GRAZIE ALLA RETE CON GLI ENTI PUBBLICI E LE IMPRESE IL 2023 CHIUDE IN CRESCITA PER GLI INSERIMENTI LAVORATIVI

A fronte di una media di 954 persone in carico, l’Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi chiude l’anno con 249 tra assunzioni e stabilizzazioni, dato in crescita rispetto allo scorso anno, e 427 tirocini attivati

«Quando ho conosciutolo il NIL (Nucleo Inserimento Lavorativo, ndr), ero disoccupato da quasi 10 anni. Avendo una patologia del sistema immunitario ed avendo commesso molti sbagli nel mio percorso, era difficile per me trovare lavoro. Mi sono rivolto ai servizi sociali del mio comune, che mi hanno mandato al NIL. Gli operatori sono stati molto attenti, mi hanno aiutato con una grande disponibilità e non facendomi mai sentire solo nella sfida per reinserirmi nel mondo del lavoro. La mia prima assunzione è stata in una cooperativa sociale, ma il mio contratto non è stato rinnovato perché il servizio non è stato rinnovato. Il NIL, però, non si è fermato lì e mi ha subito proposto un tirocinio in un’azienda di materie plastiche. Così, dopo un contratto a tempo determinato, ora ne ho finalmente uno a tempo indeterminato. Sinceramente non avrei mai pensato che avrei di nuovo iniziato a lavorare!».

La testimonianza di Giuseppe racchiude il senso dell’impegno dell’Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi, in cui operano 7 equipe composte 6 assistenti sociali, 23 operatori della mediazione lavorativa e 4 psicologhe, nell’ambito di cinque Distretti della provincia di Varese (Busto Arsizio, Gallarate, Tradate, Valle Olona e Arcisate), uno di quella di Milano (Castano Primo) e dei Servizi Accreditati al Lavoro di Regione Lombardia.

«Ed è grazie alla dedizione, alla professionalità e alla capacità dei nostri operatori di costruire con il mondo delle imprese soluzioni e percorsi sostenibili per le persone disabili e fragili che sono al centro del nostro mandato, se il bilancio 2023 dell’attività di inserimento lavorativo è positivo, nonostante un contesto di crescenti difficoltà. A fronte di una media di 954 persone in carico, infatti, abbiamo chiuso l’anno 2023 con 249 tra assunzioni e stabilizzazioni, dato in crescita rispetto allo scorso anno, e 427 tirocini attivati», dice Filippo Oldrini, Responsabile dell’Area.

Dato positivo, dunque, che si inserisce in un quadro complessivo favorevole: «In generale, la sensazione è quella di una ripresa del tessuto economico produttivo della provincia, che permette di offrire maggiori opportunità ai nostri iscritti», conferma Raffaella Cirillo, Responsabile del Collocamento Mirato Disabili della Provincia di Varese.

«Ma da tre anni a questa parte, per riuscire ad ottenere questi risultati ai nostri operatori è richiesto un impegno sempre maggiore, perché il recente periodo della pandemia ha reso ancora più rapido un processo che vede purtroppo diventare sempre più fragili le persone a noi affidate, acuendono disagi e bisogni, e perché sono sostanzialmente mutate anche le esigenze e le difficoltà del tessuto produttivo del nostro territorio, in cui trovano collocazione circa il 70% delle persone che seguiamo (le altre si inseriscono all’interno di Cooperative di lavoro di Tipo B o Enti Pubblici, ndr) -riprende Oldrini-. Un grazie particolare va però alla disponibilità dimostrata degli imprenditori, che rispondono alle nostre richieste davvero con grande generosità e intelligenza, cosa che ci permette di costruire con le aziende progetti davvero personalizzati e concreti per avviare sempre più persone nel mondo del lavoro»

Va detto che alla maggiore fragilità dei beneficiari e delle loro famiglie di origine, dal periodo post pandemico gli operatori di Solidarietà e Servizi si trovano a dover fare i conti anche con il tema della motivazione: tra le persone seguite è infatti aumentata l’incertezza del domani e la paura per il proprio futuro. «Inoltre, le persone che negli ultimi anni arrivano ai SIL hanno minori autonomie di base -aggiunge Filippo Oldrini-. E se, da un lato, questo fa incrementare il nostro impegno per avvicinarli al mondo del lavoro, dall’altro porta i nostri operatori a svolgere anche un ruolo di raccolta dei bisogni dell’utenza al di là delle necessità lavorative. Così ci troviamo spesso a ridisegnare il ruolo e le azioni dei nostri servizi, interventi e progetti (in gergo tecnico si parla di “coprogrammazione”) con gli Uffici di Piano, i Servizi Sociali dei Comuni e i Servizi Specialistici per le situazioni psichiatriche o di dipendenze ».

Ecco, allora, che diventa sempre più decisivo il lavoro di rete con gli altri enti di sistema e di cura, una direttrice lungo cui si muove anche la struttura del Collocamento Mirato Disabili della Provincia di Varese: «Nel 2023 abbiamo lavorato per consolidare e arricchire le reti territoriali per i servizi dedicati alle persone disabili e con maggiori fragilità -spiega Raffaella Cirillo-. Crediamo molto nello sviluppo delle reti e ci siamo impegnati in un percorso di laboratori tra operatori del pubblico e del privato che ci ha permesso di condividere e affinare approcci e metodi di lavoro, definendo un modello comune per la presa in carico delle persone fragili e con disabilità, così da cogliere al meglio le diverse opportunità che offrono i territori della nostra provincia e giocare fino in fondo il ruolo di coordinamento delle risorse in campo e di facilitatori nell’incontro di domanda e offerta che viene richiesto all’ente pubblico».

Ad arricchire questo gioco di squadra, infine, la capacità degli operatori dell’Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi di ideare e proporre soluzioni a tutto il sistema che ruota attorno al sostegno delle fragilità. «In un rapporto tra pubblico e privato che nei Distretti in cui operiamo funziona benissimo e in cui la nostra capacità di fare rete è particolarmente apprezzata dagli enti pubblici -conclude Oldrini-. Del resto gestiamo questo tipo di servizi ormai da vent’anni e possiamo davvero dire di avere un radicamento sul territorio e delle competenze consolidate, che miglioriamo e nutriamo giorno dopo giorno con la passione e la consapevolezza che “Insieme ci riusciamo!”».