«Qui l’umanità diventa organizzazione al servizio della persona»

La visita dei vertici regionali di Intesa Sanpaolo e dei rappresentanti di Fondazione CESVI al progetto SPAZIO INTEGRAZIONE di Solidarietà e Servizi

«Una realtà sorprendente. Conoscevo Solidarietà e Servizi, ma, vederla dal vivo, è ben diverso: si può toccare l’umanità che diventa organizzazione; tutto ha un sapore di autentico e buono», sono le parole di Gianluigi Venturini, Direttore Regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo che ha fatto visita all’area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi insieme con Valeria Brugnacchi, specialista CTPS presso Intesa Sanpaolo, i rappresentanti della Fondazione CESVI e PricewaterhouseCoopers con Carlo Rossi, partner di Varese. Ad accompagnarli il presidente del Consiglio di Sorveglianza della cooperativa Paolo Fumagalli, il presidente del Consiglio di Gestione Domenico Pietrantonio e Laura Puricelli e Filippo Oldrini, rispettivamente responsabile Area Autismo e Autonomie e Responsabile Area Inserimento Lavorativo. L’iniziativa si è inserita all’interno del percorso che Solidarietà e Servizi ha avviato con il sostegno di Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione CESVI e che ha portato all’avvio del progetto SPAZIO INTEGRAZIONE. Un esempio di collaborazione tra profit e no profit che sta permettendo di dare vita a nuove risposte ai bisogni delle persone disabili e/o fragili.

Infatti SPAZIO INTEGRAZIONE arriva là dove non c’erano servizi strutturati e guarda alle persone che si collocano tra un Centro Socio Educativo (CSE) e un SIL (Servizio Inserimento Lavorativo); persone che hanno abilità superiori per i primi, ma non abbastanza per i secondi. Il progetto fa questo mettendo in campo il valore di una presa in carico della persona a più ampio raggio e, all’interno di un approccio multidimensionale e di una visione di rete, creando progetti di vita per potenziare tutti gli aspetti legati all’autonomia della persona attraverso il lavoro.

«Il Covid ha messo a nudo una serie di problemi», ha proseguito Venturini. «L’unica cosa che funziona è la solidarietà che porta quanti hanno maggior possibilità a mettere risorse. In questa ottica, Intesa Sanpaolo ha fatto la sua parte nel periodo più complesso di emergenza sanitaria con interventi straordinari a livello nazionale. Adesso, con il Programma Formula abbiamo voluto dare continuità a quell’azione, concentrandoci però sui singoli territori. L’iniziativa è stata impostata come un concorso di intervento dove al contributo diretto viene abbinata una raccolta fondi: è una collaborazione che diventa condivisione di progettualità per dare, insieme, risposte a particolari bisogni come nel caso del progetto di Solidarietà e Servizi».

L’ottica è, quindi, quella da sempre al centro dell’approccio della cooperativa sociale: «Quell’agire insieme che porta a una co-progettazione e co-programmazione degli interventi», ha sottolineato Fumagalli. «È una visione che ci ha portato negli anni ad aprire collaborazioni significative con importanti aziende. E che ci permette di avere una struttura dedicata al lavoro dove la disabilità o la fragilità non sono elementi di ostacolo, ma opportunità per creare percorsi di crescita e autonomia».

Dal reparto di assemblaggio alla Rigenesi, dalla Gestione Documentale fino al Business Process Outsourcing – BPO -, per arrivare al reparto delle Lavorazioni Meccaniche attivato grazie alla collaborazione con Vito Rimoldi Spa, Solidarietà e Servizi ha fatto “toccare con mano” un nuovo modo di prendersi cura delle persone attraverso il lavoro. «Mettendo la persona al centro, il lavoro diventa luogo educativo», ha proseguito Pietrantonio. «Il lavoro diventa il momento per dare concretezza non solamente alla dignità della persona, ma anche per la valorizzazione delle abilità e dei talenti di ciascuno con lo scopo di accentuare il processo di autonomia della persona stessa. È una sfida che stiamo vincendo sia sotto il profilo educativo, sia produttivo e che con SPAZIO INTEGRAZIONE ha aperto un nuovo ambito di intervento».