diffondere sul territorio della Provincia di Varese e, in particolare, su quello dei comuni del piano di zona, un modello innovativo di accoglienza e presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia. Il centro di questo modello è la definizione, per ciascuna persona, di un Progetto di Vita, individuale e personalizzato.
«Il progetto di vita – conclude Borghi – è tagliato su misura e offre supporto e orientamento in ogni ciclo di vita delle persone con disabilità, coinvolgendo tutti gli ambiti in cui la persona è inserita. In questo contesto diventa fondamentale la costruzione e il mantenimento di reti con gli stakeholder, a partire dalla famiglia, alla scuola, al lavoro, alle reti amicali e ai contesti del tempo libero, fino ai servizi specialistici. Con questa seconda azione del progetto, nel prossimo triennio, miriamo a intercettare 300 nuove persone per la presa in carico.»
Allora non resta che aspettare la posa della prima pietra, prevista per il prossimo mese.