Pensare insieme, agire insieme, co-progettare: il modello vincente del Nucleo Inserimenti Lavorativi
Dal 2022 Solidarietà e Servizi e Azienda Speciale Consortile Medio Olona sono insieme nella coprogettazione del Nucleo Inserimento Lavorativo dell’Ambito Territoriale di Castellanza. Il punto della situazione, a tre anni di distanza

Era il 2022 quando qualcosa di nuovo ha cominciato a prendere forma nella Valle Olona. Non una rivoluzione appariscente, ma un cambiamento profondo, silenzioso e concreto. Un modello che, in applicazione dell’art. 55 del Codice del Terzo Settore, ha saputo mettere intorno allo stesso tavolo la pubblica amministrazione e la cooperativa, dando vita a un’esperienza di coprogettazione che oggi, a distanza di tre anni, è considerata un esempio virtuoso a livello provinciale.
DALL’APPALTO ALLA COPROGETTAZIONE: UN MODELLO VINCENTE
Il protagonista di questa storia è il Nucleo Inserimenti Lavorativi (NIL) dell’Ambito Territoriale di Castellanza, gestito da Solidarietà e Servizi in coprogettazione con l’Azienda Speciale Consortile Medio Olona. Un servizio che si rivolge a persone con disabilità, fragilità sociali e cittadini in condizione di disoccupazione prolungata, e che si pone l’obiettivo di accompagnarli in percorsi di integrazione socio-lavorativa, attraverso tirocini, formazione e assunzioni vere e proprie.
Fino al 2021, il servizio era affidato tramite appalto. «Ma sentivamo che si poteva fare di più» – racconta Paola Bottazzi, Coordinatore dei Servizi dell’Azienda Speciale Consortile Medio Olona. «Così abbiamo scelto una strada diversa: la coprogettazione. È stato un cambio di paradigma. Non più un rapporto committente-fornitore, ma un agire condiviso. Un’amministrazione davvero partecipata, in cui le regole si scrivono insieme e si rivedono in base all’evoluzione dei bisogni.»
Il bisogno, del resto, è in continua trasformazione. E chi lavora quotidianamente con le persone più fragili lo sa bene. «Rispetto al passato – spiega Erika Colombo, coordinatrice del NIL dell’Ambito Territoriale di Castellanza per Solidarietà e Servizi – ci siamo trovati a fronteggiare un’incidenza crescente del disagio psicologico. Già dai primi colloqui di presa in carico si evidenziano spesso difficoltà relazionali o psicologiche, a volte anche non certificate. Con la coprogettazione, abbiamo potuto rimodulare il servizio, inserendo più ore di supporto psicologico e risorse professionali, rispondendo in modo più efficace a ciò che il territorio chiedeva. Nel concreto abbiamo introdotto uno specialista psicoterapeuta in più rispetto a quello già in organico per gestire quelle situazioni più complesse che meritano approfondimento e incontri più frequenti.»
Questo tipo di flessibilità è uno dei vantaggi chiave della coprogettazione: la possibilità di “riaggiustare il tiro” lungo il cammino, come lo definisce Bottazzi. Certo, comporta più impegno – incontri periodici, verbali, momenti di valutazione condivisa – ma porta risultati tangibili.
Ma il vero valore aggiunto è il metodo. La coprogettazione ha permesso di valorizzare anche il lavoro degli operatori, che oggi si muovono con maggiore autonomia nella scelta degli strumenti più adatti al singolo caso. «Non ci limitiamo ad applicare un protocollo…» – aggiunge Erika Colombo. «Ogni persona ha una storia diversa, e avere la possibilità di personalizzare l’intervento è fondamentale per garantire efficacia e dignità.»

I NUMERI DI SOLIDARIETÀ E SERVIZI
Il NIL dell’Ambito Territoriale di Castellanza è solo uno dei servizi di questo tipo gestiti: da Busto Arsizio a Gallarate, da Tradate a Castano Primo, fino ai comuni della Comunità Montana del Piambello, la cooperativa è presente con servizi in appalto sul territorio, attraverso sportelli e operatori qualificati che accompagnano le persone lungo un percorso di autonomia e inserimento lavorativo, in sinergia con i Servizi Sociali comunali, le unità di cura e le aziende del territorio.
A oggi, Solidarietà e Servizi ha in carico 870 persone nei vari servizi NIL (Nucleo Inserimento Lavorativo), SIL (Servizio di Inserimento Lavorativo) e PIL (Percorso di Inserimento Lavorativo) attivi sul territorio, con 217 nuovi ingressi nel solo 2024. Nello stesso anno sono stati attivati 450 tirocini e 219 assunzioni.
«Con il Servizio Accreditato al Lavoro (SAL) – un ulteriore servizio offerto dalla cooperativa – superiamo le 1.000 persone seguite» – sottolinea Elena Olgiati, responsabile dei servizi di inserimento lavorativo di Solidarietà e Servizi. «Questi numeri – continua – sono il risultato di un approccio che caratterizza tutti i Servizi al Lavoro della Cooperativa. Spesso nelle riunioni di coordinamento ci confrontiamo sull’impatto che generiamo a livello sociale: incontriamo persone con storie diverse, problematiche diverse e per ognuno creiamo il migliore percorso possibile, consapevoli che il lavoro è una delle dimensioni che restituisce dignità alle persone. Accompagniamo le persone con professionalità, ma anche con l’umanità che caratterizza tutti gli operatori presenti nei Servizi.»
UN CONVEGNO A SETTEMBRE PER RACCONTARE L’ESPERIENZA DI COPROGETTAZIONE
L’esperienza del NIL vuole fare un passo in più e diventare oggetto di narrazione e condivisione pubblica.
Il 25 settembre 2025 si terrà il convegno “La co-progettazione, sfide e opportunità. La narrazione dell’esperienza del Nucleo Inserimenti Lavorativi Ambito Territoriale di Castellanza”, organizzato – ovviamente insieme – da Azienda Speciale Consortile Medio Olona e Solidarietà e Servizi. Obiettivo: riflettere insieme, con enti del Terzo Settore e pubbliche amministrazioni, su cosa significhi davvero coprogettare un servizio, quali sfide comporti e quali benefici generi.
Tra i relatori, anche il professor Paolo Tomasin, sociologo e ricercatore, esperto in politiche sociali, che offrirà un inquadramento della coprogettazione come strumento innovativo di governance. Ma soprattutto, sarà l’occasione per raccontare un’esperienza che non è solo una buona pratica, ma un modello replicabile per altri territori.
In un’epoca in cui spesso le istituzioni e il Terzo Settore sembrano muoversi su binari paralleli, il caso del NIL dell’Ambito Territoriale di Castellanza dimostra che è possibile lavorare insieme, superando le logiche verticali, e costruire risposte più efficaci, più umane e più radicate nel territorio.
E se è vero che “insieme ci riusciamo”, come recita il motto di Solidarietà e Servizi, questa storia lo dimostra con i fatti.