Da Cassano Magnago a Budapest: il viaggio di Massimo tra karate, autonomia e nuove amicizie

Quest’estate una grande opportunità per uno degli ospiti degli Appartamenti Tanzi di Solidarietà e Servizi: la partecipazione ad un campus di parakarate internazionale organizzato dalla Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Budapest

Il gruppo della CKOSS Polihandy di Oggiona Santo Stefano all’Università di Budapest

Budapest, agosto 2025. Un campus internazionale, decine di giovani provenienti da diversi Paesi europei, giornate intense di allenamenti, giochi e attività all’aperto. In mezzo a loro c’è anche Massimo, un ospite degli Appartamenti Tanzi (due case di Solidarietà e Servizi dove dieci persone con disabilità fanno esperienza di autonomia) partito dall’Italia con la Ckoss Polihandy di Oggiona con Santo Stefano per vivere una settimana che difficilmente dimenticherà.

UNA PASSIONE CHE DIVENTA OCCASIONE DI CRESCITA

La storia di questo viaggio nasce tre anni fa, quando Massimo entra nell’allora Residenza Tanzi. «Fin da subito avevamo chiaro l’obiettivo di non interrompere la sua passione per lo sport», racconta Elisa Colletto, la sua educatrice. «In quel periodo si trattava di decidere se continuare con la palestra o provare qualcosa di nuovo. È stata una nostra operatrice, Tiziana, a metterci in contatto con il maestro Rolando Gaido, che a Oggiona Santo Stefano allena atleti normodotati e parakarateka nella stessa palestra. È stato l’inizio di un percorso entusiasmante».

Massimo accetta la sfida. Si appassiona sempre di più al karate, si allena due sere a settimana, frequenta i campus estivi organizzati dalla Ckoss Polihandy e quest’anno conquista la cintura arancione. «Spesso lo vediamo esercitarsi anche nel tempo libero con le mosse di katà», sorride Elisa. Una passione che non è solo sport, ma educazione alla disciplina, alla costanza e alla fiducia in se stessi.

LA PARTENZA PER BUDAPEST

Ad agosto arriva la grande occasione: un campus internazionale di parakarate organizzato dalla Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Budapest, dal 4 all’8 agosto. Tema centrale: sport e inclusione. Vi partecipano Italia, Olanda, Repubblica Ceca e Ungheria. Massimo parte con il maestro Gaido, altri atleti e una mamma accompagnatrice: 13 persone in totale. Un pullmino e un’auto pieni di entusiasmo, direzione Ungheria.

«Per Massimo – sottolinea Elisa – è stato un passo importante. Non era mai andato così lontano, e trovarsi per una settimana in un campus universitario, a contatto con ragazzi di altre nazioni, lo ha messo di fronte a piccole grandi sfide quotidiane. Gestire i vestiti, gli orari, fino a una piccola medicazione al ginocchio in seguito a una “sbucciatura” durante un allenamento, cambiare punto di riferimento: sono tutte esperienze che hanno rafforzato la sua autonomia e la consapevolezza di sé».

ALLENAMENTI, ESCURSIONI E NUOVE AMICIZIE

Il programma del campus è stato ricco e vario. Allenamenti quotidiani di parakarate, giochi di orientamento all’interno dell’università, attività di pet therapy, escursioni e persino un giro in battello sul Danubio. Momenti di sport ma anche di socializzazione, che hanno favorito incontri e amicizie al di là delle barriere linguistiche.

«È stato bellissimo vederlo interagire con ragazzi che non parlavano italiano», racconta il maestro Gaido. «Lo sport, e in particolare le arti marziali, hanno un linguaggio universale fatto di gesti, rispetto e collaborazione. Per Massimo è stata un’apertura al mondo esterno che difficilmente avrebbe vissuto senza questa esperienza».

««Sono stato bene, voglio tornare in quel posto»

(Massimo, ospite degli Appartamenti Tanzi)

«LA PERSONA SEMPRE AL CENTRO»

Per Solidarietà e Servizi, esperienze come quella di Budapest rappresentano un tassello fondamentale del progetto educativo. «La nostra missione – spiega Elisa – è mettere al centro la persona. Ogni occasione di vita può diventare opportunità di crescita: lavoriamo per sviluppare autonomia, autostima, socializzazione e apertura verso il territorio. Il viaggio di Massimo è l’esempio concreto di come lo sport possa essere uno strumento prezioso per tutto questo».

La rete costruita tra educatori, famiglie e realtà del territorio – in questo caso la CKoss Polihandy e il maestro Gaido – è ciò che rende possibile trasformare le passioni individuali in esperienze di valore. «A noi piace che i nostri ospiti escano dalla comfort zone – conclude Elisa – perché è lì che nascono le vere conquiste».

LA VOCE DI MASSIMO E DELLA SUA FAMIGLIA

«Sono stato bene, voglio tornare in quel posto», racconta Massimo con un sorriso. Un pensiero semplice ma che racchiude tutta la ricchezza di ciò che ha vissuto. Anche suo fratello Stefano non nasconde la soddisfazione: «Sono molto contento che Massimo abbia potuto fare questa esperienza. È bello sapere che alla Tanzi lo incoraggiano a provare cose nuove, a mettersi in gioco e a crescere».

UNA STRADA CHE CONTINUA

Il ritorno da Budapest non è un punto di arrivo, ma un nuovo inizio. Massimo è già tornato agli allenamenti con rinnovata energia, con lo sguardo rivolto alle prossime sfide. «Questa esperienza ha lasciato in lui un seme di fiducia e apertura – osserva Elisa –. E noi continueremo a coltivarlo, insieme a lui e alla sua famiglia».

Perché ogni passo verso l’autonomia, ogni occasione di confronto con il mondo esterno, ogni nuova amicizia stretta lungo il cammino è un tassello di quella grande costruzione che per Solidarietà e Servizi si chiama attenzione alla persona.