L’assemblea dei soci di Solidarietà e Servizi approva il Bilancio Sociale 2021: un’impresa sociale moderna e capace di prendersi cura di oltre 6 mila persone disabili e fragili

La cooperativa sociale prosegue lungo il Piano strategico 2021 – 2024 e spinge sulla collaborazione con i Comuni e sull’innovazione tecnologica per migliorare l’autonomia delle persone

Un’impresa sociale al passo con i tempi, con idee ben chiare e capace di prendersi cura di oltre 6.000 persone disabili e fragili. È la fotografia della cooperativa sociale Solidarietà e Servizi presentata nell’assemblea dei soci che si è svolta lo scorso giovedì 19 maggio in modalità sia straordinaria, per l’approvazione del nuovo Statuto, sia ordinaria, per la presa d’atto del bilancio al 31 dicembre 2021, l’approvazione del Bilancio Sociale 2021 e dei regolamenti interni soci lavoratori e soci volontari. Un quadro dai colori vivaci e proattivi dal quale emergono i quattro temi che hanno contraddistinto e contraddistinguono la cooperativa sociale: «Autismo, casa, autonomia e lavoro», ha ricordato il presidente del Consiglio di Gestione Domenico Pietrantonio presentando il Bilancio Sociale 2021. «Sono questi i cardini della nostra cooperativa, gli ambiti strategici e le parole che dicono cosa facciamo e cosa vogliamo continuare a fare, insistendo su una gestione diretta dei servizi, come già indicato dal Piano di Impresa Sociale 2021 – 2024. La modalità che abbiamo fatta nostra è quella del project financing sulla quale ci stiamo confrontando con alcune amministrazioni comunali – nello specifico Caronno Pertusella e Marnate – al fine di ampliare i servizi erogati, dando vita a case per persone disabili adiacenti ai servizi diurni già esistenti». Il metodo è quello del dialogo costante e costruttivo, in particolar modo con i Comuni. «Occorre capire cosa serve sul territorio per riuscire a dare delle soluzioni che possano dare risposta a un bisogno reale – ha proseguito Pietrantonio -, evitando, come sta succedendo in alcuni enti pubblici, derive “antisussidiarie” che non perseguano una reale e concreta coprogrammazione e coprogettazione degli interventi e dei servizi».

Di rilievo altresì la collaborazione e l’attività svolta con la Solidarietà e Servizi Fondazione, della quale la cooperativa è socio unico. In particolare un evento organizzato nel settembre scorso è stata l’occasione per ripercorrere la presenza e l’esperienza della cooperativa in alcuni comuni, tra i quali quelli di Marnate, Cassano Magnago e Busto Arsizio in provincia di Varese.

Sul fronte dei numeri, il valore di Solidarietà e Servizi è nel volume di persone disabili e fragili di cui riesce a prendersi cura. «Sono oltre 6 mila; 6.113 per la precisione», ha ricordato il presidente del Consiglio di Gestione. «È un numero importante, dietro il quale ci sono facce, storie, famiglie che attraverso diverse modalità trovano nella cooperativa un punto di riferimento. Così come è altrettanto importante il numero dei lavoratori: 502, la maggior parte dei quali laureati, che ogni giorno si prendono cura di chi ha bisogno con passione, responsabilità e creatività. Un capitale umano sul quale la cooperativa continua a investire con un consistente e continuativo percorso formativo, anche di tipo manageriale».

La modernità è data dalla tensione costante verso l’innovazione. «Il tema della domotica è infatti centrale per migliorare l’autonomia delle persone delle quali ci prendiamo cura», ha detto Pietrantonio. «In questa direzione, è in atto una collaborazione con la Liuc – Università Cattaneo di Castellanza. Avremo un supporto preciso e specifico: per un anno una ricercatore sarà dedicato a studiare la domotica e l’innovazione tecnologica nei nostri servizi».

La modernità di Solidarietà e Servizi è data anche dalla volontà di essere impresa sociale capace di sapersi adeguare ai nuovi scenari. «Lo Statuto è la nostra carta di riferimento, sono state riviste alcune norme per adeguarle a quelle che sono le esigenze e le necessità di funzionamento della cooperativa», ha detto Pietrantonio introducendo la parte straordinaria dell’assemblea. Il lavoro di “restyling” della Carta è stato svolto con il decisivo supporto e la collaborazione di Confcooperative. «È stato un lavoro molto analitico e attento a rendere lo Statuto adeguato ai cambiamenti che un’impresa cooperativa vive negli anni», ha detto Patrizia Ronchi, avvocato di Confcooperative. «Per me è stata un’esperienza professionale importante, anche perché siamo andati a “mettere a terra” alcuni temi che Confcooperative ha approfondito».

Ulteriore elemento di innovazione è dato dal processo di valutazione dell’impatto sociale delle proprie attività che Solidarietà e Servizi sta svolgendo  in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore attraverso CESEN (Centro studi sugli Enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini di lucro) e ALTIS (Alta Scuola Impresa e Società). È uno studio che porterà nel corso del 2022 ad analizzare e verificare l’impatto sociale delle attività dell’Area Inserimento Lavorativo e nel 2023 l’Area Servizi diurni e residenziali, di Solidarietà e Servizi.