Solidarietà e Servizi premiata dal Comune di Cantù

Il grazie dell’amministrazione comunale a tutte le realtà che insieme hanno lavorato nei mesi più duri dell’emergenza Covid per non lasciare solo nessuno

«Il bello del lavoro di squadra è che hai sempre qualcuno dalla tua parte. Noi stiamo tutti dalla stessa parte, quella dei cittadini». È nelle parole del sindaco di Cantù, Alice Galbiati, il senso del lavoro che è stato fatto nei mesi più duri dell’emergenza Covid; un senso che punta a dare valore all’insieme e a non lasciare indietro nessuno. «Abbiamo imparato in questi mesi a riapprezzare il valore del dono, dell’aiuto, della solidarietà e a non dare nulla per scontato», ha proseguito il primo cittadino nella cerimonia che si è svolta al Centro Operativo Comunale della cittadina in provincia di Como. Il sindaco ha ringraziato ufficialmente i volontari, le associazioni e le realtà che, tra le difficoltà del lockdown, non hanno mancato di far sentire la loro solidarietà verso la popolazione, in particolare le persone più fragili. Tra quanti sono stati premiati, anche Solidarietà e Servizi ha ricevuto una pergamena perché, nonostante la chiusura dei due CDD – centri diurni disabili – che la cooperativa sociale gestisce sul territorio, a Cermenate e a Capiago Intimiano, le 43 persone con disabilità che li frequentano non sono state mai lasciate sole.
«Davanti all’obbligo di sospendere le attività del CDD a causa dell’emergenza sanitaria, non ci siamo arresi e abbiamo riprogrammato tutti gli interventi che erano stati previsti», ricorda il coordinatore Silvio Pagliaro. «Le relazioni sono rimaste vive sfruttando ogni mezzo possibile: dalla telefonata al messaggio, fino alle videochiamate. Non sono mancati i video per far sentire la nostra vicinanza alle persone disabili e alle loro famiglie. Insieme abbiamo proposto delle video-ricette per valorizzare le capacità manuali, ma anche dare un conforto alla gola; sono stati realizzati anche semplici quiz e duelli per il riconoscimento di brani musicali, per divertirsi insieme e stimolare le capacità cognitive. Il tutto per mantenere vivo il contatto e, nonostante il distanziamento obbligato, ribadire la nostra vicinanza». Di fatto la gestione dell’emergenza non è stata semplice: ha portato ad una revisione delle abitudini, a riprogrammare le giornate e gli impegni. «È stato un intervento di supporto alle persone che frequentano il CDD, ma anche alle loro famiglie. Il risultato è stato positivo: insieme abbiamo superato le difficoltà di quelle settimane così complesse».