L’integrazione in un menù: il centro Pollicino e il chiosco Lo Sciurus di Gallarate

Caffè, brioche e succhi tradotti in Comunicazione Aumentativa Alternativa per permettere ai ragazzi con autismo di scegliere cosa prendere a merenda

L’integrazione è fatta anche di piccole cose. Come il predisporre un menù apposito per chi ha qualche problema in più di comunicazione e relazione; un semplice elenco dei prodotti, messo a disposizione per permettere a tutti di scegliere cosa prendere a colazione o per merenda. È proprio questo l’esempio dell’esperienza fatta dai ragazzi di Pollicino, il centro dedicato ai minori con disturbi dello spettro autistico, che Solidarietà e Servizi gestisce a Gallarate dal 2012. Un progetto nato da un’amicizia, quella stretta tra i “pollicini” adolescenti e Simona e Simone, titolari del chiosco Lo Sciurus che dal settembre scorso è stato aperto in città all’interno del parco Bassetti. Perché, andare al bar e avere la possibilità di scegliere in autonomia quello che si vuole prendere è una libertà importante. «Per poter aiutare i bambini e alcuni ragazzi di Pollicino (e non solo) a scegliere cosa ordinare con più facilità, abbiamo deciso di preparare un menù in CAA da appendere in questo bar», spiegano Andrea, Alessia, Marco e Niccolò.

CAA cioè “Comunicazione Aumentativa e Alternativa”, un insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che facilitano e aumentano la comunicazione in persone che hanno difficoltà a usare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura. Non è una comunicazione che sostituisce il linguaggio, ma sostiene la relazione e permette di comprendere, far capire e sviluppare il pensiero. È uno strumento che viene utilizzato per i ragazzi con autismo, in particolare quanti hanno maggiori difficoltà.

Andrea, Alessia, Marco e Niccolò hanno pensato ai loro amici più piccoli. Così «quando siamo andati a far colazione allo Sciurus, abbiamo portato un foglio di brutta del nostro menù. Simone è rimasto molto contento e ci ha suggerito di aggiungere qualche novità alle proposte». Ne sono nati diversi menù: uno posto sul banco dei gelati, l’altro con le proposte della caffetteria e un terzo che viene portato direttamente al tavolo. «Una iniziativa che ci è piaciuta fin da subito», racconta Simone dello Sciurus. «Il nostro chiosco vuole essere un posto aperto a tutti e dedicato all’inclusività. Perché non farlo? In virtù anche del bel rapporto che è nato in questi mesi con i ragazzi di Pollicino il menù in CAA è stato costruito insieme a loro: abbiamo indicato quello che abbiamo solitamente e anche qualcosa in più per andare incontro alle esigenze di tutti».

Di fatto un menù in CAA non è solamente per ragazzi autistici. «Può essere utilizzato anche da persone con altre fragilità», spiegano gli educatori dell’equipe di Pollicino. «Noi ci siamo concentrati sulla scelta della merenda: i più grandi hanno fatto un po’ da apripista per permettere anche ai più piccoli di andare al bar e scegliere quello che vogliono. Il tutto è inserito in un progetto e in un percorso di autonomia in un ambiente meno protetto che passa dal poter scegliere quanto riportato sul menù, fare l’ordinazione e gustarsi un buon gelato».

Da ultimo, una piccola curiosità che hanno imparato Andrea, Alessia, Marco e Niccolò: «“Sciurus” in latino significa “lo scoiattolo” e il bar si chiama così in onore degli scoiattoli rossi che abitano nel parco Bassetti». Ora non resta però che allargare l’iniziativa. Come auspicano i ragazzi di Pollicino: «Sarebbe bello trovare le scritte in CAA anche in tante altre realtà, come ad esempio in gelateria, nelle scuole, nelle stazioni, nei ristoranti, per rendere più semplice la vita di tanti bambini e ragazzi. Il nostro motto è: CAA per un mondo più inclusivo!». Basterebbe veramente poco.