Le Università con Solidarietà e Servizi: una collaborazione a tutto campo
Da sempre promotrice della collaborazione con gli atenei del territorio, negli ultimi mesi Solidarietà e Servizi ha intensificato gli scambi con Università Bicocca e Università dell’Insubria. Lezioni aperte, workshop e case history

Da diversi anni Solidarietà e Servizi collabora con il mondo accademico. Basti pensare al progetto di implementazione della domotica applicata per le case, co-progettata, a partire dal 2023, in sinergia con la Facoltà di Ingegneria Gestionale dell’Università LIUC di Castellanza (VA). O ancora il rapporto consolidato con Università Cattolica, in essere dal 2019, per la digitalizzazione dell’archivio storico di padre Agostino Gemelli.
O ancora… le collaborazioni in atto per le attività di recruitment «Sono ormai 7 anni che collaboriamo con i servizi di placement di Università Cattolica, Università degli Studi di Milano Bicocca e Università dell’Insubria» – racconta Giorgia Piana, HR specialist in Solidarietà e Servizi. «Nel 2018 con la Cattolica abbiamo organizzato incontri di orientamento e un workshop sulla stesura del curriculum e sul colloquio di lavoro. Con Insubria abbiamo partecipato alle varie edizioni della giornata del “Sapere Educativo”, organizzate dall’università per far conoscere come si lavora sul territorio in ambito educativo. Sempre con Insubria abbiamo messo a disposizione la nostra sede per alcuni moduli del corso per “Assistenti di tirocinio”, organizzato dall’ università, in collaborazione con ATS Insubria. Con tutti gli atenei, poi, abbiamo in essere convenzioni per l’attivazione di tirocini, soprattutto per le facoltà di Servizio Sociale e Scienze dell’Educazione.»
Negli ultimi mesi questa collaborazione si è intensificata e sono nati progetti formativi specifici, in cui alcuni servizi della cooperativa di Busto Arsizio sono saliti in cattedra per una lezione o un workshop. «Si tratta – evidenzia Laura Puricelli, responsabile dell’area Autismo e Autonomia di Solidarietà e Servizi – di importanti opportunità che hanno arricchito i servizi, valorizzato la professionalità degli operatori e creato “ponti di collaborazione” con l’ambito accademico. La ricerca e il confronto continuo sono infatti la premessa per un’offerta di servizi in grado di stare al passo con l’evoluzione del bisogno.»
LA NASCITA DI ALIBLU: LE TAPPE DI UNA START UP CON GLI STUDENTI DELLA BICOCCA…
Con l’Università degli Studi Milano Bicocca – continua Giorgia – abbiamo organizzato una lezione aperta sulla nascita di AliBlu, il servizio educativo integrato per minori con diagnosi di autismo. Coinvolti 20 studenti della laurea magistrale in scienze pedagogiche, del corso in “Coordinamento dei servizi educativi” che sono venuti presso la nostra sede per una giornata.» Due le docenti, Mariolina Caputo psicopedagogista e coordinatrice del servizio e Martina Bonoldi, educatrice. «Abbiamo raccontato la storia di Aliblu – spiegano – soffermandoci sulle tappe di quella che è stata una vera e propria start up: l’emergere di un bisogno dal territorio, le liste d’attesa, la progettazione del servizio, la partecipazione al bando Cesvi, l’inaugurazione in aprile 2024, lo sviluppo e la crescita di un servizio che, oggi, ha tutta la dignità per stare in piedi con le proprie gambe.»
«In un panorama in cui le neurodivergenze sono in continua evoluzione – proseguono – il servizio deve adattarsi in continuo. Questo vuol dire per noi formazione permanente e nuova programmazione. Il contatto con le università ci è stato molto utile per fermarci e recuperare una visione di retrospettiva per progettare al meglio i prossimi passi.»
…E DELL’INSUBRIA A VARESE
Una seconda lezione, sempre con AliBlu in cattedra, agli studenti del secondo anno della facoltà di Educazione Professionale dell’Università dell’Insubria. Questa volta presso la sede dell’ateneo, a Varese. «La classe era piena, una quarantina di studenti, che hanno seguito in modo partecipe e con grande entusiasmo – testimonia Mariolina Caputo. Ci siamo focalizzati su un aspetto molto tecnico – la comunicazione alternativa aumentativa (CAA), uno strumento solitamente usato in campo terapeutico per semplificare la comunicazione di bambini con ritardi nello sviluppo del linguaggio, deficit cognitivi o disturbi dello spettro autistico. In aula abbiamo portato le basi scientifiche dello strumento.»
Non è mancata poi un’esercitazione più pratica con un’attivazione sulla task analysis (analisi del compito), un metodo molto usato con persone autistiche per definire la sequenza di comportamenti necessari per l’esecuzione di compiti più complessi. Per rendere la lezione ancora più interessante, le formatrici hanno portato in aula diversi strumenti, abitualmente utilizzati in AliBlu, da mostrare agli studenti.
IN AULA CON GLI STUDENTI DEL SECONDO ANNO DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
Anche l’ufficio comunicazione di Solidarietà e Servizi è stato invitato a portare la propria testimonianza agli studenti del secondo anno della facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università dell’Insubria (in aula a Varese e, in collegamento da remoto, con la sede di Como). «È ormai nostra abitudine – racconta Letizia Ferri, docente di Pedagogia Sociale – invitare dei professionisti della comunicazione di realtà che lavorano nel sociale per rendere più concreto ai ragazzi quello che studiano sui libri. Grazie alla testimonianza di Solidarietà e Servizi, i ragazzi hanno scoperto come il mondo della comunicazione possa essere applicato al settore sociale, mettendo le proprie competenze al servizio di buone cause.»
«Durante la lezione – spiega Chiara Dal Canton, responsabile comunicazione di Solidarietà e Servizi – abbiamo illustrato il ruolo strategico della comunicazione nel terzo settore, rendendo evidente che questa non è solo una necessità operativa, ma un pilastro fondamentale per costruire fiducia, attrarre sostenitori e raccontare storie capaci di emozionare».
«Gli studenti – continua la docente Ferri – si sono mostrati entusiasti e coinvolti, sorprendendosi di quanto il lavoro nel sociale possa essere stimolante e di come permetta di coniugare interesse per la comunicazione con un forte impatto sociale. Questo incontro non solo ha fornito loro strumenti utili per il futuro, ma ha anche acceso in molti la curiosità verso una carriera in ambito non profit, dimostrando il valore del confronto con esperti e casi concreti in aula.»