LA FORMAZIONE CONTINUA E CONDIVISA PERMETTE DI PRENDERSI CURA AL MEGLIO DELLE PERSONE CON DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO E DELLE LORO FAMIGLIE

Grazie all’esperienza acquisita negli anni e alla formazione continua, sia dei singoli operatori sia delle intere equipe dei centri, Solidarietà e Servizi condivide e risponde ai bisogni del crescente numero di persone, soprattutto bambini, colpiti da autismo  

«Il tema dell’autismo è emerso con prepotenza soprattutto negli ultimi quindici anni e gli studi scientifici sono ancora e costantemente in evoluzione», spiega Francesca Moraca, che da gennaio 2024 è la coordinatrice del servizio Pollicino, il centro diurno integrato per minori con disturbo dello spettro autistico di Gallarate, che offre interventi educativi ed abilitativi in orario pomeridiano e ad integrazione della frequenza scolastica. «È quindi necessario garantire la formazione degli operatori, che diventa una garanzia di benessere per i minori e le loro famiglie. Quanto più siamo aggiornati e sappiamo rispondere ai bisogni delle persone di cui ci prendiamo cura delle loro famiglie, tanto più è efficace l’intervento educativo che viene erogato nei nostri centri».

«Oltre due terzi dei nostri ospiti sono autistici e abbiamo anche una lunga lista d’attesa di bimbi con questo tipo di disturbo» conferma Cristina Ridolfi, coordinatrice del centro diurno per minori Manzoni di Busto Arsizio, che accoglie minori con disabilità e offre interventi a carattere socioeducativo, assistenziale e riabilitativo. «E per dare risposte concrete ai ragazzi e alle loro famiglie, che fanno fatica e spesso sono davvero sull’orlo della disperazione, è necessario l’aggiornamento costante di noi operatori, per poter rispondere sempre meglio ai bisogni e trovare le giuste modalità per risolvere i problemi».

Dal 1943, data della prima diagnosi, a oggi il numero di persone affette da “disturbi dello spettro autistico” è cresciuto esponenzialmente, con un’accelerazione a cavallo dell’anno Duemila. L’autismo è un disturbo del neuro-sviluppo che colpisce soprattutto i bambini e coinvolge in particolar modo il linguaggio, la comunicazione e l’interazione sociale, dando origine a interessi ristretti e comportamenti ripetitivi. Operare con le persone affette da autismo richiede grande preparazione e competenze da aggiornare costantemente, per aiutare il bambino (ma anche il giovane e l’adulto) autistico ad apprendere le strategie comportamentali e ad adattarsi al meglio alla società.

Solidarietà e Servizi opera da sempre, con la competenza dei propri operatori, a sostegno delle persone autistiche e delle loro famiglie e da alcuni anni ha avviato anche un progetto di formazione permanente, per rispondere sempre al meglio alle loro esigenze. Ultimo corso in ordine di tempo quello di 12 ore, organizzato su quattro sabati tra novembre e dicembre 2023: 40 gli operatori che vi hanno preso parte, perché oltre alle equipe dei cinque servizi dedicati prevalentemente ai giovani con disturbi dello spettro autistico (oltre a Pollicino e Manzoni, Avanti Tutta e Cse Oltre di Busto Arsizio e centro Viganò di Caronno Pertusella), è stato coinvolto almeno un operatore di tutti i centri diurni gestiti da Solidarietà e Servizi. «Questo perché nei nostri centri ci sono recentemente stati inserimenti di persone adulte con disturbi dello spettro autistico e la presenza di un operatore ha permesso così di portare all’interno delle singole equipe ulteriori conoscenze sul tema dei comportamenti disfunzionali -spiega Giorgia Piana, HR Specialist di Solidarietà e Servizi-. Quest’ultimo corso, infatti, si è focalizzato sulla tematica dei cosiddetti comportamenti “problema”, che portano l’utente ad avere delle crisi potenzialmente pericolose tanto per sè quanto per gli altri. L’obiettivo era di fornire ai nostri operatori ulteriori strumenti per cercare di evitare, ma soprattutto risolvere le eventuali crisi. E il percorso formativo si è articolato sia con approfondimenti teorici sia lavorando sui casi e le questioni concrete che gli operatori si trovano quotidianamente a gestire nelle nostre strutture di accoglienza».

«La formazione collettiva a livello di equipe arricchisce le competenze che individualmente già abbiamo e ci permette di restare costantemente allineati su strumenti e strategie condivise, per dare risposte sempre più puntuali. In queste sessioni si condividono anche le esperienze e si mettono a fattor comune le ulteriori conoscenze acquisite con l’attività: qui in Pollicino, ad esempio, ormai da un decennio registriamo tra gli utenti presi in carico l’incremento di bambini con disturbi dello spettro autistico e abbiamo conoscenza e consapevolezza delle tante diversità e delle molte caratteristiche proprie che compongono l’ampio ventaglio delle persone affette da autismo», sottolinea Francesca Moraca.

«Anche qui al Manzoni nel corso degli anni abbiamo sempre meglio compreso cosa significa lavorare con bambini affetti della diverse patologie dell’autismo e queste conoscenze le socializziamo a livello di equipe, a fianco della formazione collettiva, per arricchire le competenze anche con il sapere che deriva dall’esperienza. Ogni operatore approfondisce costantemente un tema, che sia sul rapporto con mondo della scuola, con la sfera sessuale o sul raggiungimento dell’autonomia, per poi condividere il sapere nell’ambito di sessioni di formazione interna e reciproca, che ci permettono di affrontare meglio anche le situazioni più gravi e confrontarci con migliori competenze con tutti i servizi e gli specialisti di neuropsichiatria».