Il centro Viganò raggiunge la piena operatività: serve però più spazio per i minori con disturbo del neurosviluppo

Coprogettazione in risposta a un reale bisogno del territorio al centro del servizio sperimentale avviato da Solidarietà e Servizi a Caronno Pertusella

A meno di un anno dalla sua inaugurazione, il centro “Fabio Viganò” di Caronno Pertusella ha raggiunto la sua piena operatività. Merito della capacità di saper individuare i bisogni e merito di una coprogettualità che la cooperativa sociale Solidarietà e Servizi ha saputo mettere in campo insieme con gli attori del territorio, in primis il servizio di Neuropsichiatria della ASST Valle Olona e il comune di Caronno Pertusella. Ufficialmente aperto nell’ottobre scorso, dopo un periodo di rodaggio, il centro sperimentale “Viganò”, che Solidarietà e Servizi ha ricavato ottimizzando gli spazi del CDD – Centro Diurno Disabili – “Il Girasole”, offre progetti educativi individualizzati per minori dai 3 ai 17 anni con disturbo del neurosviluppo e, in particolare, con diagnosi di disturbo dello spettro autistico.

«L’idea progettuale si è sviluppata a seguito delle segnalazioni del crescente bisogno di servizi educativi e risocializzanti pervenute dall’UONPIA – Unità Operativa Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della ASST Valle Olona – sede di Saronno, da parte delle famiglie e dei Servizi sociali del territorio», premette Laura Puricelli, Responsabile Area Autismo e Autonomia di Solidarietà e Servizi. «Questo servizio, che è stato progettato per accogliere fino a un massimo di dieci minori in compresenza, ha avuto un’importante crescita: a oggi, i minori in carico sono 16 e ci sono famiglie che hanno già fatto richiesta per un inserimento nei prossimi mesi. C’è quindi una lista di attesa che stiamo gestendo, individuando soluzioni alternative in altri servizi della cooperativa sociale sulla base della residenza della famiglia».

Infatti, il servizio non risponde solamente al bisogno dell’ambito territoriale di Saronno, ma si è fatto interprete di un’esigenza trasversale, da Legnano a Lonate Pozzolo, da Garbagnate a Castellanza. Le proposte educative e socializzanti e il personale specializzato hanno permesso a questo servizio di farsi conoscere dai territori limitrofi, che hanno iniziato a prendere contatti per una collaborazione. «Nello specifico, oltre al Servizio di Neuropsichiatria Infantile (NPI) di Saronno, da cui sono pervenute le prime segnalazioni, siamo stati contattati da AIAS di Busto Arsizio, dalle NPI di Legnano e Busto Arsizio e recentemente dalla NPI di Limbiate e Rho», ricorda la Coordinatrice del servizio Cristina Ridolfi. In concreto il centro “Viganò” lavora con i minori sull’apprendimento e rafforzamento delle autonomie, per vivere in modo adeguato nei contesti sociali in cui sono inseriti; offre occasioni ricreative, di socialità e di gestione del tempo libero, e l’integrazione tra i percorsi (scolastico, riabilitativo, educativo). Sono inoltre previsti interventi di accompagnamento nelle delicate fasi di passaggio e il sostegno alla famiglia con la quale viene condiviso il Progetto Personalizzato pensato per il loro figlio».

Una proposta ampia e mirata che ha saputo centrare l’obiettivo. «Mio figlio ha iniziato a frequentare per due giorni settimanali il centro diurno Viganò», racconta Nicoletta mamma di Francesco. «Inizialmente aveva un comportamento molto impulsivo e non accettava alcune regole comportamentali. Ad oggi dopo la frequenza di un anno siamo riusciti a ottenere risultati positivi grazie alla costanza delle educatrici».

Davanti a un bisogno in crescita, Solidarietà e Servizi si è attivata per dare risposte anche attraverso altri servizi della cooperativa, ma questo non basta; è sempre più necessario, oltre che urgente, individuare uno spazio più ampio che permetta la presa in carico di un maggior numero di minori. La proposta è stata presentata al Comune di Caronno Pertusella che è stato il primo a condividere la progettazione di Solidarietà e Servizi nel dare vita al “Viganò”.