La domotica per l’autonomia: entra nel vivo il progetto con LIUC che mette la tecnologia al servizio delle persone con disabilità

Dopo l’ascolto dei bisogni e la ricerca di mercato, avviata la fase di partnership per individuare le soluzioni migliori per le case di Solidarietà e Servizi

La persona sempre al centro. Resta ben fisso il punto di partenza dal quale si sta muovendo Andrea Battistella, il giovane ingegnere laureatosi alla LIUC – Università Cattaneo di Castellanza e destinatario dell’assegno di ricerca messo a disposizione dalla stessa LIUC e da Solidarietà e Servizi. L’obiettivo dichiarato è individuare e applicare delle soluzioni tecnologiche che possano permettere alle persone con disabilità che vivono nelle case della cooperativa sociale di aumentare il loro livello di autonomia. Quattro le case interessate dal progetto: la residenza Isa Tanzi di Cassano Magnago, gli appartamenti Gandolfi a Legnano, Casa Lab a Fagnano Olona e l’appartamento Castiglioni di Busto Arsizio.

«Siamo partiti andando ad analizzare sia l’attuale situazione strutturale delle case, sia le richieste delle persone accolte e degli operatori della cooperativa per poi avviare una ricerca», spiega Andrea Battistella. La domanda guida è stata: cosa offre il mercato della tecnologia per i bisogni di queste realtà? «Abbiamo fatto una ricerca scientifica attraverso una bibliografia, contattando i fornitori di Solidarietà e Servizi e sondando diversi player del settore domotico e wearable. Volevamo approfondire quello che “già c’è”: non siamo andati alla ricerca di sperimentazioni, ma di soluzioni e prodotti consolidati, che garantiscano sicurezza nell’uso e replicabilità nel tempo».   

Nel mese di giugno si sta concludendo la fase di ricerca, entrando maggiormente nel merito di alcune soluzioni per i 16 bisogni individuati nella fase di analisi. «Sono state consolidate e rinnovate partnership, individuati nuovi interlocutori per l’implementazione di soluzioni wearable maggiormente efficaci», continua Battistella. «Il responsabile Area Residenziali e Domotica di Solidarietà e Servizi, Giacomo Borghi, sta insistendo moltissimo perché possiamo trovare soluzioni concrete ai problemi quotidiani di chi vive nelle case, come – ad esempio – una modalità che permetta di non dover chiudere la cucina quando l’educatore non è in turno, anche in presenza di persone con disturbi alimentari». In alcuni ambiti la sfida è impegnativa. «Affrontare il tema dell’autonomia nell’assunzione delle terapie non è facile. Il mercato non offre soluzioni immediate, ma è un tema che merita attenzione e sul quale ci stiamo concentrando, valutando anche la combinazione di più applicazioni tecnologiche».

La ricerca e lo studio proseguono. «Crediamo che la tecnologia possa dare un contributo significativo alla qualità di vita delle persone con disabilità che vivono in un ambiente comunitario», precisa Giacomo Borghi. «Non è scontato che una cooperativa sociale investa in collaborazioni universitarie su questi temi né che al proprio interno vengano valorizzate figure capaci di coniugare competenze tecnologiche a un approccio educativo e sociale. Soprattutto in servizi che accolgono persone con disabilità psichica: con una semplice ricerca in rete balza all’occhio come ci siano molteplici dotazioni dedicate ad anziani e persone con disabilità fisica e sensoriale, quasi nulla per le autonomie delle persone con problematiche psichiche». Ecco perché è importante continuare a investire e a cercare: Solidarietà e Servizi crede profondamente nel contributo della tecnologia al fine di sviluppare l’autonomia delle persone con disabilità.