Parco Gioia di Varese, quell’inclusività per tutti che fa tornare un po’ bambini

Il CDD di Saltrio di Solidarietà e Servizi ha promosso a pieni voti la nuovissima struttura realizzata per persone con disabilità

Il 24 aprile 2021 è stato inaugurato a Varese presso Villa Milyus il “Parco Gioia”: un parco INCLUSIVO progettato e pensato per accogliere ANCHE i bambini con disabilità.
Il parco ricco di scivoli, altalene, casette per giocare e strumenti musicali da suonare, privo di barriere architettoniche, è stato realizzato grazie alla sinergia di diverse persone, associazioni e realtà del territorio che, unendo tutte le competenze, hanno realizzato multiple aree di gioco pensando anche ai bambini affetti da disabilità sensoriali o del neurosviluppo creando quindi un percorso tattilo-plantare che consenta di muoversi in autonomia.

Nello specifico il parco è suddiviso in 5 isole di gioco:
“l’isola della Musica” con veri strumenti musicali con cui creare un piccolo complesso musicale giocare con il ritmo e le diverse sonorità dalle percussioni agli xylofoni;
l’isola del Movimento” con tre altalene diverse, da quella classica, a quella doppia, a quella con seduta sagomata adatta anche alle disabilità fisiche;
l’isola dell’amicizia” dotata di un grande gioco centrale dotato di rampa, pannelli sensoriali, scivoli, salite, una piccola cupola in cui nascondersi o arrampicarsi particolarmente adatta a far sentire a proprio agio i bambini con disturbo dello spettro autistico;
l’isola della Compagnia” con una casetta e un’area mercato accessibili anche alle carrozzine particolarmente adatta alla sperimentazione delle abilità sociali e linguistiche;
l’isola della percezione” con un roller table fatto di rulli rivestiti in gomma e sovrastato da una serie di archi con cui spingersi e scivolare in maniera differente dallo scivolo tradizionale dove poter esercitare l’equilibrio e la propriocettività ma avvicinandosi poter ricevere anche sollecitazioni agli arti superiori.

Ma che cosa vuol dire esattamente fare “inclusione sociale”?
Letteralmente fare inclusione sociale vuol dire “garantire l’inserimento di ciascun individuo all’interno della società indipendentemente dalla presenza di elementi limitanti”.
Un reale approccio all’inclusione sociale, però, non vuol dire predisporre qualcosa per qualcuno con esigenze particolari, ma, in una reale ottica inclusiva, progettare in partenza qualcosa fruibile da TUTTI, comprese le persone con esigenze speciali.
Ed è proprio con questi presupposti che è stato creato il Parco Gioia! Per TUTTI si intende proprio TUTTI:
TUTTI i bambini e, qualora li avessero, i loro genitori o nonni con disabilità che, non dovendo imbattersi in barriere architettoniche, possono serenamente accompagnare i loro bambini al parco.
Agibile anche agli ADULTI con disabilità fisiche e cognitive come i nostri ospiti del Centro Diurno Disabili di Saltrio che hanno approfittato subito dell’esperienza! Vittorio, Gabriele, Gianvittorio e Stefano sono stati i primi testimoni entusiasti di questa opportunità: hanno potuto muoversi in autonomia, hanno provato a suonare strumenti musicali, manipolato oggetti e viaggiato con la fantasia tornando un po’ bambini.

Cosa c’è di più bello che poter trovare serenità e benessere in quello che si sta facendo, scoprendo che non ci devono essere limiti al divertimento e che il gioco può alleggerire anche chi ormai è considerato “grande per queste cose”?
Vogliamo, con questo articolo, riportare la nostra esperienza assolutamente positiva e invitare quante più persone possibili o centri come il nostro ad avvicinarsi e a provare così da poter essere contagiati dalla bellezza di questo parco.

“Grazie Vania” sono state le parole che ho ricevuto da Emanuela Solimeno, una delle due fantastiche mamme che con grinta e tenacia hanno pensato e reso possibile questo progetto, “Grazie perché quel TUTTI a cui noi avevamo pensato ed aspirato si è concretizzato col vostro racconto”.
In realtà siamo noi che dobbiamo ringraziare voi che ci avete creduto per prime, che avete bussato alle porte giuste e raccolto i fondi necessari per la realizzazione di questo progetto e che, insieme ad altri che ci hanno messo testa e cuore, avete dato vita a qualcosa che rende visibile e tangibile quell’ INCLUSIVITA’ di cui tanto si parla ma che troppo poco si concretizza.

Il CDD di Saltrio sarà lieto di ripetere l’esperienza ogni qualvolta ce ne sarà l’occasione perché, come scriveva Antoine de Saint-Exupéry “tutti i grandi sono stati bambini, ma pochi se ne ricordano”.

Vania Gatto (psicomotricista CDD Saltrio)
Milena Simone (coordinatrice CDD Saltrio