«Questa volta è diverso perché non mi hai lasciato solo»

Mauro nell’ultimo mese ha affrontato un esame delicato all’ospedale. Non era la prima volta, ma questa volta è stato diverso perché non si è sentito solo.  Tutto è diverso quando ci si sente accompagnati.  

«Questa volta è diverso perché c’eri tu e non mi hai lasciato solo». Questa è la storia di Mauro, 65 anni, presenza storica in Solidarietà e Servizi. Da 10 anni vive a Busto Arsizio nell’Appartamento Castiglioni, una delle nove case per persone con disabilità della cooperativa, insieme a Stefano e Giorgio. Vivono in modo autonomo, con i tempi scanditi dalle attività presso il capannone di viale Toscana, i piccoli compiti di casa e il tempo libero con gli interessi di ciascuno, il giardinaggio, gli animali, l’inter…  
Ogni sera è con loro un educatore: insieme preparano la cena, insieme decidono i piccoli acquisti da fare, insieme fanno la spesa online. E poi c’è Elisa, che da un anno e mezzo è la coordinatrice della casa. «Vado spesso a cena da loro – racconta. Per me in questi mesi è stato importante costruire un rapporto di fiducia. Non mi conoscevano, ero nuova, dovevo conquistarmeli. Oggi abbiamo creato un legame, sono di casa. Sul frigorifero c’è anche il mio numero come riferimento da contattare in caso di bisogno. Adesso mi chiamano per condividere piccoli grandi problemi della vita di tutti i giorni, dall’intervento dell’idraulico agli occhiali persi.»  

Mauro ha qualche piccolo problema di salute e negli ultimi anni ha dovuto sottoporsi più volte ad un esame delicato, anche nelle fasi preparatorie, perché necessita costanza e precisione nell’attenersi alle indicazioni dei sanitari. Indicazioni che non sempre sono state seguite alla lettera, compromettendo la buona riuscita dell’esame. «L’ultima volta non ce l’ho fatta – commenta Mauro – il “beverone” è disgustoso, ma questa volta è stato diverso». Sì, perché Elisa non l’ha lasciato solo un minuto. Esame prenotato, appuntamento previsto per la metà di luglio a Magenta. Necessaria la solita preparazione: alimentazione ad hoc per tre giorni, un giorno di dieta liquida, un giorno di digiuno… e i famosi “beveroni” da bere a intervalli di 12 ore. «Anche chi vive in autonomia non deve affrontare questo esame senza costante assistenza – continua Elisa.  Mauro si sarebbe scoraggiato. Per una fortunata coincidenza avevamo un posto libero in un’altra casa che abbiamo a Cassano Magnago, dove, per le persone disabili, è garantita la presenza di un operatore socio-sanitario anche durante la notte e dove Daniele, Barbara e tutta l’équipe erano prontissimi ad accoglierlo e supportarlo. Ho proposto a Mauro di trasferirsi per un breve periodo, lì avremmo potuto seguirlo meglio.» E così è andata, Mauro non è stato lasciato solo neanche in un passaggio della preparazione all’esame ed è arrivato pronto.
«Per una settimana – sottolinea Mauro – ho dovuto rinunciare alla mia autonomia e al mio lavoro. Confesso che non sempre è stato facile avere nuovi coinquilini e seguire le nuove regole della casa dove mi trovavo. Ma non mi sono sentito solo. Alla fine dell’esame, per ricompensare la mia fatica, l’operatore che mi ha accompagnato, Daniele, mi ha offerto un’ottima pizza! Finalmente ho potuto mangiare e bere!» Mai più soli… Insieme ci riusciamo.