Nella connessione di EOLO c’è anche Solidarietà e Servizi

Cinque anni di rapporto e una crescente collaborazione per dare valore alle persone e ai servizi

Dietro ogni antenna, ogni singolo byte scaricato sul cellulare o sul pc e anche dietro a una lezione in Dad, c’è un po’ di Solidarietà e Servizi. I tecnici che arrivano nelle case per dare vita alla connessione di EOLO passano anche dall’unità di BPO – Business Process Outsourcing  – attiva nella sede della cooperativa sociale di viale Toscana a Busto Arsizio. Una collaborazione che, avviata nel 2016, in cinque anni si è progressivamente ampliata dando, ad oggi, l’opportunità a sei persone con disabilità di lavorare. Un rapporto «ben strutturato e definito da precisi obiettivi», premette Paola Coltri, Head of Delivery Operations di EOLO. Un rapporto iniziato con la necessità dell’azienda di telecomunicazioni di rispondere agli obblighi sulle assunzioni di persone con disabilità. E che, grazie all’ex articolo 14 della legge Biagi, è stato in parte assolto dando lavoro a una cooperativa sociale che si occupa d’inserimento lavorativo di persone disabili e svantaggiate. «Tutto è iniziato con un’attività di recruiting che è stata affidata a Solidarietà e Servizi», prosegue Coltri. «Alla cooperativa è stato affidato l’incarico di ricercare tecnici da inserire nel parco installatori Eolo, partendo da database forniti dall’azienda o da ricerche ad hoc in autonomia. Una selezione rigorosa, basata su specifici requisiti di competenza, abilità e disponibilità, nonché di ubicazione  geografica». Un compito importante, per certi aspetti anche nodale, per l’attività di provider e per individuare e selezionare quelli che poi sarebbero diventati i “frontman” di un colosso delle telecomunicazioni come EOLO.

«A Solidarietà e Servizi abbiamo affidato anche tutta la parte di controllo dei documenti che sono necessari ai nostri tecnici per operare. Un volume di circa 8/10.000 documenti che periodicamente devono essere verificati e, dove necessario, aggiornati». Non ultimo, «abbiamo affidato loro anche un servizio di gestione chiamate inbound come supporto per attività specifiche che sono assegnate ai nostri tecnici».

Il tutto viene fatto secondo rigorosi sistemi di controllo. «Ci sono dei precisi quanto stretti KPI da rispettare che vengono verificati mensilmente». Nessun canale preferenziale. Anzi, alla base c’è un normale rapporto cliente/fornitore. «Non abbiamo collaboratori di serie A o di serie B; non trattiamo il personale di Solidarietà e Servizi come persone con delle difficoltà: per noi sono tutte persone. E i risultati ottenuti insieme, il progressivo ampliamento della collaborazione e il buon rapporto instaurato lo dimostrano». E per il futuro? «Nulla ci vieta di ampliare ulteriormente la collaborazione».

La disabilità non è un fardello che non può competere nel mondo del lavoro, ma un valore aggiunto. «L’organizzazione che ci siamo dati permette una risposta sempre pronta, intervenendo puntualmente anche in casi di malattia o assenza della persona incaricata», ricorda Mariangela Mezzasalma, Coordinatrice del Reparto Business Process Outsourcing di Solidarietà e Servizi. «Il nostro obiettivo è dimostrare che anche una persona con disabilità può ritrovare nel lavoro, in un lavoro vero e “sfidante” fatto di impegni rigorosi e obiettivi da rispettare, la possibilità di sentirsi parte di qualcosa di grande, qualcosa che consolida in ciascuno di noi la percezione della propria dignità e dà la possibilità costruire il proprio progetto di vita. E la collaborazione con EOLO lo dimostra: nessuna scorciatoia, nessun percorso privilegiato, solamente la volontà di una cooperativa sociale e di un’importante azienda di telecomunicazioni di dare un valore aggiunto alla propria attività».