12 imprenditori in visita all’Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi

Sono alcuni degli associati di ISVI (Istituto per i Valori di Impresa) e hanno deciso di trascorrere una mezza giornata nella cooperativa di Busto Arsizio. Che si è presentata attraverso la visita ai settori produttivi e di servizi e la testimonianza di Università Cattolica e Yamamay con cui collabora

Gli imprenditori soci di ISVI ascoltano la testimonianza di Università Cattolica e Yamamay

“La collaborazione profit non profit, volano per il business”: questo il titolo dell’evento organizzato da ISVI (Istituto per i Valori di Impresa) con Solidarietà e Servizi per i propri associati venerdì 22 novembre. Una mezza giornata trascorsa presso l’Area Inserimento Lavorativo della cooperativa a Busto Arsizio, anch’essa socia di ISVI dal 2017. Una straordinaria occasione per 12 imprenditori – di altrettante aziende – per toccare con mano un caso di successo nella collaborazione tra profit e non profit, presente sul territorio. Si è parlato di business e di umanità, binomio che ha costituito il fil rouge di tutta la giornata.

«ISVI è nata per promuovere una imprenditorialità responsabile e aperta all’innovazione» – sottolinea Reza Arabnia, presidente di ISVI e CEO di Gecofin. «Due sono infatti le caratteristiche fondamentali che fanno la differenza nel modo di governare e dirigere le imprese e le organizzazioni produttive di qualsiasi tipo: il senso di responsabilità nei confronti di tutti gli interlocutori e la capacità di intraprendere strade nuove per lo sviluppo.  Ecco, in Solidarietà e Servizi sono presenti entrambe.»

«VIENI E VEDI»

Concetti che per la cooperativa vanno più testimoniati che comunicati. «Per noi vale il “Vieni e Vedi” evangelico. È per questo che abbiamo fortemente desiderato questo incontro – evidenzia Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione di Solidarietà e Servizi. Si può parlare dei concetti che ci animano, del nostro modello di business che coniuga umanità e professionalità. Ma solo il vedere in opera tutto questo rende giustizia adeguatamente e fino in fondo del prendersi cura delle persone disabili e fragili, offrendo loro un lavoro “vero”.»

La prima testimonianza è arrivata dal racconto di due realtà con cui la cooperativa collabora stabilmente: Università Cattolica del Sacro Cuore e Yamamay.

IL RACCONTO DI UNIVERSITA’ CATTOLICA…

La collaborazione con Università Cattolica prosegue da diversi anni. «Con Solidarietà e Servizi abbiamo un rapporto professionale consolidato, sia a livello personale che di organizzazione» – racconta Paolo Nusiner, Direttore Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Nel 2019 è partito un progetto pilota per la digitalizzazione dell’archivio storico di padre Agostino Gemelli, fondatore del nostro ateneo, in particolare della sua corrispondenza privata. Finora abbiamo gestito 120.000 pagine scansionate: un patrimonio storico di grande valore ideale.»

«Per noi affidare a un fornitore un’attività così delicata è un grande atto di fiducia – spiega Paolo Sirito, responsabile della Biblioteca d’Ateneo. Con Solidarietà e Servizi ci siamo trovati così bene che al progetto pilota è seguita la commessa di metadatazione e caricamento su piattaforma. Le parole con cui ci sentiamo di descrivere la cooperativa sono professionalità, competenza e tecnologia.»

E DI YAMAMAY

«Di Solidarietà e Servizi apprezzo il talento trasversale, la possibilità di collaborazioni  “sartoriali” cucite su misura sulle esigenze specifiche di ogni azienda» testimonia Francesco Pinto, AD di Yamamay, nota azienda di Gallarate. «Come Azienda desideriamo essere aperti al territorio in un costante dialogo.» Dal 2018 si è costituita Diana ODV, un’organizzazione di volontariato, tutta al femminile, nata nell’alveo di Yamamay. «Il nostro modello promuove la circolarità. Prevede il recupero della merce invenduta e lo strumento dei mercatini di solidarietà che organizziamo due volte all’anno presso la nostra sede e presso grandi aziende. Con i fondi raccolti – quest’anno 130.000€ – sosteniamo altrettanti progetti sul territorio in ambito minori e ricerca scientifica.» Solidarietà e Servizi in questo progetto entra in due fasi. Si occupa innanzitutto di dividere, catalogare, campionare i capi. È anche uno degli enti destinatari dei fondi, con il Centro Pollicino che accoglie bambini con diagnosi di autismo. «Quando incrociamo delle isole di felicità come questa desideriamo che possano crescere e farle aumentare – prosegue Pinto. Sono felice di aver portato in questa sede la nostra piccola testimonianza. Ancora una volta ho potuto ammirare le capacità, l’impegno, il senso profondo e commovente del lavoro che Solidarietà e Servizi dedica ai propri ospiti ed alle proprie persone. C’è solo da imparare.»

LA VISITA AL CAPANNONE

La visita è proseguita nell’Area Inserimento Lavorativo, dove gli imprenditori hanno visto all’opera i 111 dipendenti, 73 dei quali con disabilità fisica, psichica o cognitiva. Un tour guidato attraverso il mondo dell’assemblaggio, della rigenesi degli apparati elettronici, del magazzino, della gestione documentale, del Business Process Outsourcing. Quest’ultima area gestisce processi di backoffice amministrativi e commerciali di grandi aziende del calibro di Eolo, Novartis e Sandoz, solo per citarne alcune. «Questo servizio esiste dal 2014» – spiega Mariangela Mezzasalma, responsabile dell’area. «Gestiamo 89 microservizi, con 39 persone assunte. Siamo sul mercato e anche noi ci confrontiamo con gli indicatori di performance (KPI). L’inclusione è il nostro motore, il lavoro è lo strumento educativo per far fare alle persone un percorso di realizzazione di sè. In un contesto protetto, cerchiamo di captare i talenti di ciascuno per valorizzarli, perché ogni persona possa crescere e fiorire in quello che sa fare meglio. I nostri lavoratori si mettono alla prova con un lavoro vero e siamo orgogliosi dei risultati raggiunti.»

Una giornata che ha lasciato il segno, suscitando tante domande, idee, progetti e molta gratitudine, come esprime Andrea Bolla, Presidente e Amministratore Delegato di ViviEnergia. «Grazie  per l’esperienza che ci avete donato, per quello che fate e per come lo fate. “Quando la fragilità diventa bellezza”»