Un 5×1000 che supera la fragilità: la firma per Solidarietà e Servizi sostiene lo “Spazio Integrazione”

Aspetto educativo e ambito lavorativo trovano sintesi in un progetto dedicato alla fragilità che traduce in progettualità una “presa in carico” a 360 gradi per sostenere l’autonomia

Una firma per superare le fragilità. Il 5×1000 a Solidarietà e Servizi significa contribuire in modo concreto allo sviluppo dello “Spazio Integrazione”: un servizio innovativo già attivo da più di un anno; un servizio che fa propri i principi che muovono la cooperativa da oltre 40 anni. Quel “Mai più soli … Insieme ci riusciamo”, claim che accompagna Solidarietà e Servizi fin dalla sua nascita, si fa progettualità concreta in uno spazio che vuole offrire alle persone fragili proposte e occasioni di crescita, attraverso l’intervento di più soggetti e l’avvio di percorsi personalizzati per l’autonomia.

Lo “Spazio Integrazione” è stato creato all’interno della sede di viale Toscana a Busto Arsizio, che ospita 4 unità produttive, un Centro Socio Educativo e un Servizio di Formazione all’Autonomia. In questo “Spazio” educatori, responsabili di reparto, assistenti sociali, psicologi (e perfino i clienti…) uniscono le loro forze per valorizzare al massimo le capacità delle persone fragili, in un ambiente che è teso a superare criticità e limiti, con l’obiettivo di individuare per ciascuno il percorso più adatto.

Sono almeno due gli elementi che rendono “Spazio Integrazione” un’iniziativa unica: innanzitutto, la volontà di fare rete attorno alle persone disabili. Alla parte educativa si affianca il tema del lavoro per creare uno spazio tutto dedicato alla valorizzazione della persona. In secondo luogo, la visione del lavoro: non un dovere o addirittura in certi casi un’imposizione, ma luogo educativo. La condivisione di spazi, l’osservanza di tempi e modi prestabiliti e l’essere parte di un processo produttivo finalizzato a un uso reale di quanto prodotto, permettono di delineare un quadro all’interno del quale muoversi, dove la “normalità” può essere assaporata anche da chi ha qualche difficoltà in più. Questo rende possibile altresì “intercettare” persone fragili che solitamente non trovano risposta (o adeguata risposta) nei servizi già offerti ma che hanno abilità e talenti che meritano di essere valorizzate.

Così l’aspetto educativo e quello lavorativo trovano sintesi in un progetto dedicato alla fragilità che traduce in progettualità una “presa in carico” a 360 gradi. «Lo scopo è dare una collocazione alle persone», spiega Laura Puricelli, Responsabile Area Presa in Carico e Autonomie di Solidarietà e Servizi. «A persone che non hanno le caratteristiche per frequentare un Centro Socio Educativo (CSE) ma non sono in grado di sostenere un’attività lavorativa autonoma. Attorno a queste persone si pongono differenti professionalità in un concetto di rete, che vede la partecipazione della famiglia e dei Servizi sociali, con l’obiettivo di non offrire un “parcheggio”, ma uno stimolo a lavorare su se stessi e sulle proprie potenzialità; far fare una propria esperienza di vita al di fuori di una confort zone che spesso non porta benefici». Aggiunge Filippo Oldrini, responsabile Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi: «Il rapporto con il lavoro è importante e reale. Si entra in un mondo che ha orari e regole non stabiliti da se stessi ma che si riescono a percepire come utili al bene di tutti e dove si sperimenta il valore del proprio fare, della propria fatica e si costruiscono relazioni positive. Il lavoro diventa così un luogo educativo dove si cresce».

In “Spazio Integrazione” convergono tutta l’esperienza e la professionalità che Solidarietà e Servizi ha costruito e sviluppato sempre al fianco della persona con disabilità.